Il giunto strutturale, nell'ambito dell'ingegneria civile è l'interruzione della continuità di un'opera.
Tale distacco si rivela talvolta indispensabile:
- per evitare che una variazione di temperatura provochi stati di coazione; consentire la libera dilatazione di una pavimentazione, o in genere una struttura lunga decine di metri, evita danneggiamenti e fessurazioni;
- per evitare un danneggiamento sismico; ad esempio, durante un sisma, due zone adiacenti della stessa struttura, con un comportamento sismico sensibilmente diverso, rischiano di rompersi nella zona di collegamento ed urtare fra loro (fenomeno detto martellamento).
Un giunto strutturale ben progettato consente un movimento sufficiente delle parti oscillanti consentendo alla struttura di rimanere illesa dal sisma.
I produttori di sistemi di giunzione per l’edilizia si occupano di ripristinare la continuità superficiale delle strutture consentendo a progettisti ed imprese di costruzioni di reperire soluzioni tecniche adeguate ad ogni esigenza, estetica e funzionale, onde evitare di trascurare un aspetto così importante per consentire alle strutture di comportarsi come da previsioni progettuali.
E’ importante fare attenzione alla caratterizzazione tecnica dei giunti al fine di dotare le strutture di quanto occorrente secondo i seguenti criteri:
- DIMENSIONE DEL VARCO
Evitare di restringere il giunto in superficie per diminuirne l’impatto estetico a discapito delle prestazioni salvo venga garantito il movimento allo SLV
- MOVIMENTO DELLE STRUTTURE allo SLO
a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, non deve subire danni ed interruzioni d’uso significative.
- MOVIMENTO DELLE STRUTTURE allo SLD
a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, subisce danni tali da non mettere a rischio gli utenti e da non compromettere significativamente la capacità di resistenza e di rigidezza nei confronti delle azioni verticali ed orizzontali, mantenendosi immediatamente utilizzabile pur nell’interruzione d’uso di parte delle apparecchiature.
- MOVIMENTO DELLE STRUTTURE allo SLV
a seguito del terremoto la costruzione subisce rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e significativi danni dei componenti strutturali, cui si associa una perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali; la costruzione conserva invece una parte della resistenza e rigidezza per azioni verticali ed un margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche orizzontali.
- COMPARTIMENZAZIONE AL FUOCO (RE 120 – RE 180)
Per le strutture iniziate prima del 25 Sett. 2012 è possibile utilizzare giunti validati secondo le prescrizioni della circolare 91/61 per le altre strutture o comunque le strutture in genere occorre riferirsi a prodotti certificati secondo la recente norma UNI EN 1366-4:2006 di cui al D.M. 16/02/2007
- IMPERMEABILITA’
RIGUARDO ALLA SCELTA DEL MOVIMENTO:
Si tenga conto che commercialmente esistono sistemi di giunzione che consentono due livelli di movimento:
- un primo movimento definito TERMICO o allo SLE (stato limite di esercizio) in cui il sistema compensa completamente i movimenti;
- un secondo movimento definito SISMICO o allo SLU (stato limite ultimo) in cui il sistema porta a martellamento alcuni propri componenti rigidi; fino a tale movimento si comporta però con deformazioni locali tali da non trasmettere azioni di martellamento alle strutture né liberare parti al rischio di crollo.
In sintesi occorre progettualmente prevedere per i vari stati limite almeno le seguenti indicazioni:
SLO : nè danni né malfunzionamenti
SLD : danni limitati
SLV : danni anche rilevanti ma in assenza di crolli e di pericolo per la vita.