Gli scienziati erano stati condannati in primo grado a 6 anni di carcere per omicidio e lesioni colpose. La Commissione era stata accusata di aver fornito false rassicurazioni agli aquilani al termine della riunione che si era tenuta proprio a L’Aquila, cinque giorni prima della grande scossa che aveva distrutto la città capoluogo di regione il 6 aprile 2009 provocando la morte di 309 persone.
LE ASSOLUZIONI - Giulio Selvaggi, Franco Barberi, Enzo Boschi, Mauro Dolce, Claudio Eva, Michele Calvi e Bernardo De Bernardinis sono stati dunque assolti da tutte le imputazioni principali. La Corte d’Appello dell’Aquila ha rideterminato in due anni la condanna inflitta in primo grado a De Bernardinis, per uno dei reati che gli erano stati contestati.
De Bernardinis, secondo il dispositivo della sentenza, è stato condannato a due anni di reclusione (pena sospesa e non menzione) per le accuse di omicidio colposo e lesioni colpose con riferimento ad alcune delle vittime, mentre è stato assolto per le stesse accuse nei confronti di altri morti del sisma, i cui familiari si sono costituiti parti civili.
Soddisfazione da parte dei difensori alla lettura della sentenza che ha prosciolto sei imputati su sette e che, come spiega l’avvocato Franco Coppi, “ci gratifica perché sono state accolte le nostre tesi. Ma – aggiunge Coppi – siamo molto dispiaciuti per i familiari delle vittime, e umanamente comprendiamo le loro reazioni”.
“RIBADITA CREDIBILITA’ DEGLI SCIENZIATI ITALIANI” – Stefano Gresta, direttore dell’Ingv, ha espresso solidarietà alle famiglie delle vittime ma anche soddisfazione per la sentenza che ha “ribadito la credibilità degli scienziati italiani”: È con grande soddisfazione che apprendo la notizia del proscioglimento dei componenti della Commissione Grandi Rischi, tra cui il dirigente di ricerca dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Giulio Selvaggi, già direttore del Centro nazionale terremoti e l’allora Presidente dell’Ingv, Enzo Boschi, dalla Corte di Appello dell’Aquila. La pronuncia della Corte dimostra che i due colleghi, presenti alla riunione del 31 marzo 2009, hanno sempre agito con correttezza, nel rispetto dei ruoli e delle proprie competenze, fornendo contributi scientifici e ribadendo, contestualmente, l’alta pericolosità sismica della Regione Abruzzo, coerentemente con i precedenti comunicati trasmessi dall’Ente.
Oggi non solo viene restituita l’indiscussa onorabilità e la dignità a Giulio Selvaggi e a Enzo Boschi, ma viene anche ribadita, qualora ce ne fosse bisogno, la credibilità a tutta la comunità scientifica italiana. Confermo, anche a nome di tutti i ricercatori dell’Ingv, ancora una volta, la mia vicinanza ai parenti delle vittime”.