Sismabonus
Buongiorno, sto eseguendo lavori di ristruturazione con miglioramento sismico che porteranno a una riduzione del rischio sismico di 1 classe. Il commercialista mi chiede la dichiarazione dell'ingegner...Leggi tutto
Buongiorno, sto eseguendo lavori di ristruturazione con miglioramento sismico che porteranno a una riduzione del rischio sismico di 1 classe. Il commercialista mi chiede la dichiarazione dell'ingegnere che attesti tale diminuzione di classe. E' sufficiente una dichiarazione in carta semplice timbrata e firmata dall'ingegnere o dichiarazione di atto notorio o altra modulistica messa a disposizione dall'agenzia delle entrate ?
RISPOSTA
La dichiarazione deve essere redatta sulla base dell'allegato B del D.M.65/2017, e deve essere allegata alla richiesta del titolo edilizio. Se ha già iniziato i lavori non è scontato che possa procedere con la richiesta di detrazione fiscale.
Data risposta: 27 Settembre 2018
Risponde: Ing. Andrea Barocci
Sismabonus
Alfine di sfruttare le agevolazioni fiscali previste dal Sismabonus per le zone sismihe 1,2,3, la classificazione sismica del territorio nazionale segue l'OPCM 3274/2003 o l'OPCM 3519/2006?
Perchè n...Leggi tutto
Alfine di sfruttare le agevolazioni fiscali previste dal Sismabonus per le zone sismihe 1,2,3, la classificazione sismica del territorio nazionale segue l'OPCM 3274/2003 o l'OPCM 3519/2006?
Perchè nel caso fosse OPCM 3519/2006 la zona sismica 3 è molto più ampia...
RISPOSTA
Data risposta: 05 Aprile 2018
Risponde: Ing. Silvia Bonetti
Sismabonus
Buongiorno, in seguito ad interventi di adeguamento sismico su strutture prefabbricate, ove si sono andate ad eliminare unicamente le carenze di collegamento tra trave-pilastro, trave-tegolo ( precede...Leggi tutto
Buongiorno, in seguito ad interventi di adeguamento sismico su strutture prefabbricate, ove si sono andate ad eliminare unicamente le carenze di collegamento tra trave-pilastro, trave-tegolo ( precedentemente affidate solo all attrito) , posso comunque andare ad asseverare il passaggio di una classe di rischio? Le linee guida specificano che è consentito il passaggio di una classe nel caso in cui siano eliminate tutte le problematiche relative a connessioni tra elementi principali, tamponamenti esterni e strutture secondarie interne (quali ad esempio scaffalature). Non poter usufruire delle detrazioni mi sembrerebbe assurdo, visto che il miglioramento rispetto alla condizione precedente è evidente. Ringraziando per la collaborazione , saluto cordialmente
RISPOSTA
Data risposta: 07 Marzo 2018
Risponde: Ing. Andrea Barocci
interventi privi di rilevanza per la pubblica incolumità ai fini sismici
Buongiorno, la regione Lombardia con la L.R. n°33 del 12/10/2015 all'art.5 -1bis escludeva dall'applicazione della legge gli interventi dichiarati dal progettista abilitato , privi di rilevanza per l...Leggi tutto
Buongiorno, la regione Lombardia con la L.R. n°33 del 12/10/2015 all'art.5 -1bis escludeva dall'applicazione della legge gli interventi dichiarati dal progettista abilitato , privi di rilevanza per la pubblica incolumità ai fini sismici. NElla legge di semplificazione L.R. n°15 del 26/05/2017 si riconferma tale possibilità e si diceva che la Giunta Regionale avrebbe emanato l'elenco di tali interventi ( cosa che altre regioni come l'Emilia Romagna, hanno già fatto).
Ora con l'art.11 comma 2 della L.R. n°22 del 10/08/2017, ' a seguito di impegni assunti con il governo in attuazione del principio di leale collaboirazione' invece di pubblicare l'elenco cancella completamente la possibilità di esclusione.
Così ad esempio, per una casetta da giardino di 20 mq.(ricovero attrezzi) in Lombardia si deve seguire la normativa sismica e in emilia Romagna no.
A livello nazionale si sta forse emanando qualcosa in merito?E' costituzionale una tale disparità di normativa?
Grazie
RISPOSTA
Data risposta: 05 Settembre 2017
Risponde: Ing. Andrea Barocci
adeguamento sismico capannone prefabbricato zona 3S - modellazione
Buongiorno, sto valutando l'adeguamento sismico di una struttura prefabbricata mediante inserimento di elementi dissipativi posizionati tra gli elementi principali (trave-pilastro / tegolo-trave). Ho...Leggi tutto
Buongiorno, sto valutando l'adeguamento sismico di una struttura prefabbricata mediante inserimento di elementi dissipativi posizionati tra gli elementi principali (trave-pilastro / tegolo-trave). Ho scelto di eseguire analisi lineare dinamica, considerando fattore di struttura q=1,5 essendo gli elementi in semplice appoggio. Le NTC prevedono di linearizzare il comportamento dei dispositivi dissipativi considerando la loro rigidezza secante, quindi ho modellato i dispositivi come aste assegnandogli un materiale con modulo elastico ricavato dalla rigidezza secante e smorzamento fornito dal produttore. A questo punto il dubbio che mi sorge è: ripeto l'analisi dinamica lineare con che fattore di struttura? Questo immagino che dovrà essere più elevato di 1,5 per tenere conto del lavoro fatto dai dispositivi dissipativi.
Ringraziando per disponibilità, porgo cordiali saluti
RISPOSTA
Data risposta: 03 Agosto 2017
Risponde: Dott. Enrico Tubaldi
Apparente incongruenza modulo asseverazione allegato B DM 58 MIT 28.2.17
Buongiorno,
Il modulo in oggetto non sembra prevedere la facoltà di assenza di preventiva attribuzione della classe di rischio qualora si ricada nei casi di cui a pag.11 delle Linee Guida ovvero str...Leggi tutto
Buongiorno,
Il modulo in oggetto non sembra prevedere la facoltà di assenza di preventiva attribuzione della classe di rischio qualora si ricada nei casi di cui a pag.11 delle Linee Guida ovvero strutture assimilabili ai capannoni industriali ed edifici in calcestruzzo armato. Significa semplicemente che non bisogna compilare le parti che riguardano la classe e il relativo metodo di attribuzione? Oppure il testo delle Linee Guida dà questa facoltà, ma in realtà nell'asseverazione è previsto l'obbligo?
RISPOSTA
Data risposta: 25 Luglio 2017
Risponde: Ing. Andrea Barocci
Zero sismico
Devo fare il calcolo per il miglioramento sismico di un aggregato danneggiato dal sisma. L'aggregato è costituito da due piani fuori terra e due piani seminterrati (tre lati contro terra e uno fuori...Leggi tutto
Devo fare il calcolo per il miglioramento sismico di un aggregato danneggiato dal sisma. L'aggregato è costituito da due piani fuori terra e due piani seminterrati (tre lati contro terra e uno fuori terra). Non riesco a decidere dove posizionare lo zero sismico. Ringrazio anticipatamente
RISPOSTA
Data risposta: 25 Luglio 2017
Risponde: Ing. Silvia Bonetti
sismabonus 2
Grazie della risposta
In giro corrono parecchie voci.: la detrazione del 70 o dell'80 %dei lavori si riferisce alla ritenuta IRPEF (€ 1594,86)non all''imposta lorda (€ 4182.72).
Esempio : lavo...Leggi tutto
Grazie della risposta
In giro corrono parecchie voci.: la detrazione del 70 o dell'80 %dei lavori si riferisce alla ritenuta IRPEF (€ 1594,86)non all''imposta lorda (€ 4182.72).
Esempio : lavori per € 24000 detrazione dell'80%-€19500 /5=3840 di cui solo € 1594.56 vengono detratti.
Nel mio caso non potrei accedere alla detrazione
Cordialmente
RISPOSTA
Data risposta: 17 Maggio 2017
Risponde: Ing. Silvia Bonetti
sismabonus
Buongiorno.
Dal mio Modello CUD:
Imposta Lorda € 4.182,72 -detrazioni carico famiglia 1.340,73-detrazione lavo:1.247,13
Con una ritenuta IPERF di € 1.594,86,
DOMANDA:Volendo mettere in sicur...Leggi tutto
Buongiorno.
Dal mio Modello CUD:
Imposta Lorda € 4.182,72 -detrazioni carico famiglia 1.340,73-detrazione lavo:1.247,13
Con una ritenuta IPERF di € 1.594,86,
DOMANDA:Volendo mettere in sicurezza la mia casa in zona sismica di II categoria rientro nel sismabonus.Se affermativo fino a che spesa potrei detrarre.Con il 65% detrazione risparmio energrtico sono cumulabili le due spese?
La Saluto cordialmente
RISPOSTA
Data risposta: 17 Maggio 2017
Risponde: Ing. Silvia Bonetti
Consolidamento sismico di intero fabbricato in muratura
faccio parte di un condominio in cui si vorrebbe procedere a opere di consolidamento antisismico. Alcuni condomini temono interventi
invasivi nei singoli appartamenti e sono quindi contrari. Sembra c...Leggi tutto
faccio parte di un condominio in cui si vorrebbe procedere a opere di consolidamento antisismico. Alcuni condomini temono interventi
invasivi nei singoli appartamenti e sono quindi contrari. Sembra che le tecniche moderne consentano interventi confinati alla sola base
del fabbricato con l’installazione di piattaforme dotate di ammortizzatori. Il quesito che l pongo è se queste tecniche sono applicabili
ai fabbricati già esistenti, in particolare a fabbricati in muratura di tufo. Una risposta affermativa consentirebbe di fugare i timori e
di ottenere le maggioranze necessarie per intraprendere il percorso di consolidamento.
N.B:. Il fabbricato è formato da sei piani più il piano ammezzato e piano cantinati, ha struttura semi trapezoidale con corte centrale, è isolato dal
contesto edilizio circostante e conta 58 appartamenti divisi su quattro scale. Il V e VI piano sono stati costruiti in momenti successivi. Il VI e ultimo piano,
costruito negli anni ’50 del secolo scorso è realizzato con strutture portanti in cemento armato.
Grazie,
Guido Cella
RISPOSTA
Data risposta: 07 Maggio 2017
Risponde: Ing. Andrea Barocci
tecnologie per miglioramento sismico
gentilissimi,
mi trovo sul vostro sito per affrontare la ristrutturazione o la vendita di una abitazione di famiglia nel comune di Arezzo indipendente sui 4 lati. l'edificio in oggetto è stato cos...Leggi tutto
gentilissimi,
mi trovo sul vostro sito per affrontare la ristrutturazione o la vendita di una abitazione di famiglia nel comune di Arezzo indipendente sui 4 lati. l'edificio in oggetto è stato costruito negli anni '50/'60 e si presenta su due livelli + sottotetto, il piano terra in bozze di tufo con pareti esterne di 30 cm, il rialzamento successivo degli anni '80 in muratura con pareti esterne di 40 cm, realizzato quando Arezzo non era ancora inserita come zona sismica. esiste un cordolo perimetrale sul primo livello e un cordolo parziale su 3 lati del piano terra (la parte corrispondente al vecchio pianterreno degli anni '50/'60). non presenta all'occhio nessuna criticità evidente benchè esso sia piuttosto disomogeneo. il fabbricato, un parallelepipedo di circa 200mq su tre livelli (70+70+50), possiede alcune situazioni delicate: una parete esterna del primo piano (sorretta da longherina in acciaio) in falso rispetto al muro esterno sottostante, una debolezza sul sistema scale di accesso al piano primo con una parete eccessivamente interrotta dalle aperture, un tetto spingente.
vorrei capire se esistono interventi effettuabili per migliorare l'edificio sotto il profilo sismico, tali da garantire l'incolumità degli occupanti e la sua agibilità in casso di scossa di una certa entità. non posso prendere in considerazione soluzioni onerose (oltre 20.000 di spesa) nè invasive, nè particolarmente impegnative a livello di durata. mi era stata prospettata la soluzione di 'incatenare' l'edificio ma il fatto che gli elementi di raccordo risultino visibili all'esterno immagino deprezzerebbe significativamente l'immobile. un'altra strada suggeritami era quella di 'isolare' l'edificio dalle sue fondamenta, visto che è costruito su una zona a conoide di deiezione e potrebbero verificarsi episodi di amplificazione, benchè non abbia avvertito alcuna sollecitazione in occasione dei due più recenti terremoti del centro italia.
faccio presente che abito a 25 km da monterchi, paese della valtiberina toscana teatro dei due principali sismi della provincia (l'ultimo del 1917 del 5.9 richter). sulla base dei dettagli forniti da un amico sismologo sembra che il massimo risentimento sismico mai registrato nell'area dove abito sia stato del 6 grado mercalli.
vi sono grato per l'attenzione e la disponibilità che potrete offrirmi.
RISPOSTA
Le informazioni che trasmette purtroppo non possono sostituire una valutazione attenta di un tecnico specializzato. Le consigliamo a tale proposito di incaricare una professionista per fare tutte le valutazioni del caso relative alla vulnerabilità del suo edificio ed i possibili interventi.
Siamo consapevoli che purtroppo, quando la vulnerabilità dell'edifico è elevata gli interventi richiesti per l’adeguamento sismico sono inevitabilmente onerosi ma ne va della sicurezza degli occupanti, nonché del valore dell’edifico stesso. Tuttavia, a tale proposito potrà usufruire degli incentivi previsti dal recente “Sismabonus”.
Inoltre, sebbene l'ultimo evento nella zona si sia verificato nel 1917, questo non garantisce la sicurezza dell’edificio. Gli eventi sismici di elevata intensità sono eventi rari che comunemente si verificano a distanza di decine se non di centinaia di anni, e proprio per questo sono così pericolosi e distruttivi. E’ purtroppo pratica comune pensare (o sperare) che per qualche motivo un evento distruttivo non si possa verificare. La mappa di pericolosità sismica nazionale, definita in base a dati statistici dall’INGV fornisce informazioni oggettive a riguardo. In base a questa, un tecnico competente potrà valutare l'adeguatezza dell'edificio confrontando la pericolosità del sito con la vulnerabilità dell'edificio.
Data risposta: 11 Marzo 2017
Risponde: Ingg. Fabio Freddi & Corrado Prandi
sismabonus
Buongiorno.
Alla luce del nuovo decreto, sarà possibile effettuare dei lavori di consolidamento terreno (palificazioni, etc) prospicente l'abitazione, in modo tale da avere una detrazione maggior...Leggi tutto
Buongiorno.
Alla luce del nuovo decreto, sarà possibile effettuare dei lavori di consolidamento terreno (palificazioni, etc) prospicente l'abitazione, in modo tale da avere una detrazione maggiore della classica 50 % , eventualmente facendo scalare di una classe il fabbricato oggetto di valutazione?
grazie
saluti
FM
RISPOSTA
Data risposta: 11 Marzo 2017
Risponde: Ing. SIlvia Bonetti
Verifica sismica scuole
Faccio parte del Consiglio d'Istituto della scuola frequentata da mia figlia (un istituto comprensivo). Vorrei conoscere lo stato della struttura che ospita la scuola riguardo al rischio sismico, ma n...Leggi tutto
Faccio parte del Consiglio d'Istituto della scuola frequentata da mia figlia (un istituto comprensivo). Vorrei conoscere lo stato della struttura che ospita la scuola riguardo al rischio sismico, ma non ho incontrato molto interesse per la questione né nel resto del Consiglio d'Istituto, né nel Dirigente Scolastico. Quale documentazione posso chiedere in Comune riguardo alle verifiche effettuate e più in generale a tutto quanto attiene all'edificio scolastico? Quali sono le verifiche che, secondo la normativa vigente, avrebbero dovuto essere compiute? Grazie. Cordiali saluti
RISPOSTA
Data risposta: 30 Gennaio 2017
Risponde: Ing. Andrea Barocci
Solai a piastra c.a. - comportamento delle strutture in zona sismica -modellazione
Sto progettando un edificio in zona ad alta sismicità destinato a
uffici e appartamenti.
Ho previsto come orizzontamento un solaio a piastra bidirezionale
alleggerito. Tale solaio non prevede l'...Leggi tutto
Sto progettando un edificio in zona ad alta sismicità destinato a
uffici e appartamenti.
Ho previsto come orizzontamento un solaio a piastra bidirezionale
alleggerito. Tale solaio non prevede l'utilizzo di travi, si comporta come una
piastra (verifiche a punzonamento sui pilastri con eventuali armature)
e quindi non presenta all' intradosso parti calate. In questo
caso (solaio a piastra) come funziona la gerarchia delle resistenze?
Le cerniere plastiche si formano nel solaio? Se si, il momento
resistente in queste zone governa il dimensionamento dell'armatura a
flessione e taglio del pilastro (capacity design). Che larghezza ha,
quindi, la trave visto che si trova nella piastra? Se non si formano
cerniere plastiche nel solaio a piastra allora vuol dire che la
dissipazione dell'energia sismica devo fare in modo che si concentri
tutta alla base dei pilastri visto che è inopportuno che si formino
cerniere sui pilastri in prossimità dei nodi con le travi/solaio.
Insomma non riesco a chiarirmi il funzionamento (inteso come
meccanismo di collasso) del sistema tipologico pilastri/solaio a
piastra.
E' gradito qualche ragionevole consiglio.
Grazie mille anticipatamente
RISPOSTA
Data risposta: 16 Novembre 2015
Risponde: Paolo Riva
Realizzazione cantina in vecchio edificio
Buongiorno,
ho questo quesito da porvi:
possiedo un vecchio edificio in pietra confinante con altri edifici sempre in pietra sito a Viadanica, in provincia di Bergamo (BG). Vorrei realizzare una...Leggi tutto
Buongiorno,
ho questo quesito da porvi:
possiedo un vecchio edificio in pietra confinante con altri edifici sempre in pietra sito a Viadanica, in provincia di Bergamo (BG). Vorrei realizzare una cantina scavando all'interno di una stanza. Mi dicono che si tratti comunque di un'innalzamento dell'edifcio, seppur verso il basso.
Per una maggior sicurezza e per rispettare le norme antisismiche vorrei eseguire una palificazione su tutto il perimetro interessato con cordolo di collegamento e muri perimetrali distanziati dalle sottomurazioni realizzate di 1/10 della altezza totale dell'edificio e realizzare il pavimento della stanza come una soletta andandola ad ancorare nelle sottomurazioni tenendola però distanziata in altezza dai muri perimetrali eseguiti per la cantina. Sarebbe quindi una struttura a sé stante completamente staccata dalla vecchia struttura.
Così facendo vengono rispettate le norme antisismiche?
Grazie per l'attenzione,
Buona giornata
Falconi Matteo
RISPOSTA
Buon giorno.
Il combinato disposto tra le norme tecniche per le costruzioni DM 09/01/2008 e il testo unico per l’edilizia DPR 380 del 2001 non includono formalmente l’esecuzione di un locale interrato nell’ambito delle sopraelevazioni; tuttavia al paragrafo 8.4.1 tra le condizioni per cui è da prevedersi un adeguamento sismico previa valutazione di vulnerabilità, si menziona “ampliare la costruzione mediante opere strutturalmente connesse alla costruzione”, (…) “effettuare interventi strutturali volti a trasformare la costruzione mediante un insieme sistematico di opere che portino ad un organismo edilizio diverso dal precedente”.
Dal punto di vista prettamente strutturale l’inserimento di un locale interrato modifica sostanzialmente il comportamento dinamico dell’edificio; le azioni sismiche e il periodo stesso della struttura risulteranno modificate e afferenti ad un edificio di altezza maggiore, poiché si può ragionevolmente assumere che lo zero sismico sia da posizionarsi in corrispondenza del nuovo locale interrato.
Considerato inoltre che l’edificio in oggetto è in muratura, sarebbe da indagare anche il comportamento sismico dello stesso in seguito all’inserimento di un elemento scatolare in calcestruzzo posto alla base, e le relative connessioni.
In merito alla tipologia di intervento scelto appare difficile poter dare un giudizio di merito in senso generale, come appare difficile la realizzazione di un locale interrato disaccoppiato all’esistente (potrebbero ingenerarsi sull’esistente comunque fenomeni deformativi e cedimenti): quindi si consiglia una valutazione puntuale eseguita da un tecnico d’esperienza.
Una valutazione di vulnerabilità sismica, oltre a fornire informazioni sulla sicurezza e sugli indici di rischio dell’edificio, fornisce un quadro della capacità degli elementi portanti anche dal punto di vista dei carichi statici, che in un’ottica di intervento di ristrutturazione sarebbero di indubbia utilità al fine di salvaguardare la sicurezza locale e globale.
Data risposta: 08 Aprile 2015
Risponde: Ingg. Silvia Bonetti e Vittorio Scarlini
Detrazione fiscale Comune zona 3 anno 2015
Buongiorno,
volevo capire se nell' anno 2015 è possibile usufruire della detrazione fiscale riservata agli interventi di miglioramento sismico per i comuni classificati in zona 3 (secondo nuova zoon...Leggi tutto
Buongiorno,
volevo capire se nell' anno 2015 è possibile usufruire della detrazione fiscale riservata agli interventi di miglioramento sismico per i comuni classificati in zona 3 (secondo nuova zoonizzazione della Regione Lombardia) e in tal caso in che percentuale (50-65%?).
Inoltre che tipo di documentazione è da prodursi - se necessario - al fine di validare in maniera inequivocabile gli interventi effettuati (ad es certificato di collaudo statico e/o qualche particolare asseverazione, e/o modulistica... ecc).
Ringraziando anticipatamente per la risposta porgo cordiali saluti.
ing. AComi
RISPOSTA
Data risposta: 23 Marzo 2015
Risponde: Ing. Corrado Prandi
Giunti tecnici su parete in calcestruzzo armato di elevati spessore ed estensione
Egregio Ingegnere, devo calcolare un fabbricato realizzato con pareti in calcestruzzo armato di elevato spessore (150 cm) ed elevata estensione (90 metri) con altezza di circa 15 metri.
L'edificio i...Leggi tutto
Egregio Ingegnere, devo calcolare un fabbricato realizzato con pareti in calcestruzzo armato di elevato spessore (150 cm) ed elevata estensione (90 metri) con altezza di circa 15 metri.
L'edificio in pratica è un sarcofago in calcestruzzo armato costituito da queste pareti di 150 cm su tutti i lati e un copertura sempre in calcestruzzo armato di pari spessore. La mia domanda è sulla necessità di prevedere giunti tecnici (quelli che i colleghi statunitensi chiamano isolation or expansion joints) e a quale distanza reciproca collocarli; inoltre, se prevedere giunti di contrazione (contraction joints) ed eventualmente la loro spaziatura.
Infine, su questi argomenti, c'è della letteratura dalla quale attingere per avere direttive di carattere tecnico sul da farsi?
Grazie mille
Cordiali saluti
Ing. Maurizio Locci
RISPOSTA
Egr. Ing. Locci
La ringrazio per la particolarità della domanda; immagino che l’opera sia interrata e come tale avrà delta termici ridotti, tuttavia è opportuno valutare attraverso un'adeguata modellazione la necessità di giunti strutturali tali consentire le dilatazioni termiche senza generare eventuali importanti auto tensioni. Ovviamente, vista la dimensione dell'opera sarà necessario valutare anche aspetti geologici, quali la variazione della stratigrafia del terreno ed il suo effetto in termini di risposta sismica. Vista la lunghezza della struttura potrebbe essere opportuna la suddivisione delle pareti in più parti.
Visto lo spessore delle pareti (1.5 m), in fase di getto, sarà siscuramente necessaria l'adozione di additivi atti a ridurre il ritiro ed un'adeguata armatura, ma forse questo potrebbe non essere sufficente ad eliminare la necessità dei giunti.
Inoltre, probabilmente un “sarcofago” di tali dimensioni avrà anche esigenze di impermeabilizzazione in entrambi i versi e quindi i giunti strutturali progettati dovranno essere resi impermeabili ed in tal caso occorre valutare se sia possibile dare continuità alle eventuali membrane già esistenti.
Purtroppo, in questa fase, non è possibile dare una risposta più dettagliata. Solo attraverso un accurato calcolo strutturale potrà valutare la resistenza dei setti da 1,5 m alle dilatazioni termiche, ritiro, cedimenti differenziali del sottofondo, azioni sismiche e valutare una eventuale suddivisione dell’opera in 3 o più parti. Le stesse si possono poi eventualmente collegare fra loro con dispositivi che consentano i movimenti nel piano e non quelli verticali.
Data la complessità delle variabili Le consiglio dopo la modellazione di approfondire l’argomento con un’azienda specializzata.
Cordiali Saluti,
Ing. Davide Torsani
Direzione Tecnica Giunti
Tecno K Giunti Srl
Data risposta: 01 Dicembre 2014
Risponde: Ing. Davide Torsani (Tecnokgiunti)
sovraccarichi scuole
dovendo progettare una scuola materna , vorrei sapere se per i carichi accidentali devo attenermi al la NTC 08 o se ancora è in vigore il DM 18-12-1975 sull'edilizia scolastica che imponeva dei sov...Leggi tutto
dovendo progettare una scuola materna , vorrei sapere se per i carichi accidentali devo attenermi al la NTC 08 o se ancora è in vigore il DM 18-12-1975 sull'edilizia scolastica che imponeva dei sovraccarichi maggiori grazie
RISPOSTA
Data risposta: 12 Dicembre 2014
Risponde: Ingg. Silvia Bonetti e Vittorio Scarlini
Requisiti di duttilità per le strutture non dissipative
Dovendo progettare una struttura monopiano da adibire a Scuola Materna, sto valutando l’utilizzo di un sistema costruttivo a pareti portanti in c.a. gettato in opera.
La struttura sarebbe composta...Leggi tutto
Dovendo progettare una struttura monopiano da adibire a Scuola Materna, sto valutando l’utilizzo di un sistema costruttivo a pareti portanti in c.a. gettato in opera.
La struttura sarebbe composta di un sistema scatolare molto resistente che mi permetterebbe di ottenere una prestazione antisismica più elevata: impiegando spessori di parete in calcestruzzo armato da 15 cm, ho già verificato che adottando q=1.0 tutte le verifiche sono ampiamente soddisfatte senza grandi raffittimenti di armatura.
La domanda è la seguente: adottando q=1.0 è possibile derogare TUTTE le prescrizioni del cap. 7.4 del D.M. 14-01-2008?
Infatti, nel mio caso specifico, avrei alcune pareti con altezza netta compresa fra i 3 ed i 4 metri; quindi, essendo lo spessore del cls pari a 15 cm, non sarebbe rispettata la prescrizione s > h/20 di cui al cap. 7.4.6.
Vorrei sapere se quanto riportato nel cap. 7.3.1 per le strutture non dissipative consente di derogare anche da queste limitazioni geometriche. Premetto che la verifica statica a instabilità delle pareti è ampiamente soddisfatta.
Cordiali Saluti
Nicola Barilari
MB Studio, Rimini
Costruzioni esistenti
Salve, premetto che non sono un ingegnere e nemmeno un geometra, mi accingo a ristrutturare una vecchia costruzione datata fine 800 (1893??). Nel 2007, a causa di notevoli infiltrazioni d'acqua ho com...Leggi tutto
Salve, premetto che non sono un ingegnere e nemmeno un geometra, mi accingo a ristrutturare una vecchia costruzione datata fine 800 (1893??). Nel 2007, a causa di notevoli infiltrazioni d'acqua ho commissionato ad un tecnico la progettazione del rifacimento del tetto; i lavori iniziano nel febbraio del 2007 e viene realizzato un solaio in cemento armato raccordato ( scusate il linguaggio non tecnico) ai muri perimetrali con un cordolo, sempre in cemento armato: a mo' di cappello, su questo solaio è stata realizzata una copertura in ferro e a protezione posizionati i coppi in terracotta rimanendo in tema con la vecchia copertura. In tutti questi anni non ci ho fatto caso, in questi ultimi tempi mi sono fatto molte domande:
a) I muri esistenti realizzati in pietra e terracotta(?) pur di spessore notevole 80 cm reggeranno in caso di un sisma??
b) a questo punto mi conviene continuare i lavori senza chiedere l'intervento di un saggio (appunto un ingegnere semico) che mi dia, dopo accurato sopralluogo, un consiglio su cosa fare?
Per favore aiutatemi
RISPOSTA
Data risposta: 20 Ottobre 2014
Risponde: Ing. Corrado Prandi
NTC08 - Costruzioni esistenti - sopraelevazioni
Buongiorno, sono un ingegnere e sto eseguendo il progetto di sopraelevazione e adeguamento sismico di un fabbricato esistente in muratura. La sopraelevazione è prevista con struttura in acciaio e cop...Leggi tutto
Buongiorno, sono un ingegnere e sto eseguendo il progetto di sopraelevazione e adeguamento sismico di un fabbricato esistente in muratura. La sopraelevazione è prevista con struttura in acciaio e copertura leggera in pannelli sandwich.
Dal genio civile mi chiedono qual'è il punto della normativa che consente di operare la sopraelevazione di un edificio esistente con una struttura in acciaio.
Grazie
Luigi Serio
RISPOSTA
Data risposta: 15 Agosto 2014
Risponde: Andrea Prota
Prove su sistemi di sospensione per controsoffittti metallici
Buon giorno siamo un'azienda che produce controsofftti radianti. Stiamo sviluppando dei sistemi di sospensione antisismici per i nostri controsoffitti. Vorremmo sapere dove secondo la vostra esperien...Leggi tutto
Buon giorno siamo un'azienda che produce controsofftti radianti. Stiamo sviluppando dei sistemi di sospensione antisismici per i nostri controsoffitti. Vorremmo sapere dove secondo la vostra esperienza è possibile effettuare delle prove di laboratorio per verificarne l'efficacia. Grazie Andrea Rebuli - Proter Imex srl - Treviso
RISPOSTA
Data risposta: 04 Aprile 2014
Risponde: Alberto Pavese
NTC2008 Paragrafo 11.9.3 PROCEDURA DI ACCETTAZIONE
Buongiorno e scusatemi ancora per l'intrusione ma avrei bisogno di un altro chiarimento su quanto indicato nel paragrafo 11.9.3 delle NTC PROCEDURA DI ACCETTAZIONE che riporto in parte: 'Il direttor...Leggi tutto
Buongiorno e scusatemi ancora per l'intrusione ma avrei bisogno di un altro chiarimento su quanto indicato nel paragrafo 11.9.3 delle NTC PROCEDURA DI ACCETTAZIONE che riporto in parte: 'Il direttore dei lavori deve inoltre rifiutare le eventuali forniture non conformi ed effettuare idonee prove di accettazione che comprendano in ogni caso la verifica geometrica e delle tollerenze dimensionali NONCHE' EVENTUALMENTE la valutazione delle principali caratteristiche meccaniche secondo le modalità descritte nel seguito.'
Mi pare di intendere pertanto che quanto indicato di seguito nei paragrafi delle NTC per le varie tipologie di isolatori, mi riferisco alle prove di accettazione, sia una facoltà e non un obbligo per la DL. Ricollegandomi alla mia domanda di ieri e al mio caso specifico sugli isolatori a scorrimento le eventuali prove di accettazione sul 20% della fornitura non sarebbero un obbligo. Anche qui grande confusione negli uffici competenti del genio civile e tutto lasciato alla libera interpretazione del funzionario, data però limportanza dell'opera e dovendo e volendo rispettare della normativa vigente, vi chiedo delucidazioni in merito. Si potrebbe eventualmente porre un quesito scritto all'ufficio del genio civile?
Grazie per la disponibilità.
ing. Pierluigi DE DONATO
Grazie.
ing. Pierluigii DE DONATO
RISPOSTA
Premetto che la rubrica “L’esperto risponde” riguarda prevalentemente gli aspetti tecnici e non quelli regolamentari, e che in quest’ultimo ambito il sottoscritto può esprimere solamente la propria opinione personale ma non dare alcuna interpretazione della legislazione.
La formulazione del punto 11.9.3 delle NTC non è chiara
“Il Direttore dei Lavori deve inoltre rifiutare le eventuali forniture non conformi ed effettuare idonee prove di accettazione che comprendano in ogni caso la verifica geometrica e delle tolleranze dimensionali nonché eventualmente la valutazione delle principali caratteristiche meccaniche secondo le modalità descritte nel seguito”.
però nello spirito delle NTC 2008 in cui le prove di accettazione sono finalizzate ad accertare che le caratteristiche dei dispositivi messi in opera siano coerenti con le caratteristiche riscontrate nelle prove di qualificazione sui prototipi dei dispositivi e con quanto previsto nel progetto, non ritengo che l’intenzione del legislatore fosse quella di lasciare facoltà alla DL di richiedere o meno le prove, ma che le prove debbano essere obbligatoriamente eseguite.
Pur confermando quindi che a mio avviso le prove di accettazione sono obbligo della DL, invito il richiedente a contattare il Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per avere un parere ufficiale sulla interpretazione del requisito.
Cordiali saluti,
Virginio Quaglini
Data risposta: 13 Febbraio 2014
Risponde:
prove di accettazione su isolatori a scorrimento
Buongiorno, avrei bisogno di un chiarimento sulle prove di accettazione paragrafo 11.9.8.3 delle NTC. Esempio pratico: edificio isolato con 46 dispositivi di cui:
n 6 classe A di carico; n.35 classe...Leggi tutto
Buongiorno, avrei bisogno di un chiarimento sulle prove di accettazione paragrafo 11.9.8.3 delle NTC. Esempio pratico: edificio isolato con 46 dispositivi di cui:
n 6 classe A di carico; n.35 classe B di carico, n.5 classe C di carico. Quale é l'effettivo numero di dispositivi da provare? il numero minimo 4 indicato fa riferimento alle singole classi o al numero totale dei dispositiivi?
Per essere chiari: ne devo provare 10 (2+7+1) oppure 15 (4+7+4)?
Tutti i fornitori fanno riferimento alla norma UNI EN15129 sostenendo che fa parte del corpo normativo nazionale del 3 dicembre 2009 e quindi successiva al DM2008 e alla sua entrata in vigore, le prove indicate nella UNI EN 15129 fanno riferimento però alle prove di qualifica in stabilimento (nel caso in esame 5% del lotto di produzione). Si tratta di due fasi separate? cioè controllo in stabilimento per QUALIFICA E VALUTAZIONE DI CONFORMITA' e invece ACCETTAZIONE IN CANTIERE? molti uffici del genio civile applicano le condizioni delle NTC con dubbi sul numero dei dispositivi da provare.
Mia nota personale come DL: i dispositivi provati per l'accettazione vanno poi sostituiti nei componenti base, chi garantisce l'accettazione dei nuovi componenti? Non è meglio eventulamente aumentare le prove di qualifica in stabilimento fissate dalla UNI EN 15129 al 5% per gli isolatori a scorrimento?
Grazie per la disponibilità.
Ing. Pierluigi DE DONATO
RISPOSTA
Riporto quanto scritto esplicitamente nelle NTC:
11.9.8.2 Prove di qualificazione sui dispositivi
“Le prove di qualificazione sui dispositivi, che possono essere estese a tutti i dispositivi geometricamente simili (rapporti di scala geometrica compresi tra 0,5 e 2) e prodotti con gli stessi materiali di quelli provati sono le seguenti: … (omissis) … “
11.9.8.3 Prove di accettazione sui dispositivi
“Le prove di accettazione sui dispositivi, che saranno effettuate con le modalità già viste per le prove di qualificazione. … (omissis) … “
Quindi il numero minimo di 4 dispositivi fa riferimento a ciascuna classe di dispositivi geometricamente simili e prodotti con gli stessi materiali di quelli provati.
Le prove di Factory Production Control previste dalla EN 15129 sono ovviamente distinte da quelle di Accettazione, sia per quanto riguarda la numerosità (5% rispetto a 20%) che per il criterio di campionamento dei prototipi sottoposti alle prove stesse (nel primo caso il campionamento viene svolto autonomamente dal fabbricante secondo i criteri stabiliti nel proprio piano di qualità). Qualora la DL campionasse i dispositivi che andranno poi sottoposti alle prove di Factory Production Control, allora queste prove potrebbero essere considerate valide anche come prove di Accettazione, anche se poi devono essere integrate con ulteriori prove fino a raggiungere il 20% della numerosità del lotto di fornitura.
Cordiali saluti,
Virginio Quaglini
Data risposta: 13 Febbraio 2014
Risponde:
ISOLATORI SISMICI A SCORRIMENTO
Buongiorno, avrei bisogno di un chiarimento riguardo al dimensionamento di isolatori a scorrimento.
Al fine del dimensionamento e della scelta del tipo di isolatore si procede trovando lo spostament...Leggi tutto
Buongiorno, avrei bisogno di un chiarimento riguardo al dimensionamento di isolatori a scorrimento.
Al fine del dimensionamento e della scelta del tipo di isolatore si procede trovando lo spostamento all’SLC (d2); secondo normativa l'isolatore scelto deve garantire una possibilità di spostamento da scheda tecnica (dmax) maggiore di 1,2 d2 oppure è sufficiente che sia d2 < dmax ?
Non ho ben chiaro quindi il punto 11.9.8 delle NTC in cui si dice che è necessario garantire che l'isolatore sia in grado di sopportare 10 cicli carico scarico sotto spostamento di 1,2d2 mantenendo il coefficiente di attrito entro certi limiti ma sembrerebbe che questo sia da verificare solo a livello di prova quindi, come requisito di accettazione. Di conseguenza il progetto dell'isolatore deve essere corredato dei documenti attestanti che questa prova con 10 cicli carico -scarico a 1,2 d2 sia stata effettuata?
Grazie Saluti
Daniela Bonardi
RISPOSTA
Data risposta: 30 Ottobre 2013
Risponde:
interventi su scaffalature nelle zone di cui alla legge 122
Volevo un chiarimento. La legge prescrive l'obbligo di effettuare la Verifica di sicurezza sulle scaffalature, attraverso una relazione di calcolo che tenga conto dell'accelerazione sismica. Tale ve...Leggi tutto
Volevo un chiarimento. La legge prescrive l'obbligo di effettuare la Verifica di sicurezza sulle scaffalature, attraverso una relazione di calcolo che tenga conto dell'accelerazione sismica. Tale verifica evidenzia gli interventi di adeguamento sismico necessari per la validità dei nuovi dati di portata delle scaffalature, i quali interventi devono essere effettuati entro un periodo minimo di 4 anni (a seconda poi dei casi). Queste le domande:
- fatta la verifica, durante questo periodo, in attesa che vengano eseguiti gli interventi di adeguamento; le scaffalature possono essere comunque usate e se si in che modo
- gli accessori rompitratta, che le linee guida del CSLLPP indicano come obbligo al fine di evitare la caduta dei pallet, non sono però nominati dalla legge 122. Rientrano nell'ambito della verifica di sicurezza oppure possono essere considerati interventi di miglioramento e quindi essere programmati negli anni?
- Infine, dovendo scaricare i materiali da scaffalature integre ma non antisismiche e quindi 'non agibili', al fine di attuare gli interventi di adeguamento, come si deve procedere ai fini della sicurezza e delle responsabilità per consentire agli operai di effettuare sia le operazioni di scarico che gli interventi di adeguamento?
Vi ringrazio per le risposte che vorrete darmi.
Roberta Fornasiero
RISPOSTA
Data risposta: 17 Ottobre 2013
Risponde: Paolo Riva
Prestazioni antisismiche di strutture a pareti portanti in calcestruzzo debolmente armato gettato in opera
Ultimamente si sente spesso parlare di metodi costruttivi a pareti portanti i quali, facendo uso di blocchi cassero o pannelli in materiale leggero, consentirebbero di ottenere strutture scatolari in...Leggi tutto
Ultimamente si sente spesso parlare di metodi costruttivi a pareti portanti i quali, facendo uso di blocchi cassero o pannelli in materiale leggero, consentirebbero di ottenere strutture scatolari in calcestruzzo debolmente armato, caratterizzate da elevate prestazioni antisismiche. Tuttavia, mi sembrerebbe importante capire in quali casi le prestazioni, spesso genericamente vantate dai produttori di questi sistemi, siano avvalorate da adeguata sperimentazione. Qual è la sua esperienza scientifica in questo campo?
Cordiali saluti
Ing. Daniele Malavolta
RISPOSTA
Data risposta: 03 Ottobre 2013
Risponde: Tomaso Trombetti
Sopraelevazione di edifici esistenti in muratura con struttura a pareti in legno
Buongiorno, come modellare un edificio esistente in muratura portante con una struttura a pareti in legno (tipo xlam)? L'analisi 'base' è certamente, direi, lineare elastica, magari in prima battu...Leggi tutto
Buongiorno, come modellare un edificio esistente in muratura portante con una struttura a pareti in legno (tipo xlam)? L'analisi 'base' è certamente, direi, lineare elastica, magari in prima battuta statica (semplice e controllabile) poi multimediale. Ma è noto che, per strutture in muratura, l'analisi elastica è decisamente conservativa, sarebbe opportuno svolgere un'analisi non lineare (statica, pushover). Ma come modellare la soprastante struttura in legno, in campo non lineare, essendo quest'ultimo un materiale elasto-fragile? Occorre rinunciare alla non lineare accettando di fatto di non poter sfruttare appieno la capacità della struttura in muratura, oppure... Qual'è la strada? Cordialmente
RISPOSTA
Data risposta: 03 Ottobre 2013
Risponde:
POSSIBILITA' DI CONSIDERARE ELEMENTI SECONDARI
Gent.mo Esperto, vorrei avere delle delucidazioni in merito alla possibilità di considerare nell’adeguamento di un edificio in calcestruzzo armato tutti gli elementi strutturali esistenti (pilastri...Leggi tutto
Gent.mo Esperto, vorrei avere delle delucidazioni in merito alla possibilità di considerare nell’adeguamento di un edificio in calcestruzzo armato tutti gli elementi strutturali esistenti (pilastri e travi) come secondari.
L’obiettivo è quello di adeguare la struttura introducendo dei setti esterni in cemento armato (sismo-resistenti) collegati agli elementi esistenti considerati secondari.
Vorrei avere risposta sulle due domande seguenti:
1) Vorrei sapere se sia la rigidezza che la resistenza degli elementi esistenti per essere considerati “secondari” in accordo con il punto 7.2.3 nelle NTC 08 debbano essere ignorate nell’analisi della risposta.
2) il punto 7.2.3. dice “Tali elementi tuttavia devono essere in grado di assorbire le deformazioni della struttura soggetta all’azione sismica di progetto, mantenendo la capacità portante nei confronti dei carichi verticali”. Questo vuol dire che nel caso di analisi lineari elastiche con spettro di risposta gli spostamenti degli elementi secondari devono essere valutati con q=1 ? Devono essere fatte le verifiche a taglio su tali elementi?
Cordiali Saluti
Luca Geminiani
RISPOSTA
Data risposta: 11 Settembre 2013
Risponde: Paolo Riva
ISOLAMENTO SISMICO ALLA BASE E GERARCHIA DELLE RESISTENZE
Gent.mo Esperto,
chiedo se la predisposizione di isolatori sismici alla base della costruzione,
normativamente autorizzi a non applicare il criterio della gerarchia delle resistenze per le strutture...Leggi tutto
Gent.mo Esperto,
chiedo se la predisposizione di isolatori sismici alla base della costruzione,
normativamente autorizzi a non applicare il criterio della gerarchia delle resistenze per le strutture in elevazione, in quanto protette dalla scelta progettuale di isolamento.
Ringrazio e saluto cordialmente
Ing.Corrado Prandi
RISPOSTA
Gentile Ingegnere,
l'attuale normativa inquadra l'isolamento sismico come un tecnica di protezione orientata ad ottenere un comportamento sostanzialmente elastico della struttura in elevazione durante il terremoto di progetto.
Nel caso di edifici di nuova costruzione non sono previsti meccanismi plastici e non è quindi richiesta l'applicazione della gerarchia delle resistenze. Per gli edifici esistenti resta valido il principio generale di limitare drasticamente il danneggiamento della sovrastruttura.Bisogna comunque effettuare i controlli sui meccanismi fragili e duttili richiesti in questo caso.
Cordiali Saluti,
Andrea Dall'Asta
Data risposta: 23 Luglio 2013
Risponde: Andrea Dall’Asta
LIVELLO DI CONOSCENZA
Gent.mo Esperto,
la domanda è relativa al LIVELLO di CONOSCENZA,
più precisamente al livello di conoscenza attribuibile ad un fabbricato in c.a. esistente del quale sono disponibili gli elaborat...Leggi tutto
Gent.mo Esperto,
la domanda è relativa al LIVELLO di CONOSCENZA,
più precisamente al livello di conoscenza attribuibile ad un fabbricato in c.a. esistente del quale sono disponibili gli elaborati esecutivi delle strutture, le dichiarazioni di conforme esecuzione del Direttore dei Lavori, i certificati di laboratorio relativi alla rottura dei cubetti in calcestruzzo ed alle prove di trazione sul tondino di armatura, oltre al certificato di collaudo finale.
Ringrazio e saluto cordialmente
Ing.Corrado Prandi
RISPOSTA
Da quanto l'ing.C.Prandi scrive si evince che:
Con riferimento a C8A Appendice al Cap.C8 NTC,punto C8A.1.8.3 si consegue il LIVELLO di CONOSCENZA LC3 (conoscenza accurata) mediante:
Cordiali Saluti,
Dante Galeota
Data risposta: 30 Giugno 2013
Risponde: Dante Galeota