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Guerra, costo dei carburanti, terremoti

In questo periodo è di grande attualità la questione del costo dei carburanti e delle accise. Perché, a fronte di un certo costo della materia prima, in Italia paghiamo più che in altri paesi vicini?

Pubbl. il 16 marzo 2022 ore 15:28

La risposta è nei terremoti. Il nostro Stato, si sa, è sismico; ci sono sempre stati terremoti e sempre ci saranno. Ma ci sono sempre stati anche disastri in conseguenza dei sismi, e i nostri governanti sono sempre dovuti intervenire per ripristinare la continuità sociale, economica, abitativa.

Avvicinandosi sempre più ai giorni nostri, in particolare a partire dal 1968, lo Stato si è reso conto che gli esborsi non erano più sostenibili con tale frequenza (in Italia c’è un terremoto importante mediamente ogni 5/8 anni), pertanto ha deciso di creare dei piani di rientro; questi avrebbero dovuto essere molto lunghi nel tempo e senza particolare impatto sul singolo.

Ecco, dunque, le accise sul carburante: piccole, quasi invisibili, facilmente sostenibili soprattutto nel periodo di grande crescita economica degli anni 70. Poi però i terremoti sono continuati (ovviamente…), lo Stato è dovuto intervenire di conseguenza, e con le accise ci si è fatti prendere un po’ la mano.

La tabella all'inizio dell'articolo riporta le accise attualmente presenti per ogni litro di carburante, a partire dal sisma del Belice del 1968 e aggiornate al 2015; per avere un’idea dei numeri, si tenga presente che nel solo 2015 nel nostro paese abbiamo consumato 60 milioni di tonnellate di carburanti, pari a circa 90 miliardi di litri. Il gettito è impressionante.

 

 

Il vero problema però, con cui con regolarità si scontra ogni politico con la promessa di eliminare le accise, è che finché non si inizierà a spendere per fare prevenzione invece che per intervenire dopo il disastro, sarà sempre necessario tirare fuori nuovi soldi e quindi eventualmente aumentare le accise piuttosto che eliminarle. I terremoti infatti continueranno ad accadere con la loro regolarità, indipendentemente dalla nostra volontà.

Altro aspetto, che dovrebbe riguardare la sensibilità di ogni cittadino e che leggiamo dai dati riportati sopra: il terremoto è affare di Stato, pertanto riguarda tutti noi indipendentemente da dove avviene la scossa. Con le accise, con le tasse, con la riduzione dei servizi.

Quindi, chi in questi giorni dichiara “basta accise, governo ladro”, dovrebbe quantomeno essere prudente nelle dichiarazioni: potrebbe essere tra coloro ai quali lo Stato ha riparato la casa dopo l’ennesimo terremoto.



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