Comunicati Stampa

I progetti, le iniziative e il punto di vista di ISI sono il contenuto dei nostri comunicati stampa inviati a testate nazionali di settore e generaliste. Richiedi di essere inserito in mailing list inviando un messaggio a: press@ingengeriasismicaitaliana.it

Roma, 10 giugno 2025 – Eletto in occasione dell' Assemblea Ordinaria degli Associati ISI, tenutasi lo scorso 29 maggio a Bologna, il nuovo Consiglio Direttivo che guiderà l’Associazione per il triennio 2025 – 2028.
Nominato alla Presidenza l’ing. Gabriele Miceli. Il nuovo Consiglio Direttivo di ISI, di cui fanno parte 15 membri, molti dei quali confermati dalla precedente consiliatura, a cui si sono aggiunti nuove figure di confermata professionalità ed esperienza nel settore, è così composto:

Presidente Ing. Gabriele Miceli (Associato sostenitore - ETS S.r.l.)
Vicepresidente Ing. Luca Zordan (Associato sostenitore - fischer Italia S.r.l.)
Tesoriere Dott. Marco Manganello (Associato sostenitore - Ecosism S.r.l.)
Segretario Generale Ing. Davide Torsani (Associato sostenitore - Tecno K Giunti S.r.l.)
Ing. Gabriele Barison (Associato sostenitore - Fassa S.r.l.)
Ing. Andrea Barocci (Associato sostenitore - Marini Impianti Industriali S.p.A.)
Ing. Alessandro Battisti (Associato Individuale)
Ing. Silvia Bonetti (Associato sostenitore - Seismic & Structures S.r.l.)
Ing. Marco Bressan (Associato sostenitore - G&P Intech S.r.l.)
Ing. Davide Campanini (Associato sostenitore - Kerakoll S.p.A.)
Ing. Maria Gabriella Castellano (Associato sostenitore - FIP MEC S.r.l.)
Ing. Michele Destro (Associato sostenitore - Stabila 2 S.r.l.)
Ing. Ivan Marenda (Associato Individuale)
Prof. Ing. Roberto Scotta (Associato Individuale)
Ing. Paolo Segala (Associato sostenitore - CSPFea s.c.)

Un gruppo più ampio rispetto al precedente, in risposta alla crescita dell’Associazione, esprimendo appieno la pluralità e la rappresentatività del mondo ampiamente trasversale nella filiera delle costruzioni. I prossimi obiettivi del nuovo Consiglio Direttivo punteranno al rafforzamento delle sinergie tra gli attori del comparto, alla promozione di contenuti tecnico-scientifici e alla diffusione sempre più ampia della cultura nell’ambito della sicurezza di strutture e infrastrutture. 

“Assumo questo incarico con senso di responsabilità e con la consapevolezza delle sfide che ci attendono” afferma l’Ing. Gabriele Miceli, nuovo Presidente di ISI, che prosegue “Il nostro impegno sarà nel segno della continuità con il lavoro svolto e dell’evoluzione dell’Associazione, con l’obiettivo di consolidare il rapporto con le Associazioni aderenti, rafforzare le collaborazioni istituzionali e promuovere una visione condivisa e orientata alla crescita del settore.”

Nel corso dell’Assemblea sono stati presentati i principali risultati raggiunti da ISI nel triennio 2022–2025, a testimonianza di una crescita solida e costante sia in termini di iniziative che di coinvolgimento del comparto.
Dal 2022 l’Associazione ha registrato un incremento dell’86% nel numero di associati sostenitori.
Il Comitato Scientifico si è consolidato con la partecipazione di 36 professori e ricercatori, provenienti da 27 università ed enti di ricerca nazionali. Nel triennio, ISI ha avviato 7 gruppi di lavoro, 26 eventi formativi accreditati e organizzato 5 partecipazioni in collettiva a manifestazioni fieristiche di rilievo. Ha, inoltre, preso parte attivamente a convegni, iniziative pubbliche, progetti speciali e reti professionali e ha concesso oltre 100 patrocini ad attività coerenti con la missione dell’Associazione.

L’ing. Davide Trutalli, che prosegue nel suo ruolo di Direttore di ISI, rivolge i suoi complimenti ai Consiglieri eletti e alle nuove Cariche: “Una squadra competente e determinata, capace di raccogliere le sfide che ci attendono con una visione condivisa e uno spirito costruttivo. Sono certo che, con il contributo di ciascuno, ISI potrà continuare il proprio percorso di crescita, rafforzando il suo ruolo di riferimento per il settore della sicurezza delle costruzioni.”

Luana Amadei
UFFICIO STAMPA

+ 39 349 4571047
press@ingegneriasismicaitaliana.it

 

SCARICA IL COMUNICATO STAMPA

Roma, 07/04/2025 - Stiamo vivendo la tragedia del Myanmar in diretta, restiamo incollati allo schermo osservando video di grattacieli che oscillano sotto la spinta del terremoto facendo traboccare l’acqua delle piscine a sfioro. Oscillano, ma non crollano - ovviamente quando rispettano gli standard antisismici moderni. D’altro canto, vediamo invece interi edifici che si sgretolano come castelli di sabbia. Ridotti in macerie in pochi secondi, si trasformano in trappole mortali. Di fronte a tali scene viene spontaneo e immediato chiedersi “La mia abitazione sarebbe in grado di resistere a scosse così forti?”

Partiamo dall’attualità: il Myanmar. Il terremoto è stato disastroso, ma è fondamentale contestualizzarlo. L'area colpita, in particolare lungo la faglia di Sagaing, è nota per la sua attività sismica significativa. La faglia di Sagaing è una delle più attive del pianeta e, negli ultimi cento anni, ci sono stati sei terremoti di magnitudo 7 o superiore nella regione:

1912, Magnitudo 7.9
1931, Magnitudo 7.5
1946, Magnitudo 7.3 e 7.7
1976, Magnitudo 7.0
1991 e 2012, Magnitudo 6.9

L'ultimo terremoto è stato di magnitudo 7.7, circa 320 volte più forte di quello di Amatrice e 44.000 volte più potente di quello dei Campi Flegrei.

Questa frequenza di eventi sismici di elevata magnitudo rende la regione particolarmente vulnerabile e richiede misure di prevenzione e preparazione adeguate. Il patrimonio edilizio e la qualità delle costruzioni delle aree colpite varia notevolmente, con una combinazione di edifici storici e strutture più moderne.

Nelle aree rurali le abitazioni sono spesso costruite con materiali meno resistenti, rendendole particolarmente vulnerabili ai terremoti. Le città principali, come Taungoo, hanno edifici più robusti, ma anche qui ci sono molte strutture che non rispettano gli standard antisismici moderni.

La mancanza di risorse, la corruzione e la carenza di personale qualificato hanno contribuito alla costruzione di edifici più vulnerabili ai disastri naturali. Inoltre, l'instabilità politica ha reso difficile la pianificazione e l'esecuzione di progetti infrastrutturali sicuri e duraturi.
E, come ben sappiamo, non è il terremoto a causare vittime, ma il crollo di strutture non adeguatamente progettate per resistere alle scosse.

L’Italia e l’Europa

Prima di concentrarci sul nostro Paese, facciamo una breve digressione sull’Europa, poiché anche gran parte del territorio del vecchio continente è ad alta vulnerabilità sismica. L’indicatore fornisce informazioni sulla suscettibilità delle regioni alle catastrofi a diversi livelli amministrativi.
 

 

 

A conferma di tale criticità, il Comitato europeo delle regioni, nel Parere 2018/C 054/11 pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea n. C/54 del 13 febbraio 2018, ha individuato le azioni necessarie a livello politico europeo per la riqualificazione sismica del patrimonio edilizio e infrastrutturale. Questo intervento si rende indispensabile considerando che, come evidenziato dall'analisi degli eventi sismici passati su scala mondiale, il numero di vittime e l'entità dei danni dipendono principalmente dalla vulnerabilità delle costruzioni e dall'impreparazione delle comunità colpite, più che dall'intensità degli eventi stessi.

E ora passiamo alla nostra cara e vecchia Italia,
il cui territorio, come rilevabile dalla mappa, è considerato con un indice di vulnerabilità massimo, provando a rispondere alla difficile domanda “La mia abitazione sarebbe in grado di resistere a scosse così forti?”
Circa il 70-75% del nostro patrimonio edilizio è stato realizzato in assenza di criteri antisismici (prima della fascia temporale ‘81-‘85). Di seguito la suddivisione per periodi di costruzione: il 18% edificato prima del 1919, il 12% tra il 1919 ed il 1945, il 33% tra il 1946 e il 1971, il 18% tra il 1972 ed il 1981, 12% tra il 1982 ed 1991, 7% realizzato dal 1992 ad oggi.

Quanto sappiamo davvero in merito alla casa in cui viviamo? Non c’è bisogno di lanciare un sondaggio per conoscere la risposta… Per lo più poco o nulla. La compriamo o la affittiamo senza porci domande riguardo alla qualità costruttiva e alla sua sicurezza sismica. Molto più probabilmente siamo informati sulla classe energetica di appartenenza. Eppure, basterebbe una valutazione da parte di un tecnico esperto per capire se siamo al sicuro dal punto di vista sismico e, informazioni alla mano, decidere se intervenire, considerando che oggi esistono tutte le tecnologie necessarie per adeguare sismicamente il patrimonio edilizio esistente.

L’informazione e la consapevolezza rimangono dunque fondamentali: non possiamo più limitarci a osservare gli effetti dei terremoti, ma dobbiamo agire concretamente per ridurne i rischi. La tecnologia è dalla nostra parte, sta a noi decidere di utilizzarla, consapevoli che ciò che incide sulla scelta è l’invasività dell’intervento e il costo da sostenere.

Evitare la spesa per rendere le nostre abitazioni resistenti alle scosse non ci evita comunque il carico di una spesa pubblica successiva per sostenere gli interventi di ricostruzione a seguito del disastro avvenuto. Ricordiamo, infatti, che stiamo ancora tutti pagando dal 1968 una tassa, sotto forma di accise sui carburanti, pari a 12 centesimi per litro, istituita dallo Stato a seguito dell’intervento per far fronte ai terremoti. Secondo un rapporto della Camera si tratta di un gettito totale, dato dall’incremento delle accise dal 1968 al 2015, pari a 261 miliardi di euro in totale.

Cosa aspettiamo allora? E ancora, per quanto tempo? Non vogliamo scrivere la sceneggiatura di un film che potrebbe essere ancora una volta carica di dolore.
Invece di tremare davanti ad ogni scossa concentriamoci sulla pianificazione e promozione di una sensata politica di mitigazione del rischio su tutto il territorio nazionale.

Luana Amadei
UFFICIO STAMPA

+ 39 349 4571047
press@ingegneriasismicaitaliana.it
 

SCARICA IL COMUNICATO STAMPA

ISI pubblica il bando per promuovere e incentivare l’eccellenza nella ricerca nel campo dell’ingegneria sismica e il dialogo tra il mondo scientifico e dell’impresa.

Roma, 29 gennaio 2025 - Aperte le candidature per la prima edizione del bando “Premi ISI PER LA RICERCA”, iniziativa promossa da ISI per sostenere e valorizzare il talento e l’impegno dei ricercatori nel campo della sicurezza di strutture e infrastrutture, nello sviluppo di nuove tecnologie e nella promozione della cultura della prevenzione del rischio sismico.
Il progetto rappresenta parte integrante dell’impegno costante di ISI nel sostenere l’eccellenza nella ricerca scientifica e nel sensibilizzare sulle tematiche della sicurezza sismica, favorendo un dialogo costruttivo e l’incontro tra i ricercatori e il mondo professionale e aziendale.

Un’opportunità per i dottori di ricerca
Il bando è aperto ai dottori di ricerca di qualsiasi settore scientifico-disciplinare che abbiano discusso la propria tesi di dottorato, sia in Italia che all’estero, negli anni solari 2022, 2023 e 2024 nell’ambito di una delle categorie indicate nel bando. Si tratta di un’occasione importante per mettere in luce lavoro e competenze, contribuendo in modo significativo al progresso delle conoscenze e delle applicazioni nel campo della sicurezza sismica e delle nuove tecnologie.

Tre premi per un valore complessivo di 7.500 euro
ISI assegnerà 3 premi, ciascuno del valore di € 2.500, dedicati alle seguenti macro-tematiche di rilievo:

  • Metodi di analisi e tecnologie per nuove strutture e infrastrutture antisismiche.
  • Metodi di indagine e tecnologie per il consolidamento sismico di strutture e infrastrutture esistenti.
  • Proposte per l’implementazione della cultura della prevenzione del rischio sismico, incluse misure pubbliche economiche e assicurative.

Potranno essere assegnate ulteriori “Menzioni Speciali” senza riconoscimento di premi economici.

Commissione Giudicatrice e annuncio dei vincitori
La Commissione Giudicatrice, composta da quattro membri del Comitato Scientifico di ISI e coordinata dall’Ing. Davide Trutalli, Direttore di ISI, annuncerà i vincitori dei premi e le eventuali “Menzioni Speciali” entro il 30 giugno 2025.

Un impegno verso la divulgazione scientifica
Il Bando persegue l’obiettivo di promuovere, riconoscere e divulgare ad un ampio pubblico i più recenti risultati degli studi sui temi di interesse di ISI nell’ambito dell’ingegneria sismica.
L’Associazione veicolerà il progetto attraverso tutti i canali di comunicazione a sua disposizione: sito web istituzionale, social media, newsletter e ufficio stampa per la divulgazione alle testate giornalistiche specializzate. I lavori presentati dai ricercatori saranno disponibili sul sito web dell’Associazione.

I partecipanti interessati potranno inoltre essere messi in contatto da ISI con le aziende Associate Sostenitrici ed elencate nella pagina web ASSOCIATI SOSTENITORI e COLLETTIVI ISI per creare opportunità di collaborazione e crescita reciproca.

Per dare il giusto risalto alle tesi di dottorato premiate, i vincitori presenteranno le loro ricerche in occasione di due eventi pubblici organizzati da ISI.

Modalità di partecipazione
Le candidature dovranno essere inviate entro e non oltre il 28 febbraio 2025 alle ore 12.00 accedendo alla pagina dedicata “Premi ISI PER LA RICERCA” disponibile al link ->> https://www.ingegneriasismicaitaliana.com/premio-isi-per-la-ricerca.php


Per maggiori informazioni:
email: bandi@ingegneriasismicaitaliana.it
tel: 331 26 96 084 - da lunedì a venerdì 9:30 - 13:00
 

ISI Ingegneria Sismica Italiana rappresenta dal 2011 il mondo della sicurezza di strutture e infrastrutture, promuovendo la collaborazione tra i protagonisti di un settore ampiamente trasversale nella filiera delle costruzioni: aziende specializzate nella produzione di tecnologie antisismiche e servizi per l’ingegneria; professionisti qualificati nella progettazione delle nuove opere e riqualificazione delle costruzioni esistenti; un Comitato Scientifico composto da docenti universitari e ricercatori tra i massimi esperti dell’ingegneria sismica a livello internazionale. ISI promuove la cultura della prevenzione, della sicurezza e della consapevolezza del rischio, comunicando con organi ufficiali e istituzioni, la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale, i professionisti, la cittadinanza.


Luana Amadei
UFFICIO STAMPA
+ 39 349 4571047
press@ingegneriasismicaitaliana.it


SCARICA IL COMUNICATO STAMPA


 

Roma, 22 ottobre 2024 – Si è conclusa con un successo straordinario la partecipazione di ISI Ingegneria Sismica Italiana a Saie Bologna 2024. Piazza ISI, concepita come una collettiva dinamica e interattiva, ha saputo catalizzare l'attenzione di professionisti, aziende e istituzioni. Con 1300 mq di superficie, 32 aziende espositrici associate e ben 29 eventi organizzati, la Piazza si è distinta per l'ampiezza dello spazio espositivo, per la qualità dei contenuti proposti e l’ampia partecipazione.
Piazza ISI ha rappresentato un vero e proprio esempio di sinergia, un luogo di scambio e crescita comune, dove networking, condivisione di idee e collaborazione tra professionisti e aziende sono stati gli elementi centrali. Tra gli appuntamenti più apprezzati vi sono stati quelli tecnici, le tavole rotonde, i seminari formativi e i momenti conviviali, che hanno creato l’opportunità per discutere di tematiche attuali e future sfide nel campo dell’ingegneria sismica, delle tecnologie strutturali e della sicurezza infrastrutturale.

Il programma di Piazza ISI è stato particolarmente ricco e articolato, con eventi che hanno riscontrato grande successo tra i partecipanti. Le tavole rotonde tematiche come “Recupero o Ricostruzione?”, moderata dall’Ing. Braian Ietto (Ingegneria e Dintorni), e “Alte prestazioni e sicurezza: la sfida delle tecnologie innovative”, moderata dall’Arch. Andrea Griletto (Direttore di Assorestauro), hanno visto la partecipazione di relatori di alto profilo, inclusi esperti accademici e istituzionali e tecnici di aziende associate ad ISI, permettendo un confronto aperto e costruttivo su sfide e soluzioni nel settore.
Particolare successo hanno riscosso i professional events, seminari accreditati organizzati in collaborazione con 2PS e Lavori Pubblici, che hanno saputo catturare attenzione e grande partecipazione grazie all’interesse suscitato da tematiche attuali quali "Il Codice dei Contratti: stato dell’arte e criticità" e "Testo unico dell’edilizia e salva casa".
Gli appuntamenti, moderati dall’Ing. Gianluca Oreto, hanno fornito aggiornamenti tecnici, con un focus specifico sulle opportunità del momento, dimostrando quanto le tematiche legate alle normative e ai cambiamenti legislativi siano di particolare interesse per i professionisti del settore.

Grande risonanza ha avuto anche la collaborazione con partner strategici, tra cui INAIL e NAFEMS, che hanno offerto approfondimenti su temi cruciali quali il “Rischio NaTech da sisma e le tecnologie smart per la prevenzione” e i “Modelli di calcolo affidabili per l’ingegneria”. Questi eventi hanno accresciuto il livello del dibattito tecnico-scientifico, offrendo opportunità di aggiornamento e ponendo le basi per future collaborazioni.

I numerosi corporate events organizzati dalle aziende associate espositrici hanno offerto una preziosa occasione per presentare le tecnologie più moderne e avanzate, favorendo il dialogo diretto tra imprese e professionisti e incoraggiando lo scambio di idee su nuovi prodotti e soluzioni innovative.
Al di là della qualità dei contenuti proposti, ciò che ha distinto questa edizione è stata la forza del networking. La condivisione di obiettivi comuni e la collaborazione tra aziende dello stesso settore, che in questo contesto si sono unite per sviluppare nuove opportunità di business, hanno rappresentato il vero valore aggiunto di Piazza ISI. Il networking business-to-business si è dimostrato il motore trainante per la creazione di progetti e sinergie future.
“Un immenso grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa straordinaria edizione di Piazza ISI. Grazie alla fiducia delle aziende associate, ai relatori che hanno arricchito il dibattito con competenza ed esperienza, alle aziende associate ISI che hanno partecipato attivamente e a tutto lo staff organizzativo che ha lavorato con passione. La Piazza non è stata solo uno spazio espositivo, ma un luogo di socialità, confronto e aggregazione. Un successo frutto di un ottimo lavoro di squadra e della passione che anima tutti noi. Sono orgoglioso di ciò che abbiamo saputo realizzare e certo che, con la stessa dedizione e spirito di collaborazione, riusciremo a perseguire altri traguardi aprendo la via a nuove opportunità di sviluppo per la nostra Associazione e per l'intero settore. Il meglio deve ancora venire!”

Luana Amadei
UFFICIO STAMPA
+ 39 349 4571047
press@ingegneriasismicaitaliana.it
 


9/12 ottobre 2024 - SAIE Bologna - Bologna Fiere

Piazza ISI - Padiglione 25 - Stand B26/B28/B20/B16


Roma, 11 settembre 2024 – Cresce Piazza ISI, la collettiva di successo di ISI Ingegneria Sismica Italiana che ha visto il suo debutto a SAIE Bologna 2022 e successivamente a SAIE Bari 2023. 

Con una superficie di 1300 mq e la partecipazione di 32 aziende associate che porteranno in scena know-how ed esperienza, presentando novità di prodotto, nuove tecnologie, materiali e sistemi, Piazza ISI si propone punto di riferimento per esperti di sicurezza strutturale e infrastrutturale, tecnologie e progettazione antisismica.

In Piazza ISI, le quattro giornate di manifestazione fieristica saranno caratterizzate da 29 eventi che coinvolgeranno aziende espositrici, partner, professionisti, docenti universitari e Istituzioni.

“In linea con la significativa crescita della nostra Associazione, riconoscendo il merito a un consiglio direttivo che negli ultimi tre anni ha dedicato notevole impegno nel perseguire gli obiettivi comuni, lavorando con costanza e determinazione per rafforzare la fiducia e la coesione tra gli associati, nonché per promuovere iniziative di valore e rilevanza per tutti i membri, abbiamo progettato un’edizione maggiormente articolata di Piazza ISI, sempre orientata alla trasversalità e alla condivisione di conoscenze. Siamo passati dalla prima edizione del 2022 a Bologna, che ha visto la partecipazione di 17 aziende, a Piazza ISI 2024, con numeri decisamente più significativi: 32 aziende espositrici associate a ISI e 1.300 mq di superficie. Inoltre, a SAIE Bologna Piazza ISI 2024 presenterà un ricco palinsesto di iniziative, seminari, convegni e tavole rotonde con approfondimenti sulle tematiche attuali e sulle innovazioni nell’ambito dell’ingegneria sismica e della sicurezza di strutture e infrastrutture.” così il Presidente di ISI Ing. Andrea Barocci
 

Numerosi sono gli elementi di novità di Piazza ISI 2024, sia nella strutturazione degli spazi comuni che nei contenuti offerti. Nel particolare, l'area espositiva sarà suddivisa in sezioni tematiche, ciascuna pensata per rispondere alle diverse esigenze:

  • Area Istituzionale, dedicata alla rappresentanza, ai rapporti pubblici e alla comunicazione.
  • Area Eventi, spazio dedicato alla formazione e all'approfondimento tecnico, per aggiornare e accrescere le competenze dei professionisti del settore.
  • Area Business, progettata per il networking e gli incontri professionali, offre un ambiente ideale per creare relazioni commerciali.
  • Area Lounge, luogo per i momenti di condivisione e le iniziative pubbliche o riservate agli associati ISI.
     

IL PROGRAMMA

Particolarmente ricco di iniziative, con approfondimenti, convegni di formazione, tavole rotonde,  incontri istituzionali e momenti conviviali, il programma dell’Area Eventi di Piazza ISI prevede:
 

Thematic Tables

Tavole rotonde che vedranno la partecipazione di aziende espositrici, professionisti, professori e rappresentanti istituzionali.
Le tematiche selezionate, contestualizzate nell’ambito delle costruzioni sono: 
 

  • Giovedì 10 ottobre - ore 13.45 "Recupero o Ricostruzione?"
    Coordinatore: Ing. Gabriele Barison, Consigliere Nazionale ISI
    Moderatore: Arch. Andrea Griletto, Direttore Assorestauro
    Relatori:
    Prof. Ing. Andrea Giannantoni, Comitato Scientifico ISI Ing. Marco Bressan | G&P INTECH
    Ing. Davide Campanini | KERAKOLL
    Ing. Stefano Agnetti | KIMIA
    Ing. Davide Torsani | TECNO K GIUNTI
  • Venerdì 11 ottobre - ore 13.45 "Alte prestazioni e sicurezza: la sfida delle tecnologie innovative"
    Coordinatore: Ing. Silvia Bonetti, Consigliere Nazionale ISI
    Moderatore: Ing. Braian Ietto, Ingegneria e Dintorni
    Relatori:
    Relatore istituzionale in attesa di conferma
    Ing. Michele Menichetti | CVR
    Dott. Marco Manganello | ECOSISM
    Ing. Gianluca Ussia | FIBRE NET
    Relatore in attesa di conferma | FISCHER ITALIA

 

Corporate Events

21 appuntamenti a cura delle aziende espositrici in Piazza ISI che presenteranno i propri prodotti e tecnologie innovative.

 

Professional Meetings

Seminari accreditati organizzati da 2PS in collaborazione con ISI e Lavori Pubblici rivolti a tecnici e professionisti su argomenti di attualità, quali il Codice dei Contratti e il Decreto Salva Casa. 
 

  • Venerdì 11 ottobre - ore 10.00 “Il Codice dei Contratti: stato dell’arte e criticità”
    Moderatore: Ing. Gianluca Oreto
    Relatori: Avv. Alessandro Boso; Avv. Marta Fiorese; Avv. Elena Serra
  • Sabato 12 ottobre - ore 10.00 “Testo unico dell’edilizia e salva casa
    Moderatore: Ing. Gianluca Oreto
    Relatori: Arch. Marco Campagna; Avv. Andrea Di Leo

 

Partner Events

Convegni organizzati in collaborazione con i partner istituzionali di ISI:

  • Mercoledì 9 ottobre - ore 13.30 in collaborazione con NAFEMS
  • Giovedì 10 ottobre - ore 10.00 in collaborazione con INAIL
    Titolo: Rischio NaTech da Sisma negli stabilimenti soggetti al D.lgs. 105/2015 (PIR)
    Relatori:
    Ing. Mariano Ciucci - Rischio NaTech da Sisma: confronto tra gli obblighi previsti dal D.lgs. 105/2015 e le NTC 2018;
    Dott.ssa Alessandra Marino - Tecnologie “SMART” per la prevenzione e la gestione del Rischio NaTech da Sisma.
     
ISI Events

Due eventi esclusivi per gli Associati ISI al fine di favorire networking, scambio di esperienze e sviluppo reciproco:

  • Giovedì 10 ottobre - ore 17.30 “ISI Party” aperitivo serale.
  • Sabato 12 ottobre - ore 15.30 “ISI Closing Event” chiusura di Piazza ISI 2024.

LE AZIENDE ESPOSITRICI

Le 32 aziende associate a ISI che esporranno in Piazza ISI a SAIE Bologna 2024 sono:

  • 2SI
  • AMV
  • ARMALAM
  • ATLAX
  • BOSSONG
  • CONCRETE
  • CSPFEA
  • CVR
  • DACSA ENGINEERING
  • DET FIRE
  • ECOSISM
  • EISEKO
  • FIBRE NET
  • FISCHER ITALIA
  • FORNACI LATERIZI DANESI
  • G&P INTECH
  • GEOPLAST
  • ISAAC
  • KERAKOLL
  • KIMIA
  • PANTECNICA
  • PROCEQ - SCREENING EAGLE 
  • PROGETTO SISMA
  • RAWLPLUG
  • S2X
  • SAINT-GOBAIN
  • SISMOCELL
  • SOFTING
  • STABILA
  • TCS
  • TECNO K GIUNTI
  • TRI TECNOLOGIA E RICERCA ITALIANA

LE LOCATION DI PIAZZA ISI

  • Stand Istituzionale - Pad. 25, Stand B26
  • Area Business - Pad. 25, Stand B28
  • Area Eventi - Pad. 25, Stand B20
  • Area Lounge - Pad. 25, Stand B16

Luana Amadei
UFFICIO STAMPA

+ 39 349 4571047
press@ingegneriasismicaitaliana.it

 


VENERDÌ 19 APRILE A MILANO L’ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI ASSOCIATI ISI
Un’assemblea ad eccezionale partecipazione e ricca di contenuti durante la quale è stato presentato il lavoro prodotto da ISI nell’anno trascorso e i progetti futuri per poi proseguire con un incontro ricco di scambi di idee, di relazioni e confronti costruttivi. Al pomeriggio la riunione del Comitato Scientifico dalla quale sono emerse importanti iniziative future


“Dopo le elezioni del 2022, grazie alla determinazione del Consiglio di ISI Ingegneria Sismica Italiana ha vissuto prima la rinascita poi una incredibile crescita; questo ci ha rassicurato sulle chiavi di lettura che abbiamo avuto dall'inizio:
trasparenza, dialogo, trasversalità ”
  ha commentato a caldo il Presidente di ISI Ing. Andrea Barocci
 

Roma, 24 aprile 2024 - Venerdì 19 aprile presso l’Hyatt Centric Milano Centrale si è svolta l’Assemblea Annuale degli Associati ISI che ha visto la partecipazione numerosa di Associati Sostenitori, Collettivi e Individuali. All’appuntamento hanno preso parte anche i membri del Comitato Scientifico dell’Associazione.

Nel corso della mattinata è stato presentato il lavoro svolto da ISI nell'ultimo anno, includendo tutte le attività, eventi e iniziative promosse e i momenti dedicati alla formazione; è stato mostrato il bilancio annuale e sono stati introdotti i nuovi progetti che favoriscono una maggiore sinergia tra gli associati e nuove iniziative per diffondere il prezioso know-how delle aziende, contribuendo così a delineare i prossimi passi e le strategie future dell'associazione.
Inoltre, è stata ribadita la centralità del Comitato Scientifico nell’Associazione come organo di indirizzo e di controllo e l’importante collaborazione da parte dei membri del Comitato Scientifico per quanto riguarda l’organizzazione di corsi di formazione di alto livello.

Nell’occasione è stato anche riconosciuto il grande impegno di tutti i referenti dei Gruppi di Lavoro  di ISI che sono stati ringraziati per l’importante lavoro svolto.
Nel corso del 2023, ISI ha vissuto un periodo di notevole crescita e grande soddisfazione, con un incremento sia della base associativa che dei membri del Comitato Scientifico.

Nello specifico, ISI ha registrato dall’insediamento della nuova consiliatura (2022) un incremento del 90% degli Associati Sostenitori. Ad oggi la base associativa ISI conta 87 aziende e 148 professionisti, segnale che dimostra che le attività portate avanti dall’Associazione sono di grande interesse e coincidono con le esigenze e le necessità di aziende e professionisti.

Nell’ultimo anno, inoltre, 7 nuovi membri si sono aggiunti al Comitato Scientifico che è attualmente composto da 35 personalità di spicco del mondo scientifico, tra i massimi esperti dell'ingegneria sismica a livello internazionale. Docenti e Ricercatori che svolgono la loro attività in istituti di ricerca e nelle principali università del nostro Paese ed estere.


“Dopo le elezioni del 2022, grazie alla determinazione del Consiglio di ISI Ingegneria Sismica Italiana ha vissuto prima la rinascita poi una incredibile crescita; questo ci ha rassicurato sulle chiavi di lettura che abbiamo avuto dall'inizio: trasparenza, dialogo, trasversalità. Durante l'assemblea di venerdì scorso è stato emozionante vedere così tanti associati, così tanta partecipazione e lo sguardo nella stessa direzione. Siamo la dimostrazione che in certi casi 1+1 fa più di 2; quasi 100 aziende sostenitrici con una rilevante percentuale di PIL del nostro paese, numerosi partner istituzionali, società d'ingegneria e professionisti, un Comitato Scientifico con decine di docenti, anche internazionali” questa la riflessione del Presidente di ISI Ing. Andrea Barocci al termine dell’Assemblea.

Un momento significativo è stato la vivace sessione di lavoro “ISI in ascolto” nel pomeriggio. Un incontro ricco di spunti costruttivi durante la quale gli Associati Sostenitori hanno condiviso idee, proposte e suggerimenti. Input che sono stati raccolti con grande interesse per essere trasformati in progetti concreti per la crescita dell’Associazione.

Parallelamente, si è svolta la stimolante riunione del Comitato Scientifico, in presenza e da remoto, dalla quale sono emerse importanti iniziative future. Tra queste, la creazione di un’area virtuale riservata alle aziende associate e ai membri del Comitato Scientifico a ISI per fare matching rispettivamente fra la domanda e l’offerta di ricerca scientifica applicata. Networking e divulgazione sono le due parole chiave che hanno caratterizzato la giornata, sottolineando l'importanza delle connessioni e della diffusione delle conoscenze. ISI Ingegneria Sismica Italiana guarda con fiducia al futuro, spinta dalla passione e dalla collaborazione di tutti coloro che partecipano attivamente.


L’Associazione ISI Ingegneria Sismica Italiana rappresenta dal 2011 il mondo della sicurezza di strutture e infrastrutture, promuovendo la collaborazione tra i protagonisti di un settore ampiamente trasversale nella filiera delle costruzioni: aziende specializzate nella produzione di tecnologie antisismiche e servizi per l’ingegneria; professionisti qualificati nella progettazione delle nuove opere e riqualificazione delle costruzioni esistenti; un  Comitato Scientifico composto da docenti universitari e ricercatori tra i massimi esperti dell’ingegneria sismica a livello internazionale.
ISI promuove la cultura della prevenzione, della sicurezza e della consapevolezza del rischio, comunicando con organi ufficiali e istituzioni, la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale, i professionisti, la cittadinanza.


Luana Amadei
UFFICIO STAMPA

+ 39 349 4571047
press@ingegneriasismicaitaliana.it

 

Scarica il Comunicato Stampa

Martedì 27 Febbraio dalle ore 11.30 alle 12.30


Roma, 20 febbraio 2024 - A seguito del webinar svoltosi martedì 30 gennaio, inerente al notevole cambiamento del quadro normativo sui bonus edilizi per il 2024, ISI Ingegneria Sismica Italiana ha deciso di dare seguito all’incontro con l’Ing. Nicola Furcolo trattando i quesiti pervenuti inerenti il superbonus, sismabonus, ecobonus, barriere architettoniche e ristrutturazioni edilizie.

Tra questi:

  • Per chi ha già usufruito del superbonus 110% è possibile accedere ai nuovi bonus?
  • Nel 2024 si passa obbligatoriamente al sismabonus 70% o è possibile ricorrere al sismabonus ordinario che in alcuni casi ha percentuali più generose?
  • Il bonus 75% ha ancora la cessione del credito nei 10 anni?

Il collegamento è limitato a 1.000 partecipanti; il webinar non riconosce crediti formativi professionali.
Tutte le informazioni nella locandina in allegato.
 
Luana Amadei
UFFICIO STAMPA
+ 39 349 4571047
press@ingegneriasismicaitaliana.it

 

Roma 24 Gennaio 2024 - La legislazione sui bonus edilizi per il 2024 ha subito nelle ultime settimane un profondo mutamento. Per questo motivo l’associazione senza scopo di lucro ISI Ingegneria Sismica Italiana ha organizzato martedì 30 gennaio, dalle 11:30 alle 12:30, un webinar per approfondire i nuovi regolamenti su superbonus, sismabonus, ecobonus e le altre direttive che disciplinano l’abbattimento delle barriere architettoniche e le ristrutturazioni edilizie. Si tratta del primo di una serie di webinar su temi specifici che ISI ha in calendario.
L’evento on-line, intitolato "Bonus edilizi 2024 - Le nuove regole per le detrazioni fiscali in edilizia e la cessione del credito”, rappresenta il primo appuntamento organizzato dall’associazione rivolto a tutti i professionisti della progettazione, interessati anche alla cessione del credito e allo sconto in fattura. Un incontro che vanterà la partecipazione dell'Ing. Davide Trutalli, Direttore di ISI e dell'Ing. Nicola Furcolo: docente, consulente tecnico nel settore BIM, appalti di AECO.

«Prosegue anche quest’anno il nostro impegno nel promuovere la cultura della sicurezza in tutto ciò che riguarda il patrimonio immobiliare italiano - spiega il direttore Trutalli - un aspetto imprescindibile non solo sul versante della sismica, ma anche nel campo delle alluvioni e di altre calamità naturali».

Fondamentale per ISI, oltre al mantenimento del rapporto con Enti e Istituzioni di livello regionale e nazionale, è infatti anche la divulgazione sul tema della sicurezza a un pubblico eterogeneo: dai tecnici della professione architettonica fino ai cittadini.


L'appuntamento è quindi per il 30/01, sulla Piattaforma GoToWebinar, a cui è possibile registrarsi al seguente link
 

» https://register.gotowebinar.com/register/5002876199564715868 «


Il collegamento è limitato a 1.000 partecipanti, ma la registrazione sarà disponibile successivamente sul sito di ISI.

Tutte le informazioni nella locandina in allegato.

 

» Scarica la locandina dell'evento

» Scarica il Comunicato Stampa


 
Luana Amadei
UFFICIO STAMPA
 

 

L’AREA FOCUS SISMICA DI ISI INGEGNERIA SISMICA ITALIANA PER LA PRIMA VOLTA A ME MADE EXPO:
SICUREZZA DI STRUTTURE E INFRASTRUTTURE, NUOVE TECNOLOGIE, NORMATIVE E PROSPETTIVE PER IL NOSTRO PAESE


16 aziende espositrici, 20 talk di approfondimento tenuti da docenti universitari, professionisti e
tecnici di aziende associate a ISI, 2 Convegni e 3 incontri di aggionamento


“Area Focus Sismica intende essere un luogo d'inclusione e uno spazio di dialogo. E’ fondamentale che si parli insieme di tematiche quali il nuovo codice dei contratti, l’obbligo dell’assicurazione sugli immobili, solo per citarne alcuni e che se ne parli in maniera trasversale” dichiara il Presidente di ISI Ing. Andrea Barocci

Fiera Milano Rho 15|18 Novembre 2023 - Area Focus Sismica – Padiglione 4 Stand MO4/MO5


Roma, 20 novembre 2023 – “Abbiamo portato a Me-MADE expo per la prima volta l’Area Focus Sismica, un luogo d’incontro con focus sul tema della sicurezza di strutture e infrastrutture che ha visto partecipare 16 aziende, diciannove talk tenuti da docenti universitari, professionisti e tecnici di aziende associate a ISI, due Convegni e tre incontri di approfondimento” ha dichiarato a conclusione di ME-MADE Expo Milano l’Ing. Andrea Barocci, Presidente di ISI Ingegneria Sismica Italiana. “La trasversalità e il dialogo sono sempre stati una prerogativa di ISI per dare il proprio contributo a tematiche fondamentali come nuovo codice dei contratti, obbligo dell’assicurazione sugli immobili, digitalizzazione, nuove tecnologie”.
“Ai rischi territoriali del nostro paese (sismico, idrogeologico, …) si somma l’elevata vulnerabilità del nostro patrimonio edilizio e infrastrutturale; l’eccellenza tecnologica e professionale italiana è riconosciuta, diventa a questo punto necessario procedere con sinergia velocemente e a tutti i livelli: aziende, produttori di tecnologie, sviluppatori, software-house, studi di ingegneria, ma anche altre figure professionali come geologi, architetti, geometri, produttori di materiali e i fornitori di servizi impegnati sul tema della sicurezza del patrimonio edilizio e infrastrutturale del nostro paese”
ha concluso il Direttore di ISI Ingegneria Sismica Italiana Ing. Davide Trutalli.


Oltre ai talk di approfondimento a cura delle aziende associate a ISI, in Area Focus Sismica si sono tenuti 2 Convegni:

  •  - “La sicurezza del patrimonio edilizio: dagli edifici storici alla crescita delle città”.Convegno organizzato da ISI Ingegneria Sismica Italiana, Assorestauro e dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano. Relatori: Prof. Ing. Antonio Borri, Arch. Antonino Libro, Ing. Alessandro Aronica.
     
  • - “Impiego dell’acciaio nelle infrastrutture e soluzioni per incrementarne la sicurezza”.Convegno organizzato da ISI Ingegneria Sismica Italiana, Fondazione Promozione Acciaio e dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano. Relatori: Ing. Giovanni Costa, Ing. Daniele Minorello.


e 3 incontri di aggiornamento
 

  • - Gruppo di Lavoro ISI ‘Borghi Storici’. Aggiornamento sul percorso pilota di Castiglione del Terziere (MS). Relatori: Ing. Corrado Prandi, Geol. Riccardo Triches.
  • - “Costruire e recuperare: prospettive future e possibili incentivi oltre il Superbonus per la riqualificazione energetica e sismica del patrimonio edilizio”. A cura di ISI Ingegneria Sismica Italiana e Centro Studi Edilizia Reale.
    Relatore: Dott. Marco Cossa.  
  • - “A.A.A. VENDESI SICUREZZA: l’importanza di comunicare la prevenzione”.
    A cura di Ingegneria e Dintorni. Relatore: Ing. Braian Ietto.



Le Aziende associate a ISI che hanno esposto in Area Focus Sismica:
• AMV
• BOSSONG
• CONCRETE
• CSPFEA
• ECOSISM
• FASSA BORTOLO
• FIBRE NET
• FORNACI LATERIZI DANESI
• G&P INTECH
• ISAAC
• METAL.RI
• MT RICCI
• PROGETTO SISMA
• RICAM GROUP
• STABILA
• TECNO K GIUNTI


Scarica il comunicato stampa

 


Giorgia Pulcinelli
RESPONSABILE COMUNICAZIONE
+ 39 335 7173207

comunicazione@ingegneriasismicaitaliana.it
press@ingegneriasismicaitaliana.it

Associazione ISI Ingegneria Sismica Italiana
Sede Legale e Operativa: via del Colosseo, 62 - 00184 Roma
E-mail Segreteria: segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it
 

16 aziende espositrici, 20 talk di approfondimento tenuti da docenti universitari, professionisti e tecnici di aziende associate a ISI, 2 Convegni e 3 incontri di aggionamento

“Area Focus Sismica intende essere un luogo d'inclusione e uno spazio di dialogo. E’ fondamentale che si parli insieme di tematiche quali il nuovo codice dei contratti, l’obbligo dell’assicurazione sugli immobili, solo per citarne alcuni e che se ne parli in maniera trasversale”
dichiara il Presidente di ISI Ing. Andrea Barocci

Fiera Milano Rho 15|18 Novembre 2023 - Area Focus Sismica – Padiglione 4 Stand MO4/MO5

Roma, 8 novembre 2023 ISI Ingegneria Sismica Italiana parteciperà a ME-MADE expo dal 15 al 18 Novembre a Fiera Milano Rho con Area Focus Sismica, spazio di dialogo, confronto e
approfondimento per il quale ISI si è impegnata a fare da collettore per gli appuntamenti di alto livello in programma.

Talk di approfondimento, convegni e incontri che avranno come focus i temi della sicurezza di strutture e infrastrutture, le nuove tecnologie, le normative e le prospettive per il nostro paese, caratterizzeranno l’Area durante le quattro giornate di Fiera.

“Riteniamo sia importante parlare a platee diverse dal solito. In tal caso, in un contesto che ‘geograficamente’ è nuovo per noi, perché storicamente ha sempre trattato temi o argomenti più legati all'architettura e alle finiture. Questo a conferma della necessità di dialogo che ci deve essere tra tutti i settori del comparto edile” dichiara il Presidente di ISI Ingegneria Sismica Italiana Ing. Andrea Barocci in merito a Area Focus Sismica e poi conclude: “Area Focus Sismica intende essere, un luogo d'inclusione non necessariamente di ISI. E’ fondamentale che si parli insieme di tematiche quali il nuovo codice dei contratti, l’obbligo dell’assicurazione sugli immobili, solo per citarne alcuni e che se ne parli in maniera trasversale e non a compartimenti stagni come spesso accade, senza fra l’altro tener conto che ci sono tutta una serie di attori che possono occuparsene in maniera coerente”.


Per Ingegneria Sismica Italiana prevenzione, progettazione e interventi di efficientamento strutturale rappresentano un tema in grado di accomunare tutti i comparti della filiera delle
costruzioni.

Insieme ai talk di approfondimento a cura delle aziende associate a ISI, per ME-MADE expo,

Ingegneria Sismica Italiana ha messo in programma 2 Convegni:

Giovedì 16 Novembre ore 10:30 - 11:30
“La sicurezza del patrimonio edilizio: dagli edifici storici alla crescita delle città”
Convegno organizzato da ISI Ingegneria Sismica Italiana, Assorestauro e dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano.
Relatori: Prof. Ing. Antonio Borri, Arch. Antonino Libro, Ing. Alessandro Aronica.


Venerdì 17 Novembre ore 10:30 - 11:30
“Impiego dell’acciaio nelle infrastrutture e soluzioni per incrementarne la sicurezza”
Convegno organizzato da ISI Ingegneria Sismica Italiana, Fondazione Promozione Acciaio e dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano.
Relatori: Ing. Giovanni Costa, Ing. Daniele Minorello.

e 3 incontri di aggiornamento previsti per sabato 18 Novembre:
Ore 10:45 - 11:15
Gruppo di Lavoro ISI ‘Borghi Storici’. Aggiornamento sul percorso pilota di Castiglione del Terziere (MS).
Relatori: Ing. Corrado Prandi, Geol. Riccardo Triches

Ore 11:30 - 12:00
Costruire e recuperare: prospettive future e possibili incentivi oltre il Superbonus per la riqualificazione energetica e sismica del patrimonio edilizio.
A cura di ISI Ingegneria Sismica Italiana e Centro Studi Edilizia Reale.
Relatori: Ing. Davide Trutalli, Giulio De Angelis, Ing. Nicola Furcolo, Ing. Braian Ietto.

Ore 12:15 - 12:45
A.A.A. VENDESI SICUREZZA: l’importanza di comunicare la prevenzione.
A cura di Ingegneria e Dintorni.
Relatore: Ing. Braian Ietto


In continuità con l’area incontri, si sviluppa un’area espositiva dedicata alle tecniche e tecnologie
antisismiche.

AZIENDE ESPOSITRICI
Le Aziende associate a ISI che esporranno in Area Focus Sismica:
• AMV
• BOSSONG
• CONCRETE
• CSPFEA
• ECOSISM
• FASSA BORTOLO
• FIBRE NET
• FORNACI LATERIZI DANESI
• G&P INTECH
• ISAAC
• METAL.RI
• MT RICCI
• PROGETTO SISMA
• RICAM GROUP
• STABILA
• TECNO K GIUNTI

 

PROGRAMMA
Il programma di Area Focus Sismica - con relativi dettagli - è disponibile al seguente link:
https://www.ingegneriasismicaitaliana.com/area-focus-sismica/area-focus-sismica-a-me-made-
expo-2023/86.html

 

Scarica il comunicato stampa



 

Luana Amadei
UFFICIO STAMPA
+ 39 349 4571047
press@ingegneriasismicaitaliana.it
Associazione ISI - Ingegneria Sismica Italiana
Sede Legale e Operativa: via del Colosseo, 62 - 00184 Roma
E-mail Segreteria: segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it

Roma, 16 ottobre 2023 ISI Ingegneria Sismica Italiana, associazione nazionale punto di riferimento per l’ingegneria delle costruzioni, la sicurezza di strutture e infrastrutture e le tecnologie antisismiche, parteciperà a SAIE Bari 2023, la Fiera delle Costruzioni, Progettazione, Edilizia e Impianti in programma dal 19 al 21 ottobre alla Fiera del Levante con Piazza ISI, il format di successo presentato nella precedente edizione di SAIE Bologna 2022.
 
Piazza ISI è il luogo ideato da Ingegneria Sismica Italiana dove si incontrano gli esperti che operano nel settore della progettazione e nello sviluppo di tecnologie per la sicurezza di strutture e infrastrutture. I visitatori si relazionano con le aziende e i professionisti che portano alla manifestazione le loro conoscenze, l’evoluzione di prodotti, i materiali e sistemi, il risultato dei progressi e l’attualizzazione della loro ricerca.
 
Giovedì 19 ottobre alle ore 10.30 sarà proprio Piazza ISI ad ospitare l’evento inaugurale di SAIE 2023 “Green Deal Europeo: l’Italia al palo senza incentivi?” organizzato da Senaf, ANCE, Federcostruzioni e moderato da Vicenzo Rutigliano, giornalista del Sole 24Ore. 
 
Il programma prevede gli interventi di: Paola Marone (Presidente Federcostruzioni), Domenico De Bartolomeo (Vice Presidente ANCE), Francesco Paolo Sisto (Viceministro - Ministero della Giustizia), Michele Emiliano* (Governatore della Regione Puglia), Antonio Decaro (Sindaco di Bari), Andrea Barocci (Presidente ISI Ingegneria Sismica Italiana), Gaetano Frulli (Presidente Nuova Fiera del Levante), Ivo Nardella (Presidente del Gruppo Senaf Tecniche Nuove).
*in attesa di conferma

 
PIAZZA ISI OSPITERÀ:
- stand istituzionale di ISI (Stand B4);
- 16 aziende associate ISI che esporranno all’interno del proprio stand servizi, proposte  tecnologiche per la sicurezza di strutture e infrastrutture ed esperienze di progettazione antisismica;
- spazio dedicato alle iniziative di approfondimento, incontro e dialogo.
 
PROGRAMMA
Il programma degli eventi in Piazza ISI -durante le tre giornate di manifestazione- è denso e ricco di
iniziative. Si alterneranno 15 speech dedicati ad approfondimenti tecnici e confronto tra gli esperti del settore, 3 Convegni di grande attualità, 2 dei quali rappresentano anche importante occasione di formazione.
 
 
CONVEGNI
Venerdì 20 Ottobre - dalle ore 10.30 alle 11.30
“Recupero del costruito, digitalizzazione e edilizia 2.0”.
Convegno a cura dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari, in collaborazione con ISI Ingegneria Sismica Italiana e Federcostruzioni, con il Patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri di Barletta Andria Trani.
 
Il nostro Paese ha un vasto patrimonio edilizio, per la maggior parte vetusto o comunque vulnerabile, ma spesso di grande pregio. Non sempre pertanto è possibile optare per la demolizione e ricostruzione dei fabbricati, ma fare di necessità virtù e sfruttare al massimo la conoscenza ed esperienza tecnica e le tecnologie più avanzate a disposizione. 
 
Interverranno il Prof. Ing. Roberto Scotta (Professore Associato di Tecnica delle Costruzioni presso l’Università degli Studi di Padova, Consigliere Nazionale ISI e coordinatore del Comitato Scientifico ISI), il Dott. Luigi Perissich (Segretario Generale Federcostruzioni), l’Ing. Carmine Pascale (Project Manager STRESS Scarl).
 
Per l'ottenimento di N.1 CFP per Ingegneri è necessario iscriversi tramite il portale dell'Ordine  degli Ingegneri della Provincia di Bari (https://www.ordingbari.it/le-notizie/2043-saie-2023.html)

 
Sabato 21 ottobre - dalle ore 10.30 alle 11.30
“Sicurezza del Patrimonio pubblico: vincoli e opportunità”.
Convegno a cura dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari, in collaborazione con ISI Ingegneria Sismica Italiana, con il Patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri di Barletta Andria Trani.
Il patrimonio pubblico - tra cui scuole, infrastrutture, edifici strategici, beni di interesse storico e artistico quali musei, archivi, biblioteche, edifici di culto, etc. - a fronte di periodi storici molto floridi, che hanno permesso un grande sviluppo, necessita sempre più di interventi strutturali per garantire sicurezza e conservazione. Se da un lato c’è ampia possibilità di contributi pubblici, dall’altro, intervenire in questi edifici richiede il rispetto di una serie di vincoli normativi che derivano dalla valenza storica e dal tessuto territoriale del nostro Paese.
 
Interverranno l’Ing. Angelo Lobefaro (Presidente della Commissione Geotecnica e Strutture dell’Ordine degli Ingegneri di Bari, ex Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Bari e ex Dirigente Regionale Responsabile dell’Ufficio Sismico per la Regione Puglia) e il Prof. Ing. Antonio Borri (già Professore Ordinario di Scienza delle Costruzioni presso l’Università degli Studi di Perugia e membro del Comitato Scientifico di ISI).
 
Per l'ottenimento di N.1 CFP per Ingegneri è necessario iscriversi tramite il portale dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari (https://www.ordingbari.it/le-notizie/2043-saie-2023.html)
 
 
Sabato 21 ottobre dalle ore 15.00 alle 16.00
“Il nuovo Codice dei Contratti pubblici: regole e criticità dai principi all’esecuzione”.
Conversazioni sul Codice dei Contratti con tre esperti.
Convegno gratuito in presenza organizzato da ISI, Lavori Pubblici e Legal Team.
 
Con la piena operatività del nuovo D.Lgs. n. 36/2023 il comparto dei lavori pubblici ha avviato una trasformazione delle regole con l'obiettivo di semplificare e migliorare il ciclo di vita dei contratti pubblici. Sarà davvero così?

Durante il Convegno saranno approfonditi i seguenti temi:
L'applicazione dei nuovi principi
Le procedure di somma urgenza
Il rapporto tra equo compenso e OEPV nelle gare di progettazione
La fase esecutiva del contratto (riserve, revisione dei prezzi e rinegoziazione del contratto)
I requisiti di partecipazione e la Flat Tax
 
 
Si confronteranno l’Ing. Andrea Barocci (Presidente ISI Ingegneria Sismica Italiana), l’Avv. Rosamaria Berloco (Co-Founder di Legal Team), l’Ing. Gianluca Oreto (Direttore Lavori Pubblici).
 
Inoltre, venerdì 20 ottobre alle ore 17.00 in Piazza ISI si terrà l’incontro “Costruire e recuperare: prospettive future e possibili incentivi oltre il Superbonus per la riqualificazione energetica e
sismica del patrimonio edilizio”, organizzato da Centro Studi Edilizia Reale e ISI Ingegneria Sismica Italiana che fa seguito al Convegno “Costruire Recuperare” tenutosi a Bagnoli Irpino (AV) il 21 e 22 settembre scorso.
Nell’occasione si analizzeranno gli scenari possibili per la riqualificazione energetica e sismica, anche in vista della legge di Bilancio per il 2024. Saranno valutati gli incentivi già previsti, con qualche ipotesi sulle possibili novità.
 
Interverranno: Giulio De Angelis (Presidente di Centro Studi Edilizia Reale), Ing. Davide Trutalli  (Direttore di ISI Ingegneria Sismica Italiana), Ing. Nicola Furcolo (Centro Studi Edilizia Reale).
Il programma dettagliato di Piazza ISI a SAIE Bari 2023 è disponibile al seguente link ->> https://www.ingegneriasismicaitaliana.com/piazza-ISI/piazza-isi-a-saie-bari-2023/89.php
 
 
LE 16 AZIENDE ASSOCIATE A ISI PRESENTI A SAIE BARI 2023 CON UNO STAND DEDICATO E SPEECH A TEMA:
 
- 2S.I SOFTWARE E SERVIZI PER L’INGEGNERIA
- AMW
- ATLAX
- BIEMME
- CONCRETE
- CSPFEA
- ECOSISM
- G&P INTECH
- ISAAC
- MT RICCI
- PROGETTO SISMA
- RAWLPLUG ITALY
- RICAM GROUP
- SOFTING
- TECNO K GIUNTI
- URETEK
 
 
Luana Amadei
UFFICIO STAMPA
+ 39 349 4571047
press@ingegneriasismicaitaliana.it
Associazione ISI - Ingegneria Sismica Italiana
Sede Legale e Operativa: via del Colosseo, 62 - 00184 Roma
E-mail Segreteria: segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it

Il 21 e 22 settembre a Bagnoli Irpino (AV) un ampio parterre di esperti si incontrerà per offrire soluzioni operative atte a introdurre l’obbligo di interventi per la messa in sicurezza degli edifici accanto a quelli di riqualificazione energetica

15 settembre 2023 -
Si terrà il 21 e 22 settembre a Bagnoli Irpino (AV) il Convegno Costruire Recuperare. Patrimonio edilizio e infrastrutturale: riqualificare per dare sicurezza promosso dal Centro Studi Edilizia Reale e ISI - Ingegneria Sismica Italiana.

In collaborazione con nove ordini professionali e Anaci, con il patrocinio di nove associazioni, oltre a sponsor internazionali, i promotori sfidano il superamento dell’approccio teorico, per affrontare la necessità di mitigare il rischio sismico in maniera pratica.

Sarà il Capo della Protezione Civile Ing. Fabrizio Curcio, tra gli altri, ad inaugurare il confronto nazionale della prima sessione di giovedì 21 settembre, con interventi in presenza o in videoconferenza sul tema “Rischio sismico e idrogeologico del territorio”.

L’evento gratuito -con iscrizione obbligatoria solo online- prevede una due giorni di lavori che verteranno su quattro temi principali: PNRR-Lavori Pubblici e Codice degli Appalti, Rigenerazione Urbana, Progettazione e Riqualificazione Infrastrutturale, Quadro generale del patrimonio edilizio e infrastrutturale, a cui faranno seguito tavole rotonde di approfondimento e confronto.

Un ampio parterre di accademici, tecnici e aziende all’avanguardia tecnologica faranno quadrato intorno ad una proposta articolata.
L’obiettivo del Convegno, condotto e moderato dall’Ing. Braian Ietto, è quello di sensibilizzare il Governo, a fronte delle nuove politiche europee, ad abbinare in maniera indissolubile gli interventi di riqualificazione energetica con quelli di carattere sismico, soprattutto nelle aree a maggiore rischio.

Inoltre, il Centro Studi Edilizia Reale e ISI - Ingegneria Sismica Italiana sottoporranno agli addetti ai lavori, per discuterne e analizzarla insieme, la proposta di legge avanzata nel 2019, illustrata in Parlamento dall’On. Michele Giardiello sull’istituzione di un “Programma nazionale per l'assicurazione obbligatoria degli edifici privati contro i danni derivanti da calamità naturali”.

Il progresso che sta attraversando il settore edile guarda con particolare interesse alle evoluzioni tecnologiche che di qui a breve dovranno intercettare le urgenze strutturali e infrastrutturali del Paese, a partire dalla sicurezza sismica degli abitati. Per questo, il convegno di Bagnoli Irpino, apre una lunga serie di incontri e dibattiti in tutta Italia.

Costruire Recuperare. Patrimonio edilizio e infrastrutturale: riqualificare per dare sicurezza ha ottenuto il Patrocinio di: ANCE Avellino, Assoposa, Casartigiani, CFS (Centro per la Formazione e Sicurezza in Edilizia della Provincia di Avellino), C.L.A.A.I. Imprese, Confartigianato Imprese, Federcasa, FederCostruzioni, Federcomated.
L’evento rappresenta un’importante occasione formativa. La partecipazione prevede, infatti, il riconoscimento di crediti formativi assegnati a: agronomi, amministratori di condominio, architetti, commercialisti, geologi, geometri, ingegneri, periti agrari e industriali.

Per informazioni e iscrizioni ->> www.costruirerecuperare.it
 

I PROMOTORI
Centro Studi Edilizia Reale
rappresenta sul territorio irpino un nuovo strumento associativo, una nuova entità culturale aperta a tutti i componenti della filiera edile. Si pone lo scopo di informare, formare e supportare con elementi giuridici ed economici gli addetti ai lavori del segmento produttivo. Ha al suo attivo diverse e variegate iniziative, tese a promuovere la conoscenza e a diffondere cultura civica.

ISI - INGEGNERIA SISMICA ITALIANA dal 2011 coinvolge aziende e professionisti, specializzati nelle strutture e nell’ingegneria antisismica, in un gruppo dinamico e motivato. La mission è divulgare la cultura della sicurezza di strutture e infrastrutture e la promozione del lavoro degli associati, comunicando allo stesso tempo con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale e quello dei professionisti, la cittadinanza. La strutturazione in gruppi di lavoro e il supporto di un Comitato Scientifico d’eccellenza consentono concretezza, competenza e capacità divulgativa.

CO-ORGANIZZATORI
Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Avellino, Ordine degli Architetti della Provincia di Avellino, Ordine dei Geologi della Campania, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Avellino, Collegio Nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, Ordine dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Avellino, Federazione Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali Campania, ANACI.

 

PER INFORMAZIONI
Elisa Forte
Mobile: 347-6731998
elisaforte80@gmail.com
Centro studi edilizia reale
Mobile:351-7424079
ediliziareale.centrostudi@gmail.com

 
Scarica il Comunicato Stampa e il Programma dell'evento

 

 

21-22 Settembre in Contrada Rosole 13 a Bagnoli Irpino (AV)
 

31 luglio 2023 - “Patrimonio edilizio e infrastrutturale: riqualificare per dare sicurezza”. Questo è il tema della due giorni di Convegno “Costruire e Recuperare” promosso a Bagnoli Irpino (AV) il 21 e 22 settembre dal Centro Studi “Edilizia Reale” e ISI - Ingegneria Sismica Italiana.

Centro studi edilizia reale - Abbazia del Goleto


Coorganizzatori del Convegno sono: Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Avellino, Ordine degli Architetti della Provincia di Avellino, Ordine dei Geologi della Campania, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Avellino, Collegio Nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, Ordine dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Avellino, Federazione Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali Campania, ANACI.

La sinergia tra queste realtà unitamente a una visione comune sui temi della prevenzione e della sicurezza sismica, ha dato origine a questo articolato Convegno finalizzato alla presentazione di una proposta di legge che possa inserire l’assicurazione obbligatoria in edilizia, in merito agli abitati, all’usura dei materiali e alla riqualificazione sismica.

L’edilizia è senza dubbio il comparto che più di tutti incide sulla vivibilità di un contesto sociale, e non avendo un carattere lobbistico, intende farsi promotrice di un percorso di crescita e sviluppo che possa coinvolgere in maniera trasversale tutti i segmenti della società civile.

Il Centro Studi “Edilizia Reale” e ISI - Ingegneria Sismica Italiana ritengono che il tema della sicurezza in edilizia debba riacquistare centralità nell’interesse comune, ma anche nell’agenda politica. Per questo si intende valorizzare la proposta di legge presentata nel 2019 dall’ex deputata campana Michela Rostan, sull’istituzione di un “Programma nazionale per l'assicurazione obbligatoria degli edifici privati contro i danni derivanti da calamità naturali”.

Nella narrativa della proposta depositata alla Camera dei deputati (n. 1943), si evidenziano alcuni dati: “Tra il 1900 e il 2002, secondo i dati riportati dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, l'Italia ha registrato circa 29.000 alluvioni in 14.000 siti. Inoltre, fra il 1950 e il 2012 sono state registrate almeno 1.061 frane con vittime in 962 località e almeno 672 inondazioni con vittime in 563 località. In questo periodo, il numero complessivo di morti, feriti e dispersi provocato da eventi idrogeologici è stato di oltre 9.000; gli sfollati e i senza dimora sono stati oltre 700.000”.

Sempre in tema di numeri, secondo ANCE (Associazione Nazionale dei Costruttori Edili) e CRESME (Centro ricerche economiche, sociologiche e di mercato nell'edilizia), dal 1944 al 2011 il danno complessivo prodotto da terremoti, frane e alluvioni in Italia ha superato i 240 miliardi di euro, con una media di 3,5 miliardi di euro l'anno.

La scelta del contesto sociale individuato dai promotori del Convegno “Costruire e Recuperare” non è casuale. La provincia di Avellino è stata, infatti, teatro del drammatico terremoto del 1980 a cui è seguita la più grande stagione di ricostruzione edilizia della storia dell’Italia repubblicana.

La nuova classificazione sismica elaborata a seguito dell’80, ha portato la provincia in cima all’indice di rischiosità, tale per cui l’aggiornamento legislativo in merito alle costruzioni ha subito notevoli evoluzioni. Dalla messa in sicurezza statica al rinforzo dei solai, dal consolidamento strutturale alla cucitura delle fessure, senza trascurare l’utilizzo di determinati materiali e le tecniche di lavorazione.

“Costruire e recuperare” ha ottenuto il Patrocinio di: ANCE Avellino, Assoposa, Casartigiani, CFS (Centro per la Formazione e Sicurezza in Edilizia della Provincia di Avellino), C.L.A.A.I. Imprese, Confartigianato Imprese, Federcasa, FederCostruzioni, Federcomated.

Per aggiornamenti sul programma e iscrizioni al convegno: www.costruirerecuperare.it

 

 

I PROMOTORI

Il Centro Studi Edilizia Reale rappresenta sul territorio irpino un nuovo strumento associativo, una nuova entità culturale aperta a tutti i componenti della filiera edile. Si pone lo scopo di informare, formare e supportare con elementi giuridici ed economici gli addetti ai lavori del segmento produttivo. Ha al suo attivo diverse e variegate iniziative, tese a promuovere la conoscenza e a diffondere cultura civica.

ISI - INGEGNERIA SISMICA ITALIANA dal 2011 coinvolge aziende e professionisti, specializzati nelle strutture e nell’ingegneria antisismica, in un gruppo dinamico e motivato. La mission è divulgare la cultura della sicurezza di strutture e infrastrutture e la promozione del lavoro degli associati, comunicando allo stesso tempo con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale e quello dei professionisti, la cittadinanza. La strutturazione in gruppi di lavoro e il supporto di un Comitato Scientifico d’eccellenza consentono concretezza, competenza e capacità divulgativa.

 

Per informazioni

Elisa Forte

Mobile: 347-6731998

elisaforte80@gmail.com

Centro studi edilizia reale

Mobile:351-7424079

ediliziareale.centrostudi@gmail.com



Scarica il comunicato stampa

 

 

Roma, 14 luglio 2023 ISI - Ingegneria Sismica Italiana sarà presente a ME-MADE expo in programma a Milano dal 15 al 18 Novembre con “AREA FOCUS SISMICA”, un grande contenitore tematico dedicato alla sicurezza del patrimonio edilizio e infrastrutturale del nostro paese.

Una partecipazione mutuata dalla ferma convinzione che la prevenzione, la progettazione e gli interventi di efficientamento strutturale rappresentino un tema in grado di accomunare tutti i comparti della filiera delle costruzioni.

Argomento imprescindibile soprattutto in questo periodo storico, con temi trasversali come il nuovo codice dei contratti, le esigenze di messa in sicurezza di patrimonio edilizio e infrastrutture, le tecnologie di cui le aziende italiane sono importanti portavoce anche nel mondo, l’importanza della progettazione e pianificazione.

Durante le quattro giornate della manifestazione fieristica, nell’area gestita da ISI in collaborazione con me-MADE expo, sono in programma interventi tecnici e incontri istituzionali che avranno come focus i temi della sicurezza delle strutture e infrastrutture, le nuove tecnologie, normative e prospettive per il nostro paese.
In uno studio condotto da ISI - Ingegneria Sismica Italiana si evidenzia come il 60% degli edifici siano stati costruiti ante 1971 con inadeguate normative sismiche se non addirittura in assenza di norme. Una percentuale simile è riferita alle infrastrutture esistenti.
Oggi, a fronte delle innovazioni nei materiali strutturali, delle tecnologie, della digitalizzazione, tale obiettivo può e deve essere riconsiderato.
 


ISI - Ingegneria Sismica Italiana dal 2011 coinvolge aziende e professionisti, specializzati nelle strutture e nell’ingegneria antisismica, in un gruppo dinamico e motivato. La mission è divulgare la cultura della sicurezza di strutture e infrastrutture e la promozione del lavoro degli associati, comunicando allo stesso tempo con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale e quello dei professionisti, la cittadinanza. La strutturazione in gruppi di lavoro e il supporto di un Comitato Scientifico d’eccellenza consentono concretezza, competenza e capacità divulgativa.
 

Luana Amadei
UFFICIO STAMPA
+ 39 349 4571047
press@ingegneriasismicaitaliana.it



Leggi il Comunicato Stampa
 

 

“L’assicurazione obbligatoria, per quanto possa apparire come un’ulteriore tassazione, dovrebbe in maniera critica essere confrontata con quanto sostenuto giornalmente da ogni cittadino attraverso le accise sui carburanti inserite nella quantità di 12 centesimi per litro a partire dal 1968”
così l’Ing. Andrea Barocci Presidente di ISI - Ingegneria Sismica Italiana
 

Roma, 27 giugno 2023 – Le straordinarie alluvioni del mese scorso, così come i terremoti, sono eventi naturali non prevedibili che ogni qualvolta accadono mettono a dura prova lo stato italiano chiamato a intervenire con importanti esborsi economici. A disastro avvenuto la macchina della ricostruzione riparte con urgenza e si porta con sé tutte le difficoltà e i ritardi dovuti allo stato di emergenza.
L’istituzione dell’assicurazione obbligatoria sugli immobili privati, in attesa di efficaci misure di prevenzione che necessitano tempi e procedure più complesse, è strumento adeguato per far fronte ai danni provocati da calamità naturali. Si tratta di un tema ricorrente affrontato non solo dalla politica, ma anche da ricercatori, Enti, Associazioni e Ordini professionali.
Negli ultimi anni si sono succedute tante proposte di legge. Tra queste si ricordano il disegno di legge “Istituzione di un’assicurazione obbligatoria contro i rischi derivanti da calamità naturali nonché di un Fondo per la sicurezza e l’efficienza energetica degli edifici” presentato da ENEA nel 2013 e quello del 2019 facente capo alla Deputata Michela Rostan che prevedeva l’avvio di un programma nazionale per l’assicurazione obbligatoria degli edifici privati contro i danni provocati da eventi naturali.

In merito a tale possibilità, con un contributo strettamente legato agli eventi sismici, si sono espressi Fondazione ANIA, che in un articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore afferma:
Secondo stime, purtroppo, nel nostro paese, il 78% delle abitazioni è esposto a un rischio medio-alto o alto di terremoto o alluvioni”, l’ex Ministro Stefano Patuanelli e in ultimo, in relazione all’alluvione che ha messo in ginocchio i territori delle province della Romagna, il governatore del Veneto Luca Zaia in un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale.


Stime alla mano, è ormai ben noto come gran parte degli edifici esistenti in Italia non sia in grado di sopportare un’eventuale azione sismica. ISI - Ingegneria Sismica Italiana la cui mission aziendale da sempre dà valore alla divulgazione della cultura della sicurezza di strutture e infrastrutture, sostiene la necessità di mettere a punto una strategia e un’efficace e adeguata politica di prevenzione.

L’assicurazione obbligatoria, per quanto possa apparire come un’ulteriore tassazione, dovrebbe in maniera critica essere confrontata con quanto sostenuto quotidianamente da ogni cittadino attraverso le accise sui carburanti inserite nella quantità di 12 centesimi per litro a partire dal 1968  proprio per far fronte ai costi sostenuti dallo Stato derivanti dalla ricostruzione a seguito degli ultimi terremoti.
Un confronto tra assicurazioni in un libero mercato, al pari di quello delle automobili, permetterebbe ai singoli di avere immediato riscontro e consapevolezza -attraverso il premio da
pagare- sul livello di sicurezza del proprio immobile. Occorre anche tenere conto che in caso di calamità naturali le compagnie si troverebbero a dover
liquidare in contemporanea capitali molto alti, quindi sarebbero utili politiche virtuose come quelle adottate da altri paesi: in caso di evento una percentuale rimane in capo al cittadino, un’altra in capo allo Stato e il restante in capo all’Assicurazione. Per evitare sovraesposizioni immediate da parte delle Assicurazioni, lo Stato potrebbe intervenire come fondo di garanzia con percentuale variabile e piano di rientro pluriennale.
Si precisa che l’assicurazione obbligatoria sugli immobili privati non rappresenta la soluzione al problema, ma uno dei possibili passi per avviare un percorso virtuoso e complesso che abbia come meta finale la cultura della prevenzione e della messa in sicurezza di strutture e infrastrutture.

ISIIngegneria Sismica Italiana dal 2011 coinvolge aziende e professionisti, specializzati nelle strutture e nell’ingegneria antisismica,
in un gruppo dinamico e motivato. La mission è divulgare la cultura della sicurezza di strutture e infrastrutture e la promozione del
lavoro degli associati, comunicando allo stesso tempo con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, la comunità accademica e
scientifica, il mondo industriale e quello dei professionisti, la cittadinanza. La strutturazione in gruppi di lavoro e il supporto di un
Comitato Scientifico d’eccellenza consentono concretezza, competenza e capacità divulgativa.
Maggiori informazioni sul sito ->> https://www.ingegneriasismicaitaliana.com



Luana Amadei
UFFICIO STAMPA
+ 39 349 4571047
press@ingegneriasismicaitaliana.it

Associazione ISI - Ingegneria Sismica Italiana
Sede Legale e Operativa: via del Colosseo, 62 - 00184 Roma
E-mail Segreteria: segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it
Tel. Segreteria: 331.2696084
 

Leggi il comunicato Stampa



 

Roma, 23 Maggio 2023 - ISI Ingegneria Sismica Italiana esprime preoccupazione per gli sviluppi che potrebbe avere il nuovo codice dei contratti pubblici, così come formulato nel D.lgs. 36 2023. In particolare, pur comprendendo l’intento ben espresso nei primi tre articoli (principio del risultato, principio della fiducia, principio dell’accesso al mercato) sui quali si basa tutto il resto del codice, ISI ritiene che alcuni passaggi potrebbero generare un effetto esattamente opposto rispetto all’intento: ritardi, aumento dei costi, scarsa qualità del risultato.
I passaggi a nostro avviso critici sono riassunti nel seguito.

Il patrimonio esistente e l’importanza della conoscenza
Risulta evidente come tutta l’impostazione del codice sia basata sulle nuove opere; nel nostro paese non possiamo però prescindere dal patrimonio edilizio esistente, dalle sue peculiarità e necessità. Si pensi per esempio ai borghi storici, vero patrimonio italiano, o a tutti gli edifici con funzioni pubbliche all’interno dei centri cittadini. Per essi, seppure a volte sia auspicabile la rigenerazione e quindi la configurazione come “nuova opera”, risulta necessaria la manutenzione e l’intervento sull’opera esistente.

Con il nuovo codice dei contratti il quadro economico viene formulato nelle fasi preliminari e non all’atto della progettazione definitiva come in precedenza; questo per un’opera nuova può essere condivisibile, in quanto le incertezze sono ridotte alla sola opera di progettazione, ma sull’esistente rappresenta un’incertezza difficilmente gestibile.

Le normative tecniche per le costruzioni (NTC2018) ammettono per gli interventi sulla costruzione esistente una conoscenza di quest’ultima variabile significativamente in funzione delle indagini, diagnostica e ricerche effettuate; a ogni livello di conoscenza è associato un coefficiente di sicurezza: tanto più si conosce la struttura, quanto più si possono abbattere i coefficienti di sicurezza da utilizzare per le verifiche. Su uno stesso elemento, la differenza tra un livello di conoscenza alto e uno basso incide per circa il 35% sulla bontà delle verifiche. Ciò significa che una corretta conoscenza della struttura o infrastruttura esistente, a norma di legge, può incidere notevolmente sulla spesa finale dell’opera; così come una cattiva valutazione iniziale può far cambiare il progetto in maniera significativa con aumenti di spesa e ritardi in quanto si presenteranno imprevisti durante l’esecuzione.

Impostare il quadro economico e le voci di spesa per la conoscenza all’inizio, potenzialmente senza neppure aver visto l’opera, pone un’incertezza enorme sul buon esito della progettazione e dei lavori, prestando il fianco a varianti, contenziosi, responsabilità professionali del RUP, della stazione appaltante, del progettista e del direttore dei lavori.


La necessaria manutenzione e l’assenza nel costo dell’opera
La manutenzione dell’opera da realizzare compare solo come documento necessario per la progettazione, ma non è mai computata in termini economici né inserita all’interno del quadro economico QE.

La normativa tecnica per le costruzioni NTC2018 utilizza alcuni parametri per definire la sicurezza di una costruzione; uno di questi è la vita nominale (Vn), intesa come il numero di anni nel quale la struttura, purché soggetta alla manutenzione ordinaria, deve potere essere usata per lo scopo al quale è destinata. Per esempio, un edificio o un ponte devono avere una vita nominale di almeno 50 anni e in questo arco di tempo deve essere garantita, attraverso la manutenzione, la corretta usabilità e funzionalità dell’opera.

L’opera deve quindi essere vista nel suo ciclo di vita e il suo costo non può prescindere dagli oneri per la manutenzione, soprattutto in questo periodo storico in cui le stazioni appaltanti hanno necessità di pianificazione sia economica che di servizi. Troppe volte negli ultimi anni si sono manifestate chiaramente le conseguenze dell’assenza di manutenzione.


Affidamento diretto e adeguate professionalità
L’affidamento diretto anche con soglie elevate, sebbene risulti comprensibile nell’ottica dei principi generali che regolamentano il codice, sotto diversi aspetti è non condivisibile. Il motivo principale è che la rete delle professioni tecniche ha una possibilità di accesso al mondo delle opere pubbliche molto orizzontale, non verticale basata su specifiche capacità che invece risultano sempre più dirimenti. In sostanza, l’unico vincolo del fatturato porta a un’apertura pericolosa anche verso professionisti che non hanno specifici requisiti di capacità: progettare o dirigere i lavori su un’opera nuova non è la stessa cosa che farlo sul patrimonio esistente, così come risulta ancora diverso il mondo delle infrastrutture, della viabilità o delle reti.

Inoltre, il problema potrebbe venire accentuato nell’affidamento all’impresa esecutrice con la formula della progettazione esecutiva PE ed esecuzione, quando a monte c’è il solo progetto di fattibilità tecnica ed economica PFTE: se quest’ultimo non è redatto in maniera rigorosa (e per sua natura difficilmente il PFTE può esserlo, soprattutto per interventi su opere esistenti) si apre la strada a varianti e contenziosi.


Note sulla sismica
Infine, alcune note nello specifico per quanto riguarda l’approccio alla sismicità del nostro paese.
L’articolo 42 pone in capo alla verifica anche l’autorizzazione sismica ora demandata alle strutture decentrate competenti (ex genio civile). Si rischia in questo modo da una parte di perdere il grande patrimonio di conoscenza delle strutture di controllo terze e superpartes, dall’altra, soprattutto per opere modeste o stazioni appaltanti piccole, di affidare la verifica a professionalità non adeguate.

L’articolo 140 definisce le procedure di somma urgenza per le quali il codice ammette ulteriori semplificazioni in deroga alle procedure ordinarie. Interessante notare che tali procedure possono essere attivate anche allo scopo preventivo nei confronti di tutti gli eventi di cui all’articolo 7 del codice della Protezione Civile (D.lgs. 2 gennaio 2018 n° 1), quindi, paradossalmente, anche per qualsiasi intervento di riduzione del rischio sismico.

Da ultimo, interessante notare che nell’allegato I.7, nel punto in cui si parla dei calcoli delle strutture (articolo 26), vengono (sicuramente per una svista) citate esclusivamente le verifiche statiche e non tutto quanto richiesto dalla specifica normativa tecnica per le costruzioni (NTC2018), ivi comprese le verifiche nei confronti delle azioni sismiche.

ISI–Ingegneria Sismica Italiana dal 2011 coinvolge aziende e professionisti, specializzati nelle strutture e nell’ingegneria antisismica, in un gruppo dinamico e motivato. La mission è divulgare la cultura della sicurezza di strutture e infrastrutture e la promozione del lavoro degli associati, comunicando allo stesso tempo con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale e quello dei professionisti, la cittadinanza. La strutturazione in gruppi di lavoro e il supporto di un Comitato Scientifico d’eccellenza consentono concretezza, competenza e capacità divulgativa.
Maggiori informazioni sul sito  https://www.ingegneriasismicaitaliana.com




Luana Amadei
UFFICIO STAMPA

+ 39 349 4571047
press@ingegneriasismicaitaliana.it
Associazione ISI - Ingegneria Sismica Italiana
Sede Legale e Operativa: via del Colosseo, 62 - 00184 Roma
E-mail Segreteria: segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it
Tel. Segreteria: 331.2696084
 
 


 Scarica il Comunicato Stampa




 

 

Con il Patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri

Giovedì 11 Maggio dalle ore 14.00 alle 17.00

Salone Internazionale del Restauro - Ferrara Expo - Sala Boldini 1° piano

L’edilizia storica permea i borghi e i centri storici di ogni città italiana e
la sua sicurezza sismica è stata messa a dura prova nei sismi del XXI secolo:
L’Aquila, Emilia e Centro Italia.

 

In uno studio condotto da ISI - Ingegneria Sismica Italiana per Federcasa, si evidenzia come il 60% degli edifici sono stati costruiti ante 1971 con inadeguate normative sismiche se non addirittura in assenza di norme.
Nel 2012, quando ISI lanciò l’idea di classificare e adeguare tale patrimonio, si avviò un lavoro normativo per considerare la sicurezza come parametro intrinseco ai fabbricati.
Fino ad allora, infatti, solo i fabbricati in fase di ristrutturazione avevano l’obbligo di adeguamento sismico.
La Classificazione sismica fu una svolta che tuttavia non raggiunse pienamente l’obiettivo pensato dall’Associazione, sminuita anche nel provvedimento Super-Sisma Bonus.

Oggi, a fronte delle innovazioni nei materiali strutturali, dei prodotti antisismici e delle tecniche, software e digitalizzazione, tale obiettivo può e deve essere riconsiderato.

Nel Convegno “LA SICUREZZA SISMICA DEL PATRIMONIO EDILIZIO STORICO ITALIANO” organizzato
da ISI - Ingegneria Sismica Italiana in collaborazione con Codis e IBIMI buildingSMART Italy -cui è
stato riconosciuto il Patrocinio del CNI Consiglio Nazionale degli Ingegneri- in programma giovedì 11 maggio al Salone Internazionale del Restauro di Ferrara, si parlerà estesamente di questi concetti.
Apre e modera il Convegno l’ing. Segala che inquadrerà il contesto del restauro strutturale nell’ambito della digitalizzazione mediante strumenti adeguati, hardware e software, alla luce delle consolidate tecniche analitiche, numeriche e degli algoritmi di machine learning per identificare opportunità e attenzioni al fine di ottenere sempre risultati “human certified” ed evitare i fenomeni di “hallucination” che affliggono algoritmi oggi popolari come ChatGPT.
La Prof.ssa Iori e il Prof. Romeo illustreranno il ruolo della storia dell’ingegneria, fondamentale strumento di riconoscimento delle strutture portanti dei beni storici e le inattese riserve di resistenza che i fabbricati, specie nella prima metà del XX secolo, posseggono se ben progettati e ben costruiti.

Il Prof. Scotta e gli ing. Prandi e De Martino tratteranno il tema degli edifici in aggregato che costituiscono una buona parte del patrimonio storico architettonico dei borghi italiani- dei quali ISI si occupa con un gruppo di Ricerca e Sviluppo che sta producendo risultati molto interessanti per l’ingegneria del restauro.
Il tema della digitalizzazione concluderà l’evento. Il Prof. Borin illustrerà come il digitale permetta alle discipline del mondo delle costruzioni di interoperare grazie a formati dati “open”, come dimostrano i primi risultati di un apposito Gruppo di Lavoro dell’Associazione IBIMI-buildingSMART Italia.

Il tema della digitalizzazione coinvolge il paradigma del Digital Twin, il gemello digitale del fabbricato, soprattutto quello storico, nel quale fare convergere i dati del monitoraggio continuo.
Disciplina ora accessibile a bassi costi per la raccolta di big data, per i quali tuttavia è necessario ancora ricercare metodi robusti di interpretazione del dato ai fini della sicurezza statica e sismica. Ne parlerà il Prof. Clementi mostrando la prassi della sorveglianza strumentale continua anche con esempi dal vivo.




PROGRAMMA:
L’appuntamento avrà inizio alle ore 14.00 con i saluti di benvenuto dell’Ing. Andrea Barocci,
Presidente di ISI - Ingegneria Sismica Italiana, dell’Ing. Eduardo Caliano, Presidente di CODIS,
dell’Ing. Anna Moreno, Responsabile affari internazionali e sostenibilità IBIMI e dell’Ing. Irene Sassetti – Consigliere Tesoriere del CNI Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

A seguire gli interventi a cura di:

Prof.ssa Tullia Iori – Università degli Studi di Roma Tor Vergata
La storia dell’ingegneria come strumento per il restauro

Prof. Francesco Romeo – Sapienza Università di Roma
Conservazione e sicurezza delle opere di ingegneria monumentale del Novecento

Prof. Roberto Scotta – Università degli Studi di Padova - Consigliere e Referente del Comitato Scientifico ISI
Limiti normativi ed approccio progettuale agli interventi sugli edifici in aggregato

Ing. Corrado Prandi – Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Borghi Storici” ISI
Il progetto pilota a Castiglione del Terziere in Lunigiana

Ing. Emmananda De Martino – Ingegnere strutturista e componente del Gruppo di Lavoro “Borghi Storici” ISI
Approcci di modellazione e analisi sismica degli aggregati edilizi nei borghi storici

Ing. Paolo Borin – Università di Brescia - IBIMI bSItalIa
Il modello digitale per la sicurezza dei beni architettonici attraverso l'interoperabilità

Prof. Francesco Clementi – Università Politecnica delle Marche
Il monitoraggio digitale dei beni artistici, esempi in diretta nel centro Italia ISI -


ISI - Ingegneria Sismica Italiana dal 2011 coinvolge aziende e professionisti, specializzati nelle strutture e nell’ingegneria antisismica, in un gruppo dinamico e motivato. La mission è divulgare la cultura della sicurezza di strutture e infrastrutture e la promozione del lavoro degli associati, comunicando allo stesso tempo con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale e quello dei professionisti, la cittadinanza. La strutturazione in gruppi di lavoro e il supporto di un Comitato Scientifico d’eccellenza consentono concretezza, competenza e capacità divulgativa.
Maggiori informazioni ->> https://www.ingegneriasismicaitaliana.com

Codis è un’associazione nata con lo scopo di tutelare, promuovere e valorizzare tutte le figure professionali ed aziendali inerenti al mondo della Diagnostica e la Sicurezza delle Strutture Infrastrutture e Beni Culturali. L’idea è quella di riunire tutta l’eccellenza della Diagnosi Strutturale. Crede nella ricerca e nella divulgazione per il miglioramento delle tecnologie e metodologie nel campo della diagnostica. Gli associati di Codis, collaborando attivamente tra loro, formano un Network sempre aggiornato in grado di soddisfare ogni esigenza tecnica. Con i suoi associati e i professionisti dell’Ingegneria Civile e Industriale manterrà sempre aggiornata la messa a punto di nuove metodologie d’indagine.
Maggiori informazioni ->> https://www.associazionecodis.it

IBIMI BuildingSMART
IBIMI – Istituto per il BIM in Italia – è un’associazione no-profit registrata al MISE ai sensi della legge 4 del 2013, mira a generalizzare gli usi del BIM, svolgendo un ruolo unificante tra tutti gli attori del settore delle costruzioni. Riunisce studi di progettazioni, studi professionali, ma anche grandi committenze, istituti di formazione e ricerca e software house. IBIMI è anche il capitolo italiano di buildingSMART International la cui missione è facilitare in modo proattivo l’uso e la diffusione di standard aperti per la gestione dei dati che consentano a tutti gli attori coinvolti nel ciclo di vita di edifici e infrastrutture di aumentare guadagni e opportunità di crescita, focalizzandosi sulla standardizzazione di processi, flussi di lavoro e procedure per l’openBIM.
Maggiori informazioni ->> www.ibimi.it e www.buildingsmartitalia.org.

 

Scarica il comunicato Stampa

Roma, 05 maggio 2023 – Si è tenuta venerdì 5 maggio l’inaugurazione della nuova sede territoriale di ISI - Ingegneria Sismica Italiana presso ANCE Catania alla presenza di Rosario Fresta, Presidente di ANCE Catania e dell’Ing. Andrea Barocci, Presidente di ISI.
L’inaugurazione segna l’avvio di una nuova collaborazione istituzionale tra le due Associazioni che si colloca nel quadro di un’ampia condivisione sui temi del rischio sismico nonché sulle caratteristiche di complementarità che caratterizzano gli ambiti operativi di ISI e di ANCE.

Venerdì 5 maggio, a latere dell’Assemblea ordinaria degli associati ISI tenutasi nella nuova sede di Catania, è stato aperto un tavolo di lavoro per la definizione di tematiche da sviluppare nell’ambito di iniziative comuni sul territorio. Un tavolo di lavoro molto partecipato cui hanno preso parte i rappresentanti degli Ordini degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri, dei Geologi, della Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri, della Protezione Civile, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e dell’Università di Catania.

Si è trattato di un momento importante di scambio e condivisione e di un’opportunità per ISI -grazie alla preziosa collaborazione di ANCE Catania - di presentarsi ai referenti territoriali e creare le basi per trattare a 360° la materia del rischio sismico, coinvolgendo le migliori energie e risorse professionali e imprenditoriali locali attraverso la programmazione di seminari per i tecnici, incontri con il mondo produttivo e attività divulgative per la cittadinanza.

“Abbiamo accolto con piacere la proposta di ISI – ha commentato il presidente di ANCE Catania Rosario Fresta – La consapevolezza del rischio sismico, il credere nella prevenzione sismica ci hanno spinti ad investire molto sul tema, già in passato con importanti collaborazioni con l’Università di Catania e l’Imperial College di Londra. Ill nostro impegno, se da un lato ci porta a sostenere la ricerca di soluzioni, il più possibile non invasive, per rendere sicuro il costruito, dall’altro ci spinge a mettere in campo azioni che, insieme a professionisti e stakeholders, sviluppino un approccio nuovo, una nuova sensibilità, non legata al solo momento catastrofico. Per questo chiediamo strumenti che agevolino e consentano il miglioramento del patrimonio edilizio, favorendo, ove necessario, anche la sua sostituzione. Riteniamo – ha concluso Fresta – che ognuno di noi abbia il diritto concreto di vivere in case sicure, avere scuole sicure dove mandare i propri figli, infrastrutture sicure, perchè se non è possibile prevenire i terremoti, possiamo certamente evitare la perdita di vite umane e contenere i danni.”


"La nuova sede operativa a Catania, capoluogo ad alto sviluppo economico e realtà particolarmente attenta alla tematica sismica, rappresenta non solo il naturale proseguimento della strategia intrapresa dal Consiglio Direttivo di ISI di avvicinarsi ai luoghi della sismica italiana e radicare maggiormente il rapporto con la società e gli enti di riferimento, ma anche la concretizzazione della volontà di ISI di aprirsi ai territori del sud Italia, teatro dei più importanti terremoti del nostro paese” 
ha dichiarato l’Ing. Barocci che ha poi concluso “Il prossimo passo in tal senso sarà la nostra partecipazione a SAIE Bari dal 19 al 21 Ottobre con PIAZZA ISI, il format che abbiamo presentato per la prima volta nel 2022 alla Fiera delle Costruzioni di Bologna”.


ISI–Ingegneria Sismica Italiana dal 2011 coinvolge aziende e professionisti, specializzati nelle strutture e nell’ingegneria antisismica, in un gruppo dinamico e motivato. La mission è divulgare la cultura della sicurezza di strutture e infrastrutture e la promozione del lavoro degli associati, comunicando allo stesso tempo con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori,
la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale e quello dei professionisti, la cittadinanza. La strutturazione in gruppi di lavoro e il supporto di un Comitato Scientifico d’eccellenza consentono concretezza, competenza e capacità divulgativa.
Maggiori informazioni sul sito ->> https://www.ingegneriasismicaitaliana.com


ANCE Catania associa le imprese edili di ogni dimensione e forma giuridica operanti nel settore delle opere pubbliche, dell’edilizia abitativa, dell’edilizia commerciale e della promozione edilizia e le imprese operanti nei settori specialistici. ANCE Catania rappresenta e tutela gli interessi degli imprenditori edili a livello provinciale, promuove l’immagine e gli interessi degli
associati nei confronti delle Istituzioni Pubbliche e di tutte le componenti economiche, sociali, finanziare che operano sul territorio. Rappresenta le imprese in seno ai vari Istituti, loro organi e commissioni. ANCE Catania stipula contratti ed accordi collettivi di lavoro nel proprio ambito territoriale. Gestisce pariteticamente con le organizzazioni sindacali gli Enti per la formazione delle maestranze edili, per la sicurezza nei cantieri (ESEC) e per l’erogazione di prestazioni contrattuali ed extracontrattuali (CASSA EDILE).

Assiste l’impresa con un’attività di consulenza specifica in grado di fornire un supporto completo su: novità di carattere normativo, fiscale, previdenziale e tecnico. Valorizza l’immagine dell’impresa creando nuove opportunità di business e di rete tra gli iscritti. Per ulteriori informazioni sui nostri servizi e finalità visita il sito ->> www.ancecatania.it


Leggi il Comunicato Stampa

“Chiudere una scuola dopo una scossa non implica una attenzione alla sicurezza da parte delle Istituzioni, ma un modo improvvisato di fare prevenzione”.
il commento dell’Ing. Silvia Bonetti Consigliere di ISI- Ingegneria Sismica Italiana

Roma, 14 marzo 2023 - 9 marzo 2023 ore 16.05. Nella sala operativa della protezione civile suona l’allarme. Evento poi stimato in Mw 4.3 localizzato nei pressi di Umbertide in Umbria. Protezione Civile allertata, i Governatori emanano ordinanze, i giornalisti informano e documentano, i Sindaci chiudono le scuole. Più tardi dopo un secondo evento Mw 4.5 si chiudono anche gli uffici regionali. Non è la prima volta, ma una prassi consolidata: quando l’esperienza non insegna, si continua ad attuare le medesime procedure che nulla hanno a che fare con la prevenzione, perché il rischio sismico nel nostro paese è una certezza e non una fatalità. E forse questo non è ancora chiaro proprio a tutti.


Sulla “moderata scossa di terremoto” (Mw 4.5) con epicentro Umbertide e la relativa chiusura delle scuole, condividiamo le considerazioni dell’Ing. Silvia Bonetti, Consigliere di ISI-Ingegneria Sismica Italiana.

 

Le scuole dovrebbero essere edifici sicuri. Più sicuri delle nostre case. Non lo dico io, non lo dice un gruppo di mamme, ma una normativa. Esiste a monte (a partire dal 2003) anche un’altra norma che prevedeva che TUTTE le scuole venissero valutate in termini di sicurezza. Inutile dire sia la norma più disattesa della storia, perché ad oggi il lavoro non è finito. È vero che tale norma non prevedeva l’obbligo della messa in sicurezza, ma è anche vero che edifici con particolare fragilità, secondo precise circolari di protezione civile, dovevano essere inseriti in un piano di messa in sicurezza o declassati”. commenta Silvia Bonetti che conclude Chiudere una scuola dopo una scossa non implica una attenzione alla sicurezza da parte delle Istituzioni, ma un modo improvvisato per fare prevenzione. Una scossa di terremoto forte può avvenire senza alcun preavviso come è accaduto in Turchia. Può succedere al mattino durante lo svolgimento delle lezioni con le scuole aperte. Un terremoto non suona la campanella, non manda un fax di preavviso. Può anche avvenire dopo uno sciame con eventi moderati o strumentali. E vale il viceversa, una scossa di magnitudo moderata non sempre (è raro) evolve in eventi importanti. Potrebbe accadere, ma anche no. E non si fa prevenzione giocando a dadi. Vi sono dunque due possibilità: le scuole sono sicure quindi inutile chiuderle oppure non sono sicure, quindi occorre metterle in sicurezza velocemente. Tertium non datur. In conclusione, abbattere il rischio chiudendo a caso un paio di giorni le scuole non porta a nulla.”

ISI Ingegneria Sismica Italiana dal 2011 coinvolge aziende e progettisti specializzati nell’ingegneria sismica in un gruppo dinamico e motivato. La mission è svolgere un ruolo di divulgazione della cultura della protezione sismica e la promozione del lavoro degli associaticomunicando allo stesso tempo con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale e quello dei professionisti. La strutturazione in gruppi  di lavoro e il supporto di un Comitato Scientifico d’eccellenza consentono CONCRETEZZA, COMPETENZA e CAPACITÀ DIVULGATIVA.

 

Scarica il comunicato stampa

“A meno che non si paghino 20.000 euro di tasse all’anno, il Sismabonus è diventato un’opportunità solo a vantaggio di chi gli interventi strutturali se li può economicamente permettere” dichiara l’Ing. Andrea Barocci Presidente di ISI - Ingegneria Sismica Italiana.

 

Roma, 17 Febbraio 2023 - “Oltre all’allarme economico lanciato da Ance, il Decreto legge appena approvato permetterà interventi di adeguamento sismico esclusivamente a coloro che hanno capienza economica” commenta l’Ing. Andrea Barocci Presidente di ISI - Ingegneria Sismica Italiana che prosegue “La cancellazione dell’art. 121 del D.L. 34/2020, infatti, vede coinvolte anche le pratiche inerenti al Sismabonus. Pratiche che auspichiamo tutti siano in grado di espletare per mettere in sicurezza le proprie abitazioni e per far si che anche lo Stato riduca il proprio intervento economico dopo ogni terremoto. La cessione del credito e lo sconto in fattura erano dunque un ottimo strumento per dare la possibilità anche ai meno capienti di intervenire strutturalmente. Consideriamo, infatti, che l’80% del nostro patrimonio edilizio è costituito da edifici dei centri storici e da condomini che ospitano situazioni di disomogeneità economica. A questo punto potrà adeguare il proprio edificio solo chi avrà i soldi per farlo. Vogliamo ricordare che quando il terremoto accade colpisce tutti, quindi lo Stato dovrà nuovamente intervenire per coloro che non hanno la capienza economica per potere usufruire dei bonus. Un cane che si morde la coda. Per intenderci, a grandi linee, a meno che non si abbiano tasse da pagare per circa 20 mila euro annui, le detrazioni fiscali non saranno più vantaggiose”.

Ingegneria Sismica Italiana ritiene si tratti di un provvedimento iniquo e non democratico a vantaggio di pochi e a svantaggio di tanti. Un provvedimento che si allontana completamente dal concetto di prevenzione sismica sulla quale si sta lavorando. Chi dovrà intervenire in caso di terremoto sarà nuovamente lo Stato; tanto valeva quindi lasciare quei soldi a disposizione di tutti e proseguire con lo strumento della cessione del credito.

 

ISI – Ingegneria Sismica Italiana dal 2011 coinvolge aziende e progettisti specializzati nell’ingegneria sismica in un gruppo dinamico e motivato. La mission è svolgere un ruolo di divulgazione della cultura della protezione sismica e la promozione del lavoro degli associati, comunicando allo stesso tempo con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale e quello dei professionisti. La strutturazione in gruppi di lavoro e il supporto di un Comitato Scientifico d’eccellenza consentono CONCRETEZZA, COMPETENZA e CAPACITÀ DIVULGATIVA.

 

Scarica il comunicato stampa

“Se il cittadino non è consapevole del proprio rischio non potrà mai agire per la messa in sicurezza dell’abitazione”
così l’Ing. Andrea Barocci Presidente dell’Associazione Ingegneria Sismica Italiana



Roma, 13 Febbraio 2023 - C’è terremoto e terremoto, la Turchia e la Siria insegnano. Quello appena verificatosi è un evento catastrofico, ma prevedibile. Si tratta, infatti, di aree inserite nell’intersezione di 3 faglie assolutamente e fortemente interessate da questi fenomeni e con una memoria molto fresca: nel 1999 si è verificato un terremoto di intensità simile (7.5) e ha provocato 17.000 vittime.

La Turchia in merito all’antisismica ha una normativa che risale al 1998, più recente della nostra. Nel 2012 il governo turco aveva varato un piano che interessava la maggior parte del paese (il cui 70% è in zone ad elevato rischio sismico) con degli stanziamenti di oltre 400 miliardi di euro per demolire e ricostruire edifici non idonei, circa 6.5 milioni, il più grande piano urbanistico mondiale.

Possiamo
quindi affermare che in quel paese la consapevolezza sia particolarmente alta.
In relazione alla consapevolezza, possiamo dire la stessa cosa per l’Italia? In Italia ci allarmiamo e fanno notizia terremoti anche inferiori a 4 gradi di magnitudo che generalmente non provocano danni e non devono essere percepiti come un rischio. Un terremoto di media/alta intensità - superiore ai 4 gradi di magnitudo - incide invece a livello umano ed economico.
Quello che è successo in maniera eclatante in Turchia e Siria lo abbiamo vissuto anche noi, ma in scala minore, in Italia, paese con un patrimonio di edilizia pubblica e privata datato e con edifici storici particolarmente vulnerabili. Il nostro patrimonio edilizio per il 70-75% è stato realizzato in assenza di criteri antisismici (prima della fascia temporale ‘81-‘85) e nei cittadini non esiste una consapevolezza: il sisma viene dimenticato troppo in fretta e rimane esclusivamente nella memoria di chi lo ha subito. Considerato che il nostro paese è zona sismica, il tutto si scontra con una scarsa memoria o con una volontà a voler rimuovere anche dal punto di vista normativo e governativo ciò che è accaduto.

La consapevolezza del cittadino rimane dunque l’anello debole. Ciascuno è libero di convivere con il rischio, ma deve essere presente l’obbligo di informare sulla sua possibile entità e sull’opportunità di conoscerlo.
Per essere chiari:
perché se in una compravendita viene indicata la classe di efficientamento energetico, non viene comunicato anche il livello di rischio sismico? Perché un genitore non ha il diritto di sapere il rischio sismico della scuola frequentata dai propri figli? Il punto è che se il cittadino non è consapevole, non potrà mai agire per la messa in sicurezza dell’abitazione e non deciderà mai come misura di prevenzione di intervenire strutturalmente. Poi sceglierà lui quali rischio assumersi.
Anche qui però si solleva una criticità. Vediamo dal punto di vista economico cosa è accaduto in Italia finora.
Chi interviene per sopperire al disastro causato dai terremoti? Lo Stato. Un evento sismico è un affare di Stato e di conseguenza un affare di tutti noi
.

Al netto di una scelta individuale di ogni singolo cittadino, lo Stato subentra per ripristinare la condizione abitativa precedente, ancorché non adeguata. Sappiamo esattamente quanto lo Stato ha speso e lo sappiamo perché quando lo Stato è intervenuto per far fronte ai terremoti, ha dovuto inserire delle accise sui carburanti esattamente nella quantità di 12 centesimi per litro a partire dal ’68.
Anche questa è una tassa,
una tassa che tutti paghiamo.

Da un rapporto della Camera, in totale dal 1968 al 2015 si parla di un costo attualizzato dei terremoti pari a 121 miliardi di euro (che considerando anche gli ultimi eventi ha ormai raggiunto i 170 miliardi) e un gettito dato dall’incremento delle accise pari a 261 miliardi di euro.
Il fattore economico dunque è fondamentale ed è uno di quegli aspetti che non possiamo dire di non conoscere.

Criticità e opportunità per bonus fiscali: tipologia di interventi e consapevolezza del cittadino.
Se parliamo di Sismabonus dobbiamo per forza parlare di tipologia di interventi. Il Sismabonus è nato con la finanziaria del 2017 e prevedeva che più l’edificio veniva migliorato, più la detrazione era importante (da 70% a 85%). Con il Super Sismabonus (110%) questa cosa è stata bypassata e quindi qualsiasi intervento strutturale poteva rientrare nella percentuale di detrazione.

Ciò che Ingegneria Sismica Italiana ha sempre affermato è la necessità di dare al cittadino la conoscenza del rischio del proprio immobile.
Qualora l’intervento non sia finalizzato al miglioramento antisismico, imporre l’obbligo della valutazione di sicurezza ed eventualmente dell’installazione di un sistema di monitoraggio, dando la possibilità di portarli in detrazione.

Purtroppo la comunicazione legata ai Superbonus è stata improvvida e tutta incentrata sull’intervento a costo zero piuttosto che sull’efficacia dell’intervento stesso.

ISI – Ingegneria Sismica Italiana dal 2011 coinvolge aziende e progettisti specializzati nell’ingegneria sismica in un gruppo dinamico e motivato. La mission è svolgere un ruolo di divulgazione della cultura della protezione sismica e la promozione del lavoro degli associati, comunicando allo stesso tempo con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale e quello dei professionisti. La strutturazione in gruppi di lavoro e il supporto di un Comitato Scientifico d’eccellenza consentono CONCRETEZZA, COMPETENZA e CAPACITÀ DIVULGATIVA.


 

Scarica il Comunicato Stampa

A nulla serve un buon intervento di riqualificazione se è stato applicato su un edificio strutturalmente non idoneo.
ISI rammenta che intervenire dopo il disastro ha un costo sei volte maggiore di una buona azione di prevenzione.


L’Europa rilancia la posta su un parco immobiliare dell’unione ancora più green e cresce l’attesa per il 9 febbraio, data in cui a Bruxelles si voterà in commissione sulle nuove norme proposte. La cosiddetta direttiva “green”, lo ricordiamo, prevederebbe per tutti gli immobili residenziali dei Paesi della UE l’obbligo di raggiungere classi energetiche più prestazionali entro il 2030; ANCE ha già stimato che l’impegno per il nostro Stato sarebbe superiore a quelli sostenuti per il 110%.
Sull’argomento interviene ISI - Ingegneria Sismica Italiana che per voce del suo presidente Andrea Barocci commenta così le notizie che si stanno rincorrendo a più livelli.

“Ci auguriamo -spiega Barocci- che nell’ipotesi sia dato corso a nuovi obblighi o aiuti economici da parte dell’Europa legati all’efficientamento energetico, vengano inclusi dal nostro Governo provvedimenti tali da aumentare, almeno, la conoscenza della sicurezza dell’immobile da efficientare. Siamo consapevoli della maggiore attenzione che l’UE ha per i temi legati alla sostenibilità, ma non possiamo prescindere dalla nostra realtà di paese sismico che periodicamente deve leccarsi le ferite e utilizzare ingenti risorse per intervenire dopo l’ennesimo disastro”.
ISI da tempo rimarca la necessità di incrementare la conoscenza e la consapevolezza del rischio sismico nei diversi livelli della società e pur comprendendo l’opportunità e la strategia “eco”, soprattutto in questo periodo storico, non si può non riconoscere che in Italia vi siano terremoti distruttivi mediamente ogni cinque anni e in questi casi a nulla serve un buon intervento energetico se è stato applicato su un edificio strutturalmente non idoneo. Tra le proposte di ISI per rendere più virtuose queste politiche, vi è ad esempio l’obbligatorietà della verifica di sicurezza e l’agevolazione dell’installazione di sistemi di monitoraggio qualora su un immobile si fruiscano incentivi per il solo eco-bonus.

Tra l’altro continua Barocci- da tempo il Governo è perfettamente a conoscenza del grande sforzo economico necessario dopo un evento sismico. Dal 1968 a oggi sono stati necessari circa 170 miliardi di Euro, attualizzati, coperti per intero dalle accise sui carburanti. Proprio in questi giorni in cui infuria il dibattito sul costo della benzina, sempre nell’ottica della consapevolezza, è fondamentale che ogni cittadino sappia che circa 12 centesimi di Euro per litro di carburante sono tasse introdotte per coprire l’esborso dello Stato dopo gli innumerevoli terremoti”.

 

Roma, 27 ottobre 2022 – Ricorre il 31 ottobre prossimo l’anniversario dei vent’anni dal crollo della scuola elementare “F Jovine” a San Giuliano di Puglia, in Molise. Da allora è sicuramente cresciuta la cultura della prevenzione ma, come già evidenziato in una recente comunicazione dell’Associazione ISI – Ingegneria Sismica Italiana, solo il 7% degli edifici nazionali sono progettati secondo la normativa antisismica, in base a quanto riporta il XX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola”, presentato a settembre da Cittadinanzattiva. In Molise, anche per la consapevolezza cresciuta dopo l’avvenimento traumatico del 2002, la percentuale è più alta rispetto a quella nazionale, con 11,7% di edifici progettati secondo la normativa: 34 edifici sui 289 del territorio regionale.

L’edilizia scolastica, e quella pubblica in generale, seguono le stesse dinamiche e lo stesso andamento storico degli sviluppi sociali e legislativi a scala territoriale. La prima normativa antisismica nazionale è la Legge 64 del 1974, che ha avuto poi necessità di circa altri 10 anni per la sua adozione da parte delle Regioni; è evidente come molti degli edifici scolastici nei primi anni ’80 fossero già costruiti.

Nel 2003 è stata emanata l’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n° 3274 che obbligava gli enti gestori a effettuare le verifiche di sicurezza su tutti gli edifici rilevanti e strategici, quindi anche sulle scuole, entro 5 anni (poi sistematicamente prorogati con i “milleproroghe”).

Il numero di verifiche effettuate fino a oggi è dipeso da: sensibilità dell’ente, conoscenza della materia e delle responsabilità connesse, disponibilità economiche.

Il presidente di ISI, ingegner Andrea Barocci, dall’osservatori dell’Associazione, evidenzia come: “Ora, e ogni anno di più, ci troviamo in situazioni oggettivamente critiche per quanto riguarda la sicurezza, soprattutto considerando che le scuole, per legge, dovrebbero essere più sicure rispetto alle abitazioni degli studenti stessi, rappresentando un luogo di aggregazione, rifugio ed eventualmente essere utilizzate anche per finalità di Protezione Civile”.

In questo periodo storico, complici anche una serie di eventi, è chiaro come la sensibilità di enti gestori e società sia molto aumentata. Purtroppo aumenta anche la vetustà del patrimonio e i problemi al di là dell’eventualità del terremoto: quando avvengono crolli come quello, solo ultimo caso, dell’aula magna dell’università a Cagliari, è palese come alcuni edifici non abbiano neppure “risorse” proprie e quindi è difficile immaginarli a resistere nei confronti di un evento sismico

Rimane comunque il nodo delle risorse disponibili, che potrebbe nel breve periodo essere superata utilizzando fondi del PNRR. Quest’ultimo ha infatti stanziato grandi cifre per l’istruzione, puntando all’innovazione tecnologica, alla didattica 2.0, ai laboratori. Non dimentichiamoci che il preziosissimo contenuto, ancorché innovativo, è inserito in un contenitore che invece, nella maggior parte dei casi, è obsoleto.

Soprattutto, non dimentichiamoci che l’obsoleto contenitore ospita al proprio interno il nostro futuro.

 

Scarica il Comunicato Stampa

Bologna, 24 ottobre 2022 – “Riguardo alle strutture e infrastrutture, e mi riferisco a quelle esistenti, abbiamo una necessita nota che è quasi un’emergenza. Prendiamone atto e trasformiamola in opportunità. Abbiamo chiamato qui tutti i soggetti della filiera che in questo senso vanno coinvolti: ANSFISA, ANCE, CNI e CSLLPP”.
Così l’ingegner Andrea Barocci, presidente di ISI, ha introdotto la tavola rotonda “La sicurezza sismica delle strutture e infrastrutture: problema o opportunità?" che si è tenuta al SAIE di Bologna la mattina di venerdì 21 ottobre ed è stata moderata dal giornalista Giancluca Semprini.
Barocci ha poi aggiunto:
"Ci siamo disinteressati per molti anni di aspetti così delicati e non è cresciuta una cultura tecnica e legislativa, senza dimenticare che i mancati investimenti sulle infrastrutture hanno dei costi sociali che ricadono sui cittadini. Come ISI abbiamo l’obiettivo di attuare delle strategie comuni, mettendo a disposizione tutte le nostre competenze interne“.

Emanuele Renzi, Direttore generale ANSFISA, ha parlato dell’importanza di arrivare ad una prevenzione stabile, superando la gestione emozionale che si ha a seguito di un evento catastrofico. Il rischio va invece valutato e gestito quantificandone il livello “accettabile” per ogni singola infrastruttura attraverso metodologie standardizzate e valutazioni uniformate. In merito al censimento in atto, ha ad esempio precisato che per i ponti, tra le categorie infrastrutturali, si prevede che i Comuni completino il censimento entro il 2024 con caratterizzazione della classe di rischio.

Sulla sensibilità in ambito sismico, il presidente del CNI Armando Zambrano ha riaffermato come salga e scenda in base alla lontana o vicinanza dell’emergenza e la prossima pubblicazione sull’atlante riguardante l’azzardo sismico nelle città d’Italia servirà a dimostrare come ci sia la dimenticanza nel tempo dei terremoti. L’auspicio è che questa testimonianza contribuisca e richiamare la memoria per accrescere la consapevolezza del problema dando continuità a interventi di prevenzioni sismica.

Massimo Angelo Deldossi vicepresidente ANCE, con delega a tecnologia e innovazione, ha invece puntualizzato il valore della digitalizzazione che sta determinando lo scatto in avanti che l’edilizia sta facendo e come le imprese più avanzate stiano tenendo sotto controllo i cantieri proprio attraverso la digitalizzazione. Importante anche che si applichi la giusta tecnologia per ogni edificio.

Sul Sisma bonus si è concluso con un accenno alla comunicazione iniziale del provvedimento: improvvida e poco corretta. La comunicazione si sarebbe dovuta incentrare sulla possibilità data al cittadino di conoscere lo stato del proprio edificio attraverso Il monitoraggio, per aumentare la consapevolezza sullo stato del bene, mentre paradossalmente, con il bonus si può applicare un cappotto termico senza avere informazioni sullo stato della struttura che si andrà a rivestire. In tal senso sarebbe fondamentale poter usufruire dei benefici per installare un sistema di monitoraggio.



Contatti Ufficio Stampa Associazione ISI
Donatella Debidda
Cell. 349 7313915
press@ingegneriasismicaitaliana.it


Segreteria ISI
Cell. 331 2696084
segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it


 


Scarica il Comunicato Stampa

 

Roma, 12 ottobre 2022 – Del XX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola”, da poco presentato da Cittadinanzattiva, l’Associazione ISI – Ingegneria Sismica Italiana, richiama l’attenzione su dati relativi alla situazione di adeguamento o progettazione a norma sismica. Quindi alla prevenzione che deve essere, concretamente, il principio che ispiri e regoli qualunque intervento.

Solo il 7% degli edifici nazionali sono progettati secondo la normativa antisismica, anche se il quadro è disomogeneo sul territorio nazionale, con Regioni più virtuose rispetto ad altre che hanno un notevole divario da recuperare. Riguardo al rischio terremoto, lo studio riporta che: “Sono 11 le regioni che hanno Comuni in zona 1, ossia ad elevato rischio sismico, ma tutte, ad eccezione della Sardegna, hanno Comuni e scuole in zona 2 (rischio medio-elevato). 4 milioni e 300.000 i bambini ed i ragazzi che risiedono in queste due zone. Eppure gli edifici migliorati e adeguati sismicamente sono soltanto il 2%, mentre quelli progettati secondo la normativa antisismica sono 2.740, il 7% del totale. I risultati migliori si riferiscono a Friuli Venezia Giulia (28%), Umbria (23%), Marche (17%), Molise e Toscana (12%), Veneto (10%). Tra le Regioni meno virtuose: Campania (1%), Lazio (2%), Liguria e Lombardia (3%)". Fonte dei dati: Open Data MIUR – Anagrafe Nazionale Edilizia Scolastica su elaborazione Soluxioni S.r.l

L’edilizia scolastica, e quella pubblica in generale, seguono le stesse dinamiche e lo stesso andamento storico degli sviluppi sociali e legislativi a scala territoriale. La prima normativa antisismica nazionale è la Legge 64 del 1974, che ha avuto poi necessità di circa altri 10 anni per la sua adozione da parte delle Regioni; è evidente come molti degli edifici scolastici nei primi anni ’80 fossero già costruiti.
Nel 2003 è stata emanata l’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n° 3274 che obbligava gli enti gestori a effettuare le verifiche di sicurezza su tutti gli edifici rilevanti e strategici, quindi anche sulle scuole, entro 5 anni (poi sistematicamente prorogati con i “milleproroghe”). Il numero di verifiche effettuate fino a oggi è dipeso da: sensibilità dell’ente, conoscenza della materia e delle responsabilità connesse, disponibilità economiche.

Ora, e ogni anno di più, ci troviamo in situazioni oggettivamente critiche per quanto riguarda la sicurezza, soprattutto considerando che le scuole, per legge, dovrebbero essere più sicure rispetto alle abitazioni degli studenti stessi, rappresentando un luogo di aggregazione, rifugio ed eventualmente essere utilizzate anche per finalità di Protezione Civile.

In questo periodo storico, complici anche una serie di eventi, è chiaro come la sensibilità di enti gestori e società sia molto aumentata; rimane il nodo delle risorse disponibili, che potrebbe nel breve periodo essere superata utilizzando fondi del PNRR. Quest’ultimo ha infatti stanziato grandi cifre per l’istruzione, puntando all’innovazione tecnologica, alla didattica 2.0, ai laboratori. Non dimentichiamoci che il preziosissimo contenuto, ancorché innovativo, è inserito in un contenitore che invece, nella maggior parte dei casi, è obsoleto. Soprattutto, non dimentichiamoci che l’obsoleto contenitore ospita al proprio interno il nostro futuro.


Contatti Ufficio Stampa Associazione ISI
Donatella Debidda
Cell. 349 7313915
press@ingegneriasismicaitaliana.it



Segreteria ISI
Cell. 331 2696084
segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it



Scarica il Comunicato Stampa

Roma, 12 ottobre 2022 – La sentenza rappresenta un precedente sconcertante; a maggior ragione perché viene associato a una quantificazione economica.
 

Dopo quante scosse è lecito che un cittadino abbondoni la propria abitazione?
E quale intensità devono avere le scosse?
Quale è il tempo minimo prima di poter rientrare?


Ma soprattutto,
Il cittadino è in grado di valutare queste cose?
 

Il Giudice nella sentenza ha assunto che la società abbia cultura e informazioni sufficienti per valutare essa stessa il rischio; questa visione è tanto errata concettualmente quanto miope.



 

Contatti Ufficio Stampa Associazione ISI
Donatella Debidda
Cell. 349 7313915
press@ingegneriasismicaitaliana.it


Segreteria ISI
Cell. 331 2696084
segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it


 


Scarica il Comunicato Stampa


Roma, 4 ottobre 2022 – Quali sono le sfide principali che l’Italia si troverà ad affrontare in tema di costruzioni e infrastrutture nei prossimi anni? Quali le strategie e le azioni da mettere in atto? Con l’obiettivo di dare risposte a queste e altre domande, l’Associazione ISI- Ingegneria Sismica Italiana organizza “La sicurezza sismica delle strutture e infrastrutture: problema o opportunità”, tavola rotonda che si terrà venerdì 21 ottobre al Siae di Bologna.

Il convegno, moderato dal giornalista Gianluca Semprini, vedrà la presenza di importanti relatori provenienti dalle componenti fondamentali per la filiera nazionale: la normazione e il controllo (Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici CSLLPP e Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali ANSFISA), la progettazione (Consiglio Nazionale Ingegneri CNI) e l’esecuzione con ANCE -Associazione Nazionale Costruttori Edili.


Prenderanno parte alla tavola rotonda: il direttore di ANSFISA Domenico De Bartolomeo, il vicepresidente ANCE Massimo Angelo Deldossi e Armando Zambrano, presidente CNI. È stato inoltre invitato Massimo Sessa, presidente Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Collateralmente al tema legato alle strutture e infrastrutture esistenti, il patrimonio edilizio costruito, strade e ferrovie, il futuro della sicurezza antisismica gli argomenti affrontati saranno: ricerca, progettazione, diagnostica, monitoraggio, interventi, rigenerazione, rischio sismico.


Oltre che con questo incontro, ISI - Associazione Ingegneria Sismica Italiana sarà presente a Saie 2022, la Fiera delle Costruzioni, Progettazione, Edilizia e Impianti in programma dal 19 al 22 ottobre a Bologna Fiere, con un nuovo format: PIAZZA ISI.

PIAZZA ISI è il luogo ideato dall’Associazione per l’appuntamento più importante dell’anno per il comparto, dove si incontreranno gli esperti del settore della progettazione e delle tecnologie in ambito sismico. Uno spazio esteso, articolato e tematico in cui s’intende mettere in relazione i visitatori con le aziende e i professionisti che portano alla manifestazione le loro conoscenze, l’evoluzione di prodotti, i materiali e sistemi, il risultato dei progressi e l’attualizzazione della loro ricerca.

A proposito di questa nuova modalità di partecipazione a SAIE, Andrea Barocci Presidente di ISI dichiara:
“La nostra Associazione sin dalla sua nascita ha collaborato con SAIE. Quest’anno, con la realizzazione di Piazza ISI, vogliamo evidenziare le nuove prospettive che le aziende e i professionisti che rappresentiamo hanno già iniziato ad affrontare con volontà e determinazione: accogliere le opportunità e le sfide che questo periodo storico, inaspettato, ci pone davanti. La convinzione che ci ha sempre guidato è che si cresce solo se si lavora assieme, guardando tutti dalla stessa parte. In questo sarà l’importanza della piazza così come dell’evento di alto profilo da noi organizzato, in uno scambio continuo di aggiornamenti, sapere, informazioni a favore di tutti coloro che appartengono alla filiera delle costruzioni, delle strutture e infrastrutture, della sismica”.


Nello specifico, PIAZZA ISI ospiterà al suo interno lo spazio espositivo istituzionale dell’Associazione Ingegneria Sismica Italiana, gli stand di singole aziende e professionisti - 17 in totale - che esporranno i propri servizi, le proposte tecnologiche, attività ed esperienze di progettazione antisismica e tante iniziative di approfondimento, incontro e dialogo.


PIAZZA ISI COME AREA D’APPROFONDIMENTO
Competenze e aggiornamento accomuneranno i protagonisti presenti e saranno filo conduttore dei numerosi eventi previsti, che copriranno le intere giornate di SAIE: Speech aziendali di 30 minuti, dedicati ad approfondimenti tecnici e confronto tra gli esperti dell’ingegneria sismica, e Speech a cura di ISI per illustrare le attività e i progetti in corso all’interno dei gruppi di lavoro.


CHI È ISI:
ISI dal 2011 rappresenta aziende e progettisti specializzati nell’ingegneria sismica in un gruppo dinamico e motivato. La mission è svolgere un ruolo di divulgazione e promozione del lavoro degli associati, comunicando allo stesso tempo con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale e quello dei professionisti. La strutturazione in gruppi di lavoro e la solida presenza di un Comitato Scientifico d’eccellenza consente concretezza, flessibilità e capacità divulgativa.

 

Contatti Ufficio Stampa Associazione ISI
Donatella Debidda
Cell. 349 7313915
press@ingegneriasismicaitaliana.it



Segreteria ISI
Cell. 331 2696084
segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it

 


Scarica il Comunicato Stampa

 

Roma, 20 settembre 2022

Essere più vicini alle Istituzioni per intensificare il dialogo con i decisori sulle questioni legate alla sismica, agire da una posizione baricentrica rispetto al territorio nazionale e consolidare le collaborazioni con enti, università, aziende e professionisti privilegiando relazioni dirette favorite da una maggiore prossimità.

Come risultato di questi obiettivi, il 15 settembre è stata ufficialmente inaugurata la nuova sede dell’Associazione Ingegneria Sismica Italiana - ISI che da Milano porta gli uffici a Roma, nella centralissima posizione di Via Del Colosseo. Il Presidente di ISI, ingegner Andrea Barocci commenta così questa scelta: “La nostra Associazione sta vivendo un periodo di forte crescita, e non è più possibile prescindere da una maggiore vicinanza agli organi decisionali al fine di rendere ancora più efficace la nostra azione, oltre ad un maggior coinvolgimento del centro-sud del paese, dove sono racchiuse le principali zone sismiche e un grande know-how costituito da università, aziende, professionisti.

La sede è diventata da subito operativa: si è infatti tenuto il Consiglio Direttivo, il primo a Roma, nel quale sono state discusse le attività in essere come la partecipazione al prossimo SAIE di Bologna (19-22 ottobre 2022) nel quale l’associazione sarà presente con “Piazza ISI”, spazio che alla manifestazione farà incontrare gli esperti del settore della progettazione e delle tecnologie in ambito sismico, a favore di tutti coloro che appartengono alla filiera delle costruzioni, delle strutture e infrastrutture e, appunto, della sismica.

Sul tavolo del Consiglio, anche le scelte strategiche che indirizzeranno l’attività di ISI nel prossimo triennio.

 

Scarica il comunicato stampa

 

Contatti Ufficio Stampa Associazione ISI

Donatella Debidda

Cell. 349 7313915

press@ingegneriasismicaitaliana.it

 

Segreteria ISI

Cell. 331 2696084

segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it

Milano, 31 Agosto 2022

Il sisma, al centro dell’attenzione mediatica nei giorni della triste ricorrenza dal terremoto di Amatrice e per la visita all’Aquila di Papa Francesco domenica scorsa, è invece incomprensibilmente assente dai programmi politici dei partiti impegnati in campagna elettorale.

Un silenzio preoccupante, considerando l’alto rischio sismico dell’Italia e la fragilità di molta parte del costruito, strutture e infrastrutture.

L’Associazione Ingegneria Sismica Italiana - ISI ha analizzato le proposte dei maggiori schieramenti e, tranne in un caso, al sisma e ai piani di prevenzioni per ridurne gli impatti in caso di accadimenti, non si fa riferimento. Se non in termini generici o relativi ai soli bonus.

Amnesia o sottovalutazione? In una fase in cui l’attenzione alla programmazione delle spese da parti di tutti gli attori economici e istituzionali è strategica, evidenziamo che il terremoto sarà sempre più un costo (purtroppo certo) e alto se si tarderà ad investire sulla prevenzione.

Dal proprio osservatorio e ruolo, l’Associazione Ingegneria Sismica Italiana ISI (che è apartitica e non intende prendere posizioni in tal senso) chiede di considerare i futuri costi di mancata pianificazione e promuovere una sensata politica di mitigazione del rischio su tutto il territorio nazionale.

A supporto, presenta il proprio contributo attraverso il documento 2021-2026-2031 Manifesto per il futuro dell’Ingegneria Sismica Italiana. La sicurezza sismica del patrimonio edilizio e infrastrutturale nel piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Sarà nostra cura far recapitare ai principali partiti il nostro Manifesto, per contribuire all’attuazione di politiche a medio e lungo termine che abbiano visione di ampio respiro.

 

Contatti Ufficio Stampa Associazione ISI

Donatella Debidda 

Cell. 349 7313915          

press@ingegneriasismicaitaliana.it      

 

Segreteria ISI

Cell. 331 2696084

segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it

 

Scarica il Comunicato Stampa

Il nuovo Consiglio, che si è riunito dopo i lavori dell’Assemblea tenutasi in modalità virtuale come per la precedente elezione, ha riconfermato Presidente l’Ingegner Andrea Barocci (IDS Ingegneria Delle Strutture) e attribuito le altre cariche: Vice Presidente Ing. Luca Zordan (fischer Italia Srl), Tesoriere Dott. Marco Manganello (Ecosism Srl) e i consiglieri Ing. Paolo Baccarini (Hilti Italia Spa), Ing. Silvia Bonetti (Seismic & Structures Srl), Ing. Davide Campanini (Kerakoll Spa), Ing. Gian Paolo Colato (Fip Mec Srl), Ing. Luca Ferrari (Harpaceas Srl), Ing. Gabriele Miceli (ETS Srl), Ing. Luciano Migliorini (AMV Srl), Prof. Ing. Paolo Riva e Prof. Ing. Roberto Scotta come associati individuali, Ing. Paolo Segala (CSP Fea s.c.). Una squadra che per la sua composizione, come del resto l’Associazione, rappresenta tutta la filiera dell’ingegneria sismica.

Il presidente Andrea Barocci ha commentato in proposito: “Gli associati hanno scelto una visione futura nel segno della continuità. Oltre alla riconferma della gran parte del Consiglio uscente si sono aggiunte nuove importantissime professionalità che permetteranno, con ancora più energia, di concludere i lavori iniziati nella scorsa consiliatura e attuare i progetti che questa maggioranza ha già iniziato ad impostare. A una visione molto forte e determinata, si aggiunge la certezza dell'avere a fianco i coordinatori dei gruppi di lavoro, vera anima della nostra associazione, catalizzatori dei migliori professionisti ed estensori di formazione, articoli tecnici, documenti. L'esito di queste elezioni conferisce quindi, a me come Presidente e a tutta la squadra di Consiglieri che ha deciso di seguirmi, una grande responsabilità: continuare con decisione la crescita, l'inclusività, l'apertura. Grazie a tutti gli associati che ci hanno dato fiducia, guardando al futuro!”.

Nel corso dell’Assemblea sono stati presentati i risultati ottenuti durante il 2021: l’evento celebrativo del Decennale ISI, tenutosi a Roma il 14 ottobre 2021; la pubblicazione di “2021 – 2026 – 2031 Manifesto per il futuro dell’Ingegneria Sismica Italiana”, i corsi con erogazione dei CFP, i webinar di aggiornamento, la nuova area del sito web istituzionale e il servizio “Profession-ISI”, la sezione “L’esperto risponde” su quesiti normativi, gli studi dei gruppi di lavoro. I prossimi impegni andranno sempre nella direzione di proposta di contenuti, di creazione di sinergie, con un obiettivo molto importante, tra tutti: la WCEE World Conference on Earthquake Engineering che si terrà a Milano nel 2024.

 

Scarica il comunicato stampa

24 febbraio 2022

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto iniziare il proprio mandato con una presenza istituzionale ricca di significato, scegliendo Norcia come prima visita ufficiale del settennato.

 

L’atto del Presidente Mattarella ha sicuramente anche la duplice funzione, accanto all’omaggio alle vittime dei territori colpiti, di sollecitare una veloce ed efficace ricostruzione, che per tutti gli attori della sicurezza va letta come una sollecitazione a promuovere una sensata politica di mitigazione del rischio su tutto il territorio nazionale.

 

La scienza non consente ancora di prevedere quando, dove e come avverrà un terremoto severo nelle nostre città e nei nostri borghi, ma l’ingegneria e la tecnologia consentono di prevederne gli effetti e di gestire il rischio. Va ricordato che, oltre alla salvaguardia della vita umana, gli effetti dei terremoti sul nostro costruito, sulle attività produttive e sui beni culturali e artistici incidono con una spesa quantificabile in 3 miliardi all’anno, conteggiando gli eventi dal terremoto del Belice ad oggi e senza contare i costi della pura emergenza.

 

L’Associazione ISI - Ingegneria Sismica Italiana ha contribuito con funzioni di segreteria tecnica per il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’incardinamento della Classificazione Sismica dei fabbricati che ha visto poi applicazione nel disposto normativo del Sismabonus, associato alla finanziaria 2017. Occorre ricordare come gli strumenti fiscali, utili per un incentivo di un reale miglioramento sismico delle strutture, per loro natura necessitano di un arco temporale di medio e lungo termine e possono avere effetti solo su periodi di pari lunghezza. È importante quindi che i decisori in primis colgano la portata di strumenti legislativi incardinati chiari, certi e duraturi, per consentire un possibile incremento della sicurezza sismica del nostro paese e perché gli effetti di terremoti severi possano un giorno rimanere nella memoria popolare e non cronaca di attualità.

 

Guardando a Norcia, la città benedettina è il luogo simbolo della crisi sismica che, considerando il solo primo anno, a partire dal 24 agosto 2016, ha visto sequenze con numeri impressionanti. Nella zona che si estende da Pizzoli a Camerino si sono contati ben 82 eventi di Magnitudo superiore al 4, di cui ben 11 con magnitudo superiore al 5, senza contare le migliaia di scosse di magnitudo inferiore, il tutto articolato su 4 zone epicentrali principali, dalla città di Amatrice, alla zona di Visso, a Norcia a zona di Montereale e Capitignano.

 

I numeri non devono, comunque e in nessun modo, trarre in inganno. Se infatti le sequenze testimoniano eventi di importanza e gravità insindacabili, non va dimenticato come i territori dell’Appennino centrale, nella loro storia millenaria, abbiano visto il ripetersi, con periodi di accadimento nemmeno eccessivamente lunghi, di crisi sismiche che hanno influito sulla storia e lo sviluppo dei borghi e delle comunità. Innumerevoli sono le testimonianze e non è raro, leggendo qualche documento o cronaca, imbattersi nella minuziosa elencazione dei danni di qualche rovinoso terremoto.

 

Allo stesso modo non va in nessun modo fatto l’errore di ritenere che i territori sismici rimangano relegati a specifiche località del nostro paese, che si ricordano perché sede di terremoti storici la cui eco è giunta sino a noi. Proprio domani, infatti, cade l’anniversario del fortissimo terremoto di santa Costanza del 25 febbraio 1695, evento di magnitudo stimata pari a 6.5 Mw che colpì violentemente il Veneto e provocò gravi risentimenti macrosismici nelle province di Vicenza, Treviso, Verona, Padova e Venezia con effetti devastanti per l’epoca. È paradossale notare come, mentre la memoria collettiva ha mantenuto per secoli il ricordo del grave evento con una celebrazione nell’ambito della “pietas popolare” (si organizzava una processione votiva a Vicenza sino a pochi anni fa), la normativa sismica fino al 2003 ha limitato l’obbligo di progettazione per azioni sismiche a pochi comuni della regione.

 

 

Scarica il comunicato stampa

 

Contatti Ufficio Stampa Associazione ISI

Donatella Debidda

cell. 349 7313915

info@donatelladebidda.it

 

Segreteria ISI

Cell. 331 2696084

segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it

 

Ribadiscono la necessità di dare una risposta immediata, forte e unitaria al tentativo di bloccare un meccanismo che, dopo tanti anni di sofferenza, a partire dalla crisi del 2008, sta finalmente rilanciando il settore delle costruzioni, che, come ben sappiamo, ha, tra l’altro, un impatto eccezionale sul Pil, sull'occupazione, sull’economia, sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini.
 
Infatti, abbiamo la comune preoccupazione sul rischio che l'articolo 28 del D.L. Sostegni metterà in ginocchio nuovamente, e, probabilmente, irreversibilmente, le prospettive di lavoro di migliaia di imprenditori, professionisti e operatori del settore, seri e corretti nello svolgimento delle proprie rispettive attività, ma anche dei tanti cittadini che auspicano, finalmente, di avere abitazioni migliori e più sicure.
 
In conclusione le sigle aderenti chiedono una modifica urgente in materia di cessione del credito e un tempestivo intervento del Governo anche in un prossimo provvedimento.
 
 
 

I terremoti, soprattutto quando non lasciano alle spalle lutti e distruzione, presentano un ineluttabile vantaggio: in pochi secondi focalizzano l’attenzione sulla sicurezza del costruito in cui si vive, si lavora. Ci si domanda se le scuole in cui studiano i nostri figli sono sicure o gli ospedali, già sotto stress visto il momento storico, siano anche in grado di affrontare senza ulteriori limitazioni eventuali crisi simiche.

Questo non accade solo in appennino centrale, a Gubbio, a Amatrice, all’Aquila o in zone dove spesso sequenze sismiche moderate non fanno nemmeno notizia, accade anche a Milano, a dimostrazione del fatto che nessun territorio è esente da pericolosità sismica e anche eventi di moderata intensità, per le peculiarità dei siti, presentano caratteristiche di risentimento macrosismico importanti.

L’esperienza rispetto alla analisi di edifici esistenti dimostra come la fragilità del costruito, soprattutto rispetto ad eventi di intensità più bassa ma più frequenti, è tanto maggiore nei territori che storicamente hanno meno risentito di terremoti. Ciò è legato in primis - per gli edifici più vecchi - al mancato sviluppo e l’implementazione nel corso del tempo di tecniche costruttive “antisismiche” o di accorgimenti come la regolarità geometrica o la connessione muraria, mentre per gli edifici più moderni o realizzati di recente, al fatto che in Italia vi è l’obbligo della verifica di un edificio per azioni sismiche su tutto il territorio nazionale solo dall’entrata in vigore dell’OPCM 3274 del 2003. Precedentemente i comuni dichiarati sismici e per cui sussisteva un obbligo di calcolo per azioni sismiche erano un numero limitato ricadenti per lo più in zone a sismicità storica più elevata.

Assistiamo quindi al paradosso per cui un evento di magnitudo moderata, fatte salve le amplificazioni di sito e la profondità degli ipocentri, potrebbe comportare un danneggiamento macrosismico maggiore se localizzato a Milano rispetto al medesimo evento localizzato in zone storicamente sismiche come Avezzano o Norcia. Se quindi un territorio non presenta peculiarità sismogenetiche importanti, non può e non deve essere esente da politiche di mitigazione del rischio sismico poiché una bassa pericolosità è talvolta  associata ad una alta vulnerabilità e per territorio ad alta vocazione produttiva e industriale come le zone della Bergamasca e del Milanese, anche ad un rischio legato all’esposizione, quindi alle eventuali altissime perdite economiche correlate a possibili inagibilità o installazione di eventuali zone rosse.

Il prossimo 31 dicembre 2021 vedrà la scadenza del beneficio fiscale denominato “Sismabonus” elaborato dalla legge finanziaria 2017 e esplicitato nell’allegato A del DM 58 28/02/2017 “Linee guida per la classificazione del rischio sismico”. La crisi pandemica iniziata nel 2020 ha visto però l’innesto su tale edificio normativo del ben più famoso “super sismabonus”, che bypassando l’opportunità di una messa in sicurezza basata su un sistema premiale rispetto ai livelli ottenuti, distribuisce benefici fiscali molto alti non necessariamente correlabili a contenuti minimi di sicurezza raggiunti.

Se quindi è urgente e opportuno mantenere incentivi fiscali che consentano di rendere vantaggiosa la messa in sicurezza sismica secondo determinati criteri, è imprescindibile anche che gli strumenti garantiscano la bontà e l’opportunità degli interventi rispetto ad un reale incremento della classe di rischio di ogni singolo fabbricato. Poiché inoltre l’incremento della sicurezza del costruito deve avere un respiro temporale che si concretizza nel medio e lungo termine, è fondamentale che gli strumenti normativi siano assicuati a durate almeno quinquennali anche in relazione alla complessità degli interventi stessi.

 

In allegato un’analisi puntuale dell’evento, a cura di Ing. Silvia Bonetti – Consigliere ISI Ingegneria Sismica Italiana

 

> Scarica il comunicato stampa

La mancata proroga al 2023 del Superbonus110% rischia di determinare una significativa riduzione dei cantieri per l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza sismica degli edifici. La decisione di rimandare l’estensione della misura nella prossima Legge di Bilancio creerà solo confusione negli operatori e nei cittadini, con la conseguenza di determinare brusche frenate per le iniziative future e in corso di approvazione, oltreché provocare, tra l’altro, migliaia di contenziosi.

Per questi motivi, le organizzazioni che rappresentano la filiera dell’edilizia hanno organizzato un incontro pubblico con gli esponenti dei principali partiti politici, che si terrà giovedì 6 maggio a partire dalle 10.30 e sarà trasmesso online su www.lafilieraediliziaperilsuperbonus.it  oltreché sui siti e sulle pagine social delle varie organizzazioni promotrici per chiedere con forza la proroga immediata della detrazione fiscale del 110% e far così partire quegli interventi complessi che solo adesso si stanno avviando.

All’evento sono previsti, tra gli altri, gli interventi del già Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, del Vicepresidente e coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, del Segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, del responsabile economico della Lega, Alberto Bagnai, di uno dei leader di Articolo Uno, Pier Luigi Bersani, del Presidente del gruppo parlamentare al Senato di Italia Viva, Davide Faraone, e di esponenti di Fratelli d’Italia. Gli interventi saranno coordinati dal Vicedirettore esecutivo di Radio 24 Sebastiano Barisoni.

 

Scarica il pdf del comunicato stampa

COMUNICATO STAMPA
 
 
SUPERBONUS: IMPRESE, LAVORATORI, ARTIGIANI, PROFESSIONISTI, CONDOMÌNI UNITI PER LA PROROGA IMMEDIATA E CON RISORSE CERTE 
 
No a incertezze e a una proroga a singhiozzo della misura per l’efficienza energetica e messa in sicurezza degli edifici determinante per la crescita economica e l’occupazione
 
Tutti gli operatori economici e sociali sono in allarme per l’incertezza che avvolge negli ultimi giorni la decisione del Governo sul futuro del Superbonus 110%.


Finora, infatti, non risulta essere pervenuta alcuna conferma ufficiale sulla proroga della misura, che per poter avere un impatto importante in termini di crescita del settore, della sua filiera e di aumento dell’occupazione, necessita di una durata adeguata, indispensabile soprattutto nel caso di interventi complessi come quelli condominiali e inerenti la demolizione e ricostruzione che impiegano anni per essere attuati. Di qui la necessità di prorogare almeno al 2023 tutte le agevolazioni finora previste adottando una netta semplificazione delle norme vigenti. Eventuali decisioni di rimandare l’estensione del Superbonus alla Legge di Bilancio, che si decide solo a dicembre prossimo, come trapelato in queste ultime ore, avrebbe l’effetto certo di rallentare, se non di bloccare i lavori.

Impensabile infatti che famiglie e operatori economici possano programmare investimenti così complessi senza avere fin da ora certezza della durata del beneficio fiscale.

Una decisione che non appare in linea con le intenzioni più volte espresse dal Governo e dalle forze parlamentari di incentivare la spesa e quindi gli investimenti per la crescita. Il Superbonus 110% è infatti finora uno dei principali strumenti di immediato rilancio economico in chiave di sostenibilità e di sicurezza ad oggi operativo. Limitarne la durata e contenerne gli effetti-  pari a 1 punto di Pil in più all’anno-  è una scelta di retroguardia, non certo ammissibile in questo periodo storico.

26 aprile 2021

Scarica il pdf del comunicato stampa

Occorrono subito chiarimenti sul futuro della misura altrimenti si rischia il blocco di tutti i cantieri

 

Imprese, Rete delle professioni tecniche, Amministratori di condominio (Ance, Federcostruzioni, Anaci, Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, ISI Associazione Ingegneria Sismica Italiana, Consiglio Nazionale dei Geologi, Consiglio Nazionale dei Geometri, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Consiglio Nazionale Periti Industriali, Oice) chiedono rassicurazioni al Governo sulla proroga alla detrazione fiscale del 110% per gli interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza sismica degli edifici, sulla quale peraltro si è già espresso in modo unanime il Parlamento impegnando il Governo a procedere speditamente con la proroga a tutto il 2023, sgomberando il campo dalle ipotesi circolate negli ultimi giorni di ridimensionamento della misura.

Dopo mesi di attesa e di rallentamenti legati alla lentezza delle procedure, gli interventi del Superbonus 110% stanno finalmente iniziando a partire, per questo occorre dare certezza alla misura ed evitare brusche frenate che non fanno altro che generare confusione negli operatori e nei cittadini col rischio di bloccare le iniziative future e in corso di approvazione e generare, tra l’altro, migliaia di contenziosi.

La filiera dell’edilizia chiede dunque che la misura sia prorogata e semplificata al più presto per consentire lo svolgimento degli interventi più complessi, che riguardano in particolar modo i condomini, e che solo nelle ultime settimane stanno cominciando a partire.  Chiedono, inoltre, al Mef di confermare la validità dello strumento snellendo le procedure e confermando le attuali disposizioni fino almeno a tutto il 2023. Eventuali passi indietro sui bonus per l’edilizia e in particolare sul superbonus- spiegano imprese, professionisti e amministratori di condominio- danneggerebbero una indispensabile misura necessaria per centrare gli obiettivi di sostenibilità e di messa in sicurezza degli edifici in cui vivono e lavorano milioni di famiglie.  

 
22 aprile 2021
 

ISI e ASSOBIM hanno siglato un accordo di collaborazione per sviluppare un’azione comune finalizzata alla promozione tecnico-culturale della digitalizzazione del settore.

ISI - Ingegneria Sismica Italiana, l’Associazione che riunisce i professionisti che lavorano nei diversi ambiti del settore dell’ingegneria sismica in Italia, ASSOBIM, l’Associazione nata per sostenere il processo di digitalizzazione dell’intera filiera tecnologica delle costruzioni e promuovere la diffusione del Building Information Modeling, hanno siglato un importante accordo di collaborazione.

I due organismi si impegnano a operare congiuntamente nella promozione di una serie di attività e iniziative rivolte ai professionisti della filiera delle costruzioni e al settore multidisciplinare dell’ingegneria civile che studia la risposta ai terremoti dell’ambiente costruito e dei terreni.

Scopo dell’accordo, sottoscritto dal Presidente di ISI Ing. Andrea Barocci e dal Presidente di ASSOBIM Ing. Adriano Castagnone, è la definizione di una comune azione programmatica che avrà tra le sue linee guida la promozione di azioni di studio sui problemi tecnici e organizzativi degli attori della filiera, volte anche ad ottenere la rappresentanza nelle commissioni di studio di disposizioni, ordinamenti, leggi e regolamenti che interessino la digitalizzazione del settore.

Le due associazioni si impegnano inoltre a stabilire e mantenere relazioni di collaborazione con le associazioni di categoria nazionali ed internazionali che si propongono la diffusione della digitalizzazione come uno degli strumenti cardine su cui poggiare il rilancio economico del Paese.

ISI e ASSOBIM lavoreranno insieme con molteplici obiettivi: realizzare progetti negli ambiti, professionale, culturale e sociale con particolare attenzione all'informazione sulle tematiche inerenti alla digitalizzazione; organizzare forum, convegni ed eventi inerenti al mondo della digitalizzazione; organizzare corsi di formazione e aggiornamento professionale sul BIM; redigere e pubblicare libri, riviste e bollettini riguardanti le tematiche di interesse comune; attivare rapporti e sottoscrivere convenzioni con Enti Pubblici e collaborare per lo svolgimento di manifestazioni e iniziative su temi di comune interesse.

Il mondo dell'antisismica, rappresentato dall'associazione Ingegneria Sismica Italiana, è un osservatorio privilegiato per il profondo cambiamento e l'evoluzione che negli ultimi anni hanno interessato il mondo delle costruzioni e delle infrastrutture. Questo osservatorio, oltre ad essere trasversale racchiudendo tutti i componenti della filiera (dalla ricerca alle aziende produttrici di tecnologie, passando per i professionisti), parte inevitabilmente dal passato: il nostro patrimonio edilizio e le sue carenze sono state molte volte, purtroppo, la molla per un salto in avanti dopo eventi disastrosi. Ora lo sguardo si deve necessariamente spostare verso il futuro, e in questo non è possibile prescindere dalla digitalizzazione e dal BIM. Per questo siamo certi che la collaborazione con AssoBIM sarà fruttuosa e stimolante, mirata alle prossime sfide che attendono la nostra società, a partire dalle possibilità offerte dal recente Recovery plan.”, ha dichiarato il Presidente di ISI, Ing. Andrea Barocci.

La firma di questo accordo si inserisce naturalmente nel solco dei principi della nostra Associazione, da sempre impegnata per la diffusione del BIM (Building Information Modeling) e per la digitalizzazione della filiera delle costruzioni, ha commentato il Presidente di ASSOBIM Ing. Adriano CastagnoneASSOBIM riunisce le realtà operanti nella filiera: dalle software house alle aziende fornitrici di servizi BIM, dai grandi contractor alla società di engineering coinvolgendo anche i produttori di materiali e componenti con al finalità di essere l’associazione di riferimento nel dialogo anche con le istituzioni. Con questo accordo di collaborazione, ISI e ASSOBIM hanno posto le basi per potenziare tali azioni anche nell’ambito dell’ingegneria sismica, con l’obiettivo comune di favorire la transizione verso una piena digitalizzazione del settore”. 
 

Scarica il pdf del comunicato stampa: SCARICA ORA


Milano, Marzo 2021


Associazione ISI - Ingegneria Sismica Italiana
Via Carlo Ilarione Petitti, 16 - 20149 Milano
segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it 
www.ingegneriasismicaitaliana.it


ASSOBIM
Corso Raffaello, 12 – 10126 Torino
info@assobim.it
www.assobim.it



Per informazioni:

Ufficio Stampa ASSOBIM
Sillabario srl
Giacomo Galli
cell. 333-3701412
tel. 02-87399276
sillabario@sillabariopress.it

DIRETTORE Associazione ISI
Dott.ssa Sandra Januario
+39 351.7349994
direttore@ingegneriasismicaitaliana.it 

Comunicato Stampa

Milano, 29 marzo 2021

SismaBonus e 110%
Se lo vogliamo efficace, dobbiamo renderlo credibile


 

In questo periodo la notizia della possibile proroga del SuperBonus, legata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha visto molte proposte da parte di diversi stakeholder.

Anche l’Associazione ISI, Ingegneria Sismica Italiana, impegnata da 10 anni sul fronte dell’incremento della cultura della prevenzione del rischio sismico e della messa in sicurezza del patrimonio costruito, ritiene che vi siano alcuni punti da evidenziare per quanto riguarda gli interventi strutturali e il SismaBonus, con l’obiettivo di fare chiarezza su questo argomento; a partire dal fatto che se vogliamo una misura fiscale efficace dobbiamo renderla credibile.

Chi ci guadagna. È innegabile che il bonus sia un beneficio per i proprietari d’immobili, ma lo è anche per lo stato; questo va detto con forza e in maniera positiva”, afferma l’Ing. Andrea Barocci, Presidente di ISI.

Dal 1968 a oggi, l’Italia ha speso tra i 150 e i 200 miliardi di euro (attualizzati) per far fronte al disastro causato dai terremoti; l’85% di questa spesa è servito per la ricostruzione, quindi per sopperire all’inadeguatezza degli edifici.

A oggi circa il 75% del nostro patrimonio edilizio è stato costruito in assenza di criteri antisismici; consideriamo che la necessità di manutenzione aumenta di anno in anno; aggiungiamo che ancora non siamo in grado di fermare i terremoti e che ci troviamo a subirli mediamente ogni 5 anni.

In questo quadro, è evidente come lo stato abbia necessità di mettere a bilancio la voce di spesa legata al rischio sismico, e incentivare gli interventi di efficientamento strutturale significa investire sulla riduzione di quel capitolo di spesa. E se ci guadagna lo stato allora ci guadagniamo tutti, perché dal 1968 a oggi per far fronte agli enormi esborsi legati ai terremoti sono state inserite le accise sui carburanti e queste sono pagate da ogni cittadino indistintamente dalla zona simica o dall’edificio in cui ha scelto di vivere.

Normativa tecnica e obblighi. Risulta ormai chiaro, dopo il Dl 34/2020, che ogni tipo d’intervento strutturale anche senza alcun miglioramento di classe sismica può essere portato in detrazione.

Occorre avere il coraggio di rendere obbligatoria almeno la classificazione iniziale, per qualsiasi tipo d’intervento che si prevede di fare; solo così potrà crescere la cultura del rischio. Di recente è stato detto che questo comporterebbe un intralcio all’effettivo sviluppo della misura fiscale, appellandosi al fatto che la normativa stessa non lo richiede per interventi minimi.

Ma una cosa è la normativa tecnica, un’altra è quando lo Stato eroga contributi e ha tutti i diritti di chiedere qualcosa in più, a tutela del proprio investimento e della sicurezza.

Premialità. Aver tolto con il Dl 34/2020 l’obbligo al miglioramento di classe è una sconfitta nei confronti della riduzione del rischio sismico. Un provvedimento credibile e sostenibile deve andare verso la premialità e spiegare bene perché un cittadino possa avere un contributo diverso da un altro. Non è scandaloso pensare a percentuali differenziate sia per zone sismiche, sia per efficacia degli interventi. È invece scandaloso che un’abitazione degli anni ’90 in zona 3 abbia la stessa percentuale di detrazione e massimale di spesa di una in zona 1 costruita negli anni ‘40.

Assicurazione. L’aver inserito l’obbligo di assicurazione dedicata per i professionisti è controproducente nei confronti dei tecnici, che rimangono gli unici soggetti costretti ad assumersi compiti o responsabilitàperaltro spesso su questioni che non competono loro, in un intreccio tra normativa tecnica e fiscale che ha troppe zone grigie e che ancora non vede volontà di dialogo tra diverse competenze.

In una visione lungimirante, che vada oltre gli otto anni di controllo dell’Agenzia delle entrate, occorre essere coraggiosi ed estendere questa responsabilità al proprietario dell’immobile, il quale deve fare l’assicurazione sul proprio edificio; solo questo potrà veramente tutelare lo Stato, per tutto quello che abbiamo già visto prima, nei confronti del danno erariale.

Un’ulteriore proposta di miglioramento è legata al fatto che da anni siamo obbligati a conoscere, all’atto di una compravendita, il livello di efficientamento energetico del nostro edificio. Considerando quanto scritto sopra, sarebbe assolutamente legittimo richiedere la classificazione sismica del bene in vendita, e inserire tra i diritti del compratore quello di sapere il livello di sicurezza di cosa intende acquistare.

A questo proposito, l’Ing. Andrea Barocci, Presidente ISI aggiunge: “Questo farebbe nascere comportamenti virtuosi legati alla conoscenza del singolo cittadino, alla facilità per le assicurazioni nel valutare il bene, alle politiche statali di riduzione del rischio con la creazione nel tempo di una mappa nazionale.”

Lo scoglio iniziale della classificazione nei condomini potrebbe essere superato mediante incentivazione fiscale o detrazioni.

Da ultimo, abbiamo visto chiaramente negli ultimi mesi che la percezione di un incentivo strettamente legato al concetto di “gratuità”, per quanto interessante, può risultare dannosa e a lungo andare controproducente se parliamo in termini di riduzione del rischio.

La strada corretta deve necessariamente partire da politiche che incentivino la consapevolezza, e che di conseguenza diventino credibili ed implementabili in modo sostenibile, altrimenti dopo lo sprint iniziale il rischio è di trovarsi senza più energie.

 

Scarica il comunicato stampa

 

---

Uno sguardo all’Associazione ISI – Ingegneria Sismica Italiana

ISI, costituitasi nel 2010 come associazione tecnico-culturale-scientifica, è cresciuta in questo decennio aggregando aziende, associazioni, accademici e professionisti attorno ad un obiettivo di portata anzitutto sociale, ovvero quello di seminare e far crescere in Italia una cultura della prevenzione del rischio sismico e della messa in sicurezza del patrimonio immobiliare, abitativo e produttivo, del nostro Paese.

Funzionalmente a questo obiettivo, ISI ha sviluppato studi e ricerche statistico-economiche sullo stato di salute dell’edilizia popolare, ha pubblicato linee guida sull’applicazione delle tecnologie e sulle migliori prassi per progettare interventi di adeguamento anti-sismico degli edifici, organizza e promuove seminari ed eventi di taglio tecnico-scientifico su tutto il territorio nazionale.

ISI si è spesa, in modo particolare e sin dal 2012, per l’adozione di un sistema di incentivi fiscali per gli interventi volti alla riduzione della vulnerabilità sismica degli edifici e di un metodo per la loro classificazione in base al rischio.

---

Per informazioni
Direttore Associazione ISI
Dott.ssa Sandra Januario
+39 351.7349994
direttore@ingegneriasismicaitaliana.it

 

Comunicato Stampa 

 

Sismabonus e supersismabonus: Un’opportunità da cogliere per la crescita della prevenzione sismica in Italia 

 

Milano, 12 novembre 2020 

 

L'Italia, uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, ha registrato in tempi recenti diversi eventi che hanno ancora una volta messo in evidenza la fragilità del territorio e la necessità di agire preventivamente sull’adeguamento delle strutture, specialmente quelle esistenti.

ISI, Ingegneria Sismica Italiana, da sempre impegnata in prima linea nella divulgazione della cultura di prevenzione in ambito di ingegneria sismica, svolge in modo costante azioni di formazione rivolte al mondo dei professionisti ed alle aziende dell’ecosistema delle costruzioni. Ne sono esempio i molteplici eventi in presenza prima dell’emergenza sanitaria COVID, nonché attualmente i diversi webinar (prossima edizione il 30 novembre p.v.) che trattano aspetti legati al sismabonus, supersismabonus e relative criticità normative, assicurative e tecniche.

Le parole di Andrea Barocci, Presidente dell’Associazione ISI, riferendosi all’evento sismico del 30 ottobre u.s. a Smirne:

“Come la Turchia viviamo nell'area sismica del Mediterraneo, e siamo esposti allo stesso rischio in ogni momento. Non perdiamo l'occasione per sfruttare appieno le potenzialità del SismaBonus e cominciamo, come cittadini e come istituzioni, a farci parte attiva per l'auspicata crescita della nostra prevenzione sismica.”

L’attività di ISI va oltre il mondo della professione e delle aziende, e si espande anche al mondo accademico ed alla comunità internazionale. ISI, in effetti, è stata parte attiva, insieme ad ANIDIS, nella formulazione della candidatura italiana per ospitare a Milano la prossima edizione del WCEE (World Conference on Earthquake Engineering), il convegno mondiale di ingegneria sismica, che si svolgerà nel 2024. Si attende a breve la decisione sulla nazione che ospiterà l’evento e nel caso dell’augurata scelta dell’Italia, l’associazione ISI avrà un ruolo di primo piano nell’organizzazione dello stesso, puntando anche sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso le tematiche dell’ingegneria sismica.

 

-----------

Uno sguardo all’Associazione ISI

L’Associazione ISI – Ingegneria Sismica Italiana, è nata dalla necessità di creare un’organizzazione che rappresenti i protagonisti nei diversi ambiti di questo settore in Italia.

La missione dell’Associazione ISI è quella di coinvolgere i diversi attori che operano nell’ambito dell’Ingegneria Sismica Italiana in un gruppo dinamico che li rappresenti e li promuova, organizzando attività di divulgazione del loro lavoro, comunicando con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, con la comunità accademica e scientifica, con il mondo industriale e con quello dei professionisti.


Contatti

Associazione ISI - Ingegneria Sismica Italiana
E-mail Segreteria: segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it  
Tel. Segreteria: 331.2696084
Website: www.ingegneriasismicaitaliana.it

 

 

La proposta di conversione in legge del decreto-legge 19 maggio 2020 n. 34 (cit. “decreto rilancio”), giunta sui tavoli di Camera e Senato nei giorni scorsi, ha purtroppo confermato gli orientamenti (e gli errori) del testo legislativo iniziale, con alcune modifiche puntuali ma senza quelle correzioni auspicate e sollecitate dall’esterno e dalla stessa nostra Associazione.
 
- L’art 119 comma 4, pur citando il DM 58/2017, di fatto elimina ogni premialità legata alla classificazione e allinea al 110% di detrazione ogni intervento strutturale, anche quelli generici legati al bonus ristrutturazione e quindi fino ad oggi ricompresi nel 50%. Scomparendo la premialità scompare quindi la base del calcolo dell’esposizione economica dello Stato dopo un evento sismico, ponendo sullo stesso piano qualsiasi intervento strutturale nella finestra temporale luglio 2020 – dicembre 2021; di fatto, in sintesi, rendendo antieconomico intervenire in maniera efficace e performante.
 
Inoltre l’eliminazione della necessità di classificazione costituisce un grave passo indietro nella sensibilizzazione e crescita della consapevolezza da parte della società nei confronti del rischio sismico.
 
Infine, tale articolo genererà confusione in quanto l’estensione al 110% delle opere strutturali del bonus Ristrutturazione è per le solo zone sismiche 1 e 2 mentre il SismaBonus è attuabile anche nella zona 3.
 
- La mancata proroga della scadenza del 31 dicembre 2021 costituisce un grande impedimento, in quanto non vi saranno le tempistiche per avviare nei condomini l’iter decisionale, progettuale, autorizzativo e per effettuare i lavori spendendo di fatto gli importi che si vuole portare in detrazione.
 
- Viene citato nuovamente, in maniera inspiegabile dopo la prima volta del 2017, quale documento di riferimento per conoscere la classificazione di un Comune l’OPCM 3274 del 2003, quando in realtà molte zone d’Italia (per esempio parte dell’Emilia-Romagna e parte della Lombardia) sono state classificate dopo il 2005. Citando esclusivamente questo riferimento si rischia confusione in sede di controllo da parte dell’AdE.
 
- A fronte delle ingenti risorse economiche messe a disposizione dallo Stato, ancora non è stata data la possibilità di portare in detrazione la sola classificazione dell’immobile (senza successiva esecuzione degli interventi). Si nota che comunque in questo caso risulterebbe inutile in quanto viene a decadere la necessità della classificazione stessa.
 
- La volontà di rilancio va potenzialmente a sbloccare un mercato importante e a toccare numerose norme e aspetti dell’edilizia. A fronte di tutto ciò viene inserita una ulteriore asseverazione in capo al professionista che, nel caso del SismaBonus, si trovava già a doverne sottoscrivere due (una di congruità nel rispetto delle norme vigenti ai sensi del DPR380/2001 e una sulla classificazione ai sensi dell’allegato B del DM58/2017); ora se ne aggiunge una terza sulla congruità di spesa che si sceglie di portare in detrazione.
 
- Quale scenario al 1° gennaio 2022, dal momento che anche il SismaBonus (nella sua forma originaria del 2017) verrebbe a decadere? Si aprono alcuni scenari:
 
1- Tutto ritorna al bonus ristrutturazione (o a nessun bonus), rendendo di fatto inutile questa finestra temporale di poco più di un anno in cui solo pochissimi interventi potranno venire realizzati.
2- Viene prorogato il SismaBonus nella sua versione “standard” (70-85%), opzione auspicabile in quanto il mercato stava cominciando a superare lo scoglio iniziale e il volano aveva cominciato a mettersi in moto; i pochi mesi del 110% avrebbero a questo punto contribuito “solo” a una confusione intermedia.
3- Viene prorogato il SuperBonus al 110%, annullando di fatto la premialità e la possibilità da parte dello Stato di decidere in quale maniera contribuire economicamente dopo un evento sismico. Oltre a questa marcia indietro, in quale maniera saranno “trattati” tutti coloro che dal 2017 ad oggi hanno intrapreso lavori di miglioramento sismico avvalendosi dei principi della classificazione e della premialità?
 
La nostra Associazione osserva purtroppo con rammarico questo scenario, rilevando come una potenziale opportunità per un balzo in avanti si sia invece trasformata in un passo indietro.
 
Il Presidente
Andrea Barocci
 

Vista il sito dell'evento... (https://www.congressoisi2019.it)

Come annunciato durante la conferenza stampa di presentazione tenutasi a L’Aquila il 7 Maggio, per celebrare i suoi primi 8 anni di vita, e nel quadro degli eventi commemorativi del decennale del sisma abruzzese, ISI ha organizzato il proprio congresso internazionale a L'Aquila il 27 e 28 Giugno 2019.
 
Alla conferenza stampa sono intervenuti il Sindaco di L’Aquila, Pierluigi Biondi, la Rettrice dell’Università degli Studi dell’Aquila, Prof.ssa Paola Inverardi e il Prof. Dante Galeota, il Presidente dell’Ordine degli ingegneri, Ing. Pierluigi De Amicis, il Comando regionale del Corpo dei Vigili del Fuoco, Ing. Angelo Porcu, il Responsabile dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, Ing. Salvo Provenzano.
 
La scelta di questa sede per l’organizzazione del Congresso non è stata casuale. L’Aquila rappresenta una sintesi di tutte le tecnologie che le aziende italiane sono in grado di produrre nel campo dell’Ingegneria Sismica. Convivere con il terremoto è possibile e l’investimento in ingegneria sismica non deve essere visto come un costo da ridurre ma come un investimento per affrontare con serenità il futuro.
 
Come ha evidenziato il Sindaco di L’Aquila, Pierluigi Biondi, “Questo evento è stato inserito nel calendario ufficiale degli eventi del decennale perché è importante non solo far venire i partecipanti a L’Aquila, ma è altrettanto importante quello che poi queste persone racconteranno della loro esperienza, dando rilevanza alla conoscenza ed al turismo consapevole.”
 
“In questi 10 anni, L’Aquila è stata un teatro importantissimo per tutti i professionisti e le imprese del settore. È significativo che a 10 anni di distanza si possa misurare anche concretamente l’effetto di quanto è stato fatto, le tecnologie che sono state utilizzate e le professionalità che a livello nazionale sono state messe in campo in questo territorio.” ha ricordato la Prof.ssa Paola Inverardi, Rettrice dell’Università.
 
Anche l’Ing. Salvo Provenzano, Responsabile dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione ha voluto sottolineare la necessità di condivisione delle esperienze dichiarando “E’ nostro dovere provare a mettere a fattor comune l’enorme bagaglio di conoscenze e di tecnologie che sono state applicate a L’Aquila per far crescere la consapevolezza che è importante lavorare sulla prevenzione al fine di potersi far trovare pronti rispetto ad un evento sismico che può investire diverse zone del nostro territorio.”
 
Si tratta di due giornate di seminari tecnici con sei ore giornaliere di formazione seguite dalle visite ai cantieri, insieme alle aziende che hanno fornito le tecnologie per la ricostruzione.
 
Il taglio scientifico delle due giornate è focalizzato dunque sui temi dell’attualità normativa e sulle problematiche quotidiane che il professionista si trova ad affrontare nella sua attività, mantenendo l’approccio tecnico-pratico che caratterizza il metodo di lavoro associativo, in cui mondo della ricerca, dell’industria e della professione coabitano e lavorano, confrontandosi e collaborando continuativamente, in uno scambio di esperienze e conoscenze.
 
I temi del Congresso Nazionale ISI 2019
 
- Il rischio sismico nella normativa italiana
- Le tecnologie per la sicurezza antisismica nelle costruzioni e negli impianti
- Casi pratici ed esperienze di applicazioni delle detrazioni fiscali per interventi di miglioramento sismico di edifici
- Vulnerabilità sismica degli elementi non strutturali
- Software e sismica
- Esperienze di italiani all’estero nella progettazione antisismica di edifici ed infrastrutture
- La resilienza sismica delle costruzioni
- Tecnologie e modelli di intervento per la protezione di beni di valore artistico
- Visite ai cantieri della ricostruzione abruzzese:
         - Piattaforme del Progetto C.A.S.E.
         - Basilica di Collemaggio
         - Basilica di San Bernardino
 
 
Informazioni sul Congresso Nazionale ISI 2019 sono disponibili su www.congressoisi2019.it e sulle pagine social dedicate https://www.facebook.com/congressoisi2019/

 

Scarica il Comunicato Stampa (clicca quì...)

Milano, 16 Aprile 2019

Si è tenuta oggi l’assemblea nazionale di Associazione ISI, Ingegneria Sismica Italiana, che ha visto una folta partecipazione dei soci, individuali e società, che hanno dato vita ad un ampio dibattito sulle attività svolte e sulle linee guida delle attività del 2019.

   

Tra queste, l’importante Congresso Internazionale ISI che si terrà dal 27 a 28 Giugno 2019 a L’Aquila, un importante evento di confronto tra i migliori professionisti dell’ingegneria sismica, che verrà tenuto a L’Aquila nell’ambito delle attività di commemorazione a 10 anni dal sisma.

Associazione ISI coinvolge i diversi attori che operano nell’ambito dell’Ingegneria Sismica Italiana in un gruppo dinamico, organizzando attività di divulgazione, comunicando con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, con la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale e dei professionisti.

“Il 2018 è stato un anno particolarmente intenso dove abbiamo lavorato sia autonomamente che con uno spirito di grande collaborazione con i più importanti stakeholder nazionali ed internazionali far conoscere le possibilità offerte dalla moderna Ingegneria Sismica.” – ha dichiarato l’Ing Luca Ferrari, Presidente di ISI - “Questo sforzo si è realizzato attraverso eventi, manifestazioni, ricerche e documenti resi possibili dall’esperienza e dalle soluzioni tecnologiche dei Soci ISI, una eccellenza dell’offerta per un mercato in forte rinnovamento ed alla ricerca di solide soluzioni per una problematica complessa ed articolata come quella della sicurezza sismica.”

 

Nel corso della giornata sono stati presentati i resoconti dei diversi gruppi di lavoro ed il piani per il 2019 che, oltre al Congresso Internazionale ISI, vedranno importanti iniziative, sia organizzate da ISI in autonomia che attraverso alcune partnership strategiche con le Istituzioni Nazionali ed i più importanti attori del panorama dell’Ingegneria Sismica Internazionale.

L’Assemblea ISI si è svolta con la seguente agenda:

- Ing. Luca Ferrari, presidente di ISI : saluti e illustrazione consuntivo attività ISI 2018 e anticipazioni attività 2019

- Ing. Vittorio Scarlini: presentazione bilancio consuntivo 2018 e preventivo 2019

- Ing. Andrea Barocci: Sezione Norme, Certificazioni e Controlli in Cantiere 

- Ing. Franco Daniele: Sezione Tecnologie Antisismiche

- Ing. Paolo Segala: Sezione Software

- Ing. Marco Perazzi: presentazione Comitato per la Ricerca Applicata e Congresso L’Aquila

- Ing. Nicola Mordà: presentazione del documento finale Gruppo di Lavoro “Valutazione del Rischio sismico nei luoghi di lavoro e nel settore industria"

- Ing. Roberta Mallardo: presentazione della “road map” Gruppo di Lavoro “Elementi non Strutturali”

 

Di particolare rilevanza, l’eccezionale evento organizzato nel pomeriggio dove il Prof. Alberto Pavese dell’Università degli Studi di Pavia, componente del Comitato Scientifico di ISI nonché Vice-Presidente del SC8 del UNI-CIS ha relazionato i partecipanti sull’attività di revisione dell’Eurocodice 8 in corso presso il CEN. Si è trattato di un intervento fondamentale che ha portato a conoscenza dei partecipanti gli orientamento degli ultimi sviluppi normativi Europei in questo importante settore per il nostro Paese.

Il tema della sicurezza sismica è strategico. I dati ANCE (Assoc, Naz. Costruttori Edili) stimano in 105 miliardi di euro gli investimenti in opere strutturali di miglioramento sismico per l’edilizia residenziale ai quali vanno aggiunte le stime di 33,5 miliardi di euro per gli interventi di riqualificazione energetica. Diventa quindi fondamentale avere un approccio strategico a queste problematiche poiché l’utilizzo delle più moderne tecnologie nelle fasi di progettazione e costruzione delle infrastrutture può produrre un risparmio complessivo annuale dei costi di realizzazione delle opere stimabile fra i 20,4 ed i 32,3 miliardi di euro.

Associazione ISI è impegnata da tempo nello studio e nell’analisi delle migliori metodologie di intervento e soprattutto nel superamento dei freni allo sviluppo dell’azione, uno di questi è il deficit di conoscenza circa “cosa” e “come” fare per migliorare la sicurezza sismica degli edifici. In questo contesto, ha realizzato insieme a CRESME (Centro Ricerche Economiche Sociali e di Mercato nell’Edilizia) uno studio accurato e aggiornato per:

- conoscere il numero di persone e immobili in zone a rischio sismico nelle provincie italiane

- le modalità per misurare la classe di rischio degli immobili;

- le modalità per beneficiare degli incentivi fiscali

- le tecnologie oggi disponibili per ridurre il rischio in caso di terremoti

- un abaco di prodotti disponibili.

La dimensione dell’insicurezza è notevole. Secondo la classificazione sismica dei comuni italiani della Protezione Civile il 44% del territorio nazionale (133mila kmq) è in area ad elevato rischio (zona sismica 1 e 2). Se si allarga questo bacino di rischio alla potenziale platea di beneficiari del “Sisma bonus” (includendo la zona 3) le dimensioni aumentano considerevolmente fino ad arrivare a quasi l’80% del Paese:

- 48 milioni di abitanti; oltre 20 milioni di famiglie;

11 milioni di edifici totali, di cui 1,7 milioni a destinazione produttiva o istituzionale;

Negli immobili a destinazione produttiva vi lavorano 13 milioni di addetti;

9,3 milioni di edifici ad uso residenziale, di questi: il 57% è costruito prima degli anni ’80; il 56% è in muratura portante e il 36% ha più di 2 piani.

 

Informazioni sul Congresso Internazionale ISI 2019 sono disponibili su www.congressoisi2019.it

Scarica il Comunicato Stampa (clicca quì...)

L’insediamento del nuovo esecutivo nella primavera del 2018, tra i cui indirizzi d’azione vi è stato quello, fin dall’inizio, di avviare un programma di robusti tagli alle aliquote fiscali sui redditi, ha suscitato più di una preoccupazione circa la sorte del pacchetto di detrazioni attualmente in vigore per gli interventi di adozione di misure antisismiche.

Nell’ottica di trovare un equilibrio tra nuove misure per la crescita e relative coperture di spesa, sono state proprio le detrazioni per l’edilizia ad essere additate da più parti tra quelle agevolazioni da sacrificare a beneficio di un taglio generalizzato dell’IRPEF; per quel che riguarda il pacchetto sismabonus, in particolare, si aggiungeva poi l’assenza, tra gli argomenti a suo favore, di una statistica a supporto di dati ed investimenti effettivamente generati dalla sua entrata in vigore.

Per scongiurare il rischio che le detrazioni di cui agli articoli 16 e 14 del D.L.63/2013 vengano abortite a un solo anno, di fatto, dalla loro entrata in vigore, e con esse le relative potenzialità nonché le aspettative del settore, ISI ha segnalato ai nuovi interlocutori istituzionali presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti il proprio punto di vista e la preoccupazione per le sorti di una misura che, anziché sacrificata, merita semmai di un perfezionamento e di un ulteriore potenziamento.

Nella veste di associazione tecnica trasversale ai settori industriale e professionale, nonché forte di un ruolo scientifico e culturale che la caratterizza rispetto alle diverse organizzazioni di filiera, ISI ha dunque prodotto per il neo Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e per la sua segreteria tecnica un articolato dossier, finalizzato ad evidenziare e segnalare l’irrinunciabilità dello strumento, sul presupposto però di un’analisi critica ed oggettiva di quelle criticità, di sistema, e punti di debolezza, specifici della disciplina, che nel quadro attuale vanno pur riconosciute.

In attesa dunque di conoscere il testo definitivo della prossima legge di stabilità, che, per quanto noto finora, non dovrebbe comunque intervenire con modifiche sostanziali sul pacchetto di norme che regolano le agevolazioni fiscali per interventi di riduzione del rischio sismico sugli edifici, ISI ha confermato e ribadito le sue proposte, ordinate anche secondo una scala di priorità.

 

Proposte per facilitare l’applicazione del sismabonus negli interventi su edifici ad uso produttivo

  1. Rimodulare l’importo della detrazione per gli interventi di messa in sicurezza sismica nel settore non residenziale, fissando un tetto massimo parametrato alla superficie dell’immobile
  2. Intervenire con un correttivo tecnico sul DM 68/2017, allineando la normativa in questione a quella in materia di sicurezza di macchinari, impianti e scaffalature industriali/commerciali
  3. Estendere il credito d’imposta (all’art.16 comma 1-quinquies del D.L. 63 ) anche agli interventi eseguiti sulle unità destinate ad uso produttivo

 

Proposte per facilitare l’applicazione del sismabonus nel settore residenziale

  1. Estendere al sismabonus (essendo già prevista per le detrazioni fiscali per interventi di efficientamento energetico) l’opzione riservata ai soli soggetti incapienti (ovvero ai contribuenti che rientrano nella “no tax area” e sono quindi esclusi dall’imposizione IRPEF, per espressa previsione o perché l’imposta lorda viene assorbita dalle detrazioni previste dal TUIR) di cedere il credito d’imposta alle banche ed intermediari finanziari
  2. Ampliare la platea degli immobili su cui è consentita la fruizione del sismabonus nei casi di “demolizione e ricostruzione senza aumento di volumetrie” a quelli ubicati nelle zone 2 (che si configurano comunque come zona ad alta pericolosità) ed in zona 3 (in cui possono verificarsi forti terremoti ma rari, come riportato nella stessa relazione tecnica della legge 232 del 2016)
  3. Estendere i benefici fiscali alle spese sostenute per l’effettuazione di studi ed indagini propedeutiche agli interventi antisismici, indipendentemente dall’effettiva realizzazione degli interventi stessi.

 

Proposte per una strategia di lungo termine di incentivi alla prevenzione

  1. Garantire al dispositivo fiscale un periodo sufficientemente lungo per il suo rodaggio e per la sua sedimentazione nella sensibilità dei cittadini; dare pertanto certezza della sua conferma e stabilizzazione.
  2. Coinvolgere i cittadini in un processo di conoscenza e condivisione degli strumenti attualmente in vigore, anche attraverso la predisposizione di apposita documentazione divulgativa da inviare ai proprietari degli immobili, sottolineandone le ricadute in termini economici e sociali.
  3. Nel contesto della campagna di comunicazione di cui sopra, sostenere e dare eco alle campagne di informazione organizzate dai principali attori della filiera (associazioni, ordini e collegi professionali, casse di previdenza dei professionisti etc.)
  4. Studiare anche per l’Italia, come già è stato fatto in altri Paesi, una strategia per lo sviluppo di una cultura della copertura del rischio con strumenti assicurativi; evitando imposizioni vessatorie nei confronti dei cittadini, ed evitando cioè meccanismi di obbligatorietà della copertura assicurativa dell’immobile, favorire la graduale diffusione e penetrazione nel mercato di polizze assicurative che associno alla sicurezza dell’immobile un tangibile e monetizzabile ritorno economico (in termini di valore dell’immobile e di certezza del danno rimborsato in caso di evento calamitoso)

 

Scarica il comunicato stampa...

 

Occorre sostenere e promuovere la diffusione degli incentivi per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza sismica della casa: al via #EcoSismabonus, campagna di informazione della filiera delle costruzioni.
 
Edifici insicuri, obsoleti, inquinati e inquinanti. Città soffocate dalle polveri sottili. Case danneggiate da terremoti. E’ la fotografia attuale del patrimonio edilizio abitativo in Italia, costruito per il 70% prima dell’introduzione delle norme antisismiche e sull’efficienza energetica.
 
Un patrimonio che non risponde più alle esigenze di salute e sicurezza dei cittadini e che necessita dunque di un profondo rinnovamento non solo per migliorare la qualità della vita ma anche per prevenire danni e rischi per le persone. Negli ultimi 50 anni, infatti, le vittime dei terremoti sono state più di 4mila e lo Stato ha speso in media 3 miliardi l’anno per ricostruire e riparare. E’ ora dunque di puntare a un programma serio di prevenzione e di riduzione dei rischi che ha nell’Ecobonus e Sismabonus due validi strumenti. Oggi, ad esempio, per manutenzione ordinaria si spendono all’anno circa 40 miliardi, circa la metà di quanto costerebbe un piano di manutenzione programmata – che darebbe valore aggiunto all’edificio e consentirebbe nel tempo risparmi economici importanti - per gestire la linea di sicurezza su tutti i fabbricati.
 
La filiera si appella perciò al Governo affinché con la prossima legge di bilancio confermi e potenzi queste misure indispensabili per attivare un grande piano di messa in sicurezza e riqualificazione degli edifici che i cittadini attendevano da tempo.
 
Scopo della campagna #EcoSismabonus, promossa dalla filiera delle costruzioni insieme ad Anaci e Legambiente, è, infatti, far conoscere ai cittadini le opportunità legate all’utilizzo dei bonus fiscali per realizzare a basso costo e in tempi rapidi efficaci interventi di ristrutturazione e riqualificazione della propria casa e di interi condomini.
 
Sul sito www.ecosismabonus.it tutte le informazioni e il materiale della campagna che sarà diffusa su tutto il territorio nazionale e anche attraverso i canali digitali.ù
 

 

 

Il focus della edizione 2018 vede il recupero e la protezione sismica tra le parole chiave, forti del successo di SAIE 2016 che ha visto la partecipazione di oltre 52mila visitatori con oltre 400 espositori e 222 momenti di approfondimento tra convegni e seminari. La collaborazione strategica tra ISI e SAIE trova dunque molti elementi di sinergia che, seguendo le indicazioni degli associati ISI, troveranno realizzazione in numerose attività di comunicazione ed informazione ed una attività convegnistica e di formazione di grande interesse sui temi della sicurezza sismica degli edifici e degli impianti.
 
“Siamo lieti di proseguire la fattiva collaborazione con ISI e i suoi associati” sottolinea Emilio Bianchi direttore generale di Senaf “con cui saranno condivisi i focus strategici attinenti la tematica della Sismica. Questa tematica è da sempre un argomento trasversale su tutte le componenti di Saie e con ISI ne affronteremo ogni peculiarità in modo concreto e tangibile”
 
Associazione ISI coinvolge i diversi attori che operano nell’ambito dell’Ingegneria Sismica Italiana in un gruppo dinamico, organizzando attività di divulgazione, comunicando con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, con la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale e dei professionisti.
 
“Abbiamo lavorato a lungo in uno spirito di grande collaborazione per dare esecuzione ad un accordo con SAIE che potesse rappresentare una partnership strategica per il mercato italiano ed internazionale” ha dichiarato Luca Ferrari, presidente di Associazione ISI. “L’esperienza e le soluzioni tecnologiche dei Soci ISI rappresentano l’eccellenza dell’offerta per un mercato in forte rinnovamento ed alla ricerca di solide soluzioni per una problematica complessa ed articolata come quella della sicurezza sismica”.
 
Il tema della sicurezza sismica al quale SAIE 2018 dedica molta attenzione è strategico. I dati ANCE (Assoc, Naz. Costruttori Edili) stimano in 105 miliardi di euro gli investimenti in opere strutturali di miglioramento sismico per l’edilizia residenziale ai quali vanno aggiunte le stime di 33,5 miliardi di euro per gli interventi di riqualificazione energetica. Diventa quindi fondamentale avere un approccio strategico a queste problematiche poiché, come ricorda ANCE, l’utilizzo delle più moderne tecnologie nelle fasi di progettazione e costruzione delle infrastrutture può produrre un risparmio complessivo annuale dei costi di realizzazione delle opere stimabile fra i 20,4 ed i 32,3 miliardi di euro.
 
Associazione ISI è impegnata da tempo nello studio e nell’analisi delle migliore metodologie di intervento e soprattutto nel superamento dei freni allo sviluppo dell’azione, uno di questi è il deficit di conoscenza circa “cosa” e “come” fare per migliorare la sicurezza sismica degli edifici. In questo contesto, ha realizzato insieme a CRESME (Centro Ricerche Economiche Sociali e di Mercato nell’Edilizia) uno studio accurato e aggiornato per:
  • conoscere il numero di persone e immobili in zone a rischio sismico nelle provincie italiane;
  • le modalità per misurare la classe di rischio degli immobili;
  • le modalità per beneficiare degli incentivi fiscali;
  • le tecnologie oggi disponibili per ridurre il rischio in caso di terremoti;
  • un abaco di prodotti disponibili.
 
La dimensione dell’insicurezza è notevole. Secondo la classificazione sismica dei comuni italiani della Protezione Civile il 44% del territorio nazionale (133mila kmq) è in area ad elevato rischio (zona sismica 1 e 2). Se si allarga questo bacino di rischio alla potenziale platea di beneficiari del “Sisma bonus” (includendo la zona 3) le dimensioni aumentano considerevolmente fino ad arrivare a quasi l’80% del Paese:
  • 48 milioni di abitanti; oltre 20 milioni di famiglie;
  • 11 milioni di edifici totali, di cui 1,7 milioni a destinazione produttiva o istituzionale;
  • Negli immobili a destinazione produttiva vi lavorano 13 milioni di addetti;
  • 9,3 milioni di edifici ad uso residenziale, di questi: il 57% è costruito prima degli anni ’80; il 56% è in muratura portante e il 36% ha più di 2 piani.
 

Associazione ISI, Ingegneria Sismica Italiana, prende atto della nomina della Commissione ed offre la propria collaborazione affinché i lavori della stessa possano tenere conto degli aspetti strutturali e di vulnerabilità sismica del manufatto, nonché delle più moderne tecnologie di recupero disponibili per raggiungere obiettivi di sicurezza adeguati per un edificio di culto di primaria importanza, stante l’assenza della categoria degli Ingegneri tra i componenti della Commissione stessa (troviamo un ingegnere tra gli 11 membri solo includendo i supplenti ed a fronte di ben 9 architetti).
 
Il valore aggiunto di una collaborazione costruttiva tra ingegneri strutturisti esperti in sismica e recupero ed architetti e tecnici della conservazione può solo portare ad un innalzamento culturale dell'approccio al recupero conservativo coniugato al miglioramento sismico di edifici monumentali. La vera forza di una commissione di indirizzo dovrebbe proprio stare nella diversità dei suoi membri, che possono arricchire la ricerca delle soluzioni con prospettive differenti.
 
È fatto noto che la presenza degli ingegneri all’interno degli Organi Consultivi Centrali del MIBACT sia cronicamente limitata. Non è presente alcun ingegnere nel Consiglio Superiore del Beni Culturali e Paesaggistici, il massimo organo consultivo del Ministero, e la stessa assenza è riscontrabile nei Comitati Tecnico-Scientifici. Negli Istituti centrali, nazionali e autonomi e Organi periferici del Ministero (Segretariati regionali, Poli museali regionali, Soprintendenze) stimiamo una presenza inferiore al 2% di ingegneri mentre tra i 587 funzionari nuovi assunti dal Ministero con il concorso 2016/2017 non troviamo alcun ingegnere. Ciò è paradossale, se consideriamo che i maggiori danni che si sono riscontrati nei terremoti passati, anche recenti, hanno riguardato soprattutto edifici storici e vincolati, in particolare chiese e luoghi di culto che, per la loro conformazione e per la debolezza strutturale insita in essi, risultano fra quelli più vulnerabili.
 
Ritornando al caso di San Benedetto, sentiamo l’esigenza di ribadire la coerenza con quei principi metodologici cui il MiBACT si richiama, come il Primo Principio della CARTA ICOMOS 2003 (International Council on Monuments and Sites): “La conservazione ed il restauro del patrimonio architettonico richiedono un approccio multidisciplinare”. ISI offre dunque la propria collaborazione sapendo bene come architetti, seppur preparati e coscienziosi, non possano ritenersi in grado di valutare ed elaborare, da soli, quei criteri di indirizzo volti alla ricostruzione “sicura e durevole” del patrimonio culturale, senza la necessaria preparazione in diversi campi quali il calcolo strutturale, la geologia e la geotecnica, ecc. Solo con la collaborazione di professionisti specializzati nelle varie discipline è possibile un approccio corretto per una problematica così delicata. La collaborazione offerta non è dunque una marcatura del territorio da parte di una categoria di professionisti sugli altri, ma un coscienzioso allarme per evitare la definizione di criteri di indirizzo non supportati dalle necessarie conoscenze.
 
Ai termini di legge, i luoghi di culto possono essere aperti al pubblico dopo un intervento di miglioramento sismico “conservativo” solo perché un ingegnere si assume la pesante responsabilità di firmare la valutazione di sicurezza obbligatoria prevista dal punto 8.3 delle NTC (Norme Tecniche delle Costruzioni). Così facendo, per dirla in modo esplicito, i rischi connessi alla “conservazione” restano in capo esclusivamente agli ingegneri, rischi che spesso possono essere notevolissimi. Nel recente terremoto in Emilia, ad esempio, c’è mancato davvero poco: il 20 maggio 2012 era domenica e le chiese sarebbero state gremite per le moltissime funzioni religiose (comunioni, matrimoni) previste per quella giornata. Il sisma è arrivato prima dell’alba (ore 4.03) e le chiese erano fortunatamente ancora vuote. Questo evento ha sottolineato nuovamente come sia naturale e, per certi versi ovvia, la richiesta di mettere insieme, in tutte le fasi di un percorso progettuale e, soprattutto, in quella che ne detterà i criteri metodologici, professionisti diversi: storici, architetti ed ingegneri.
 

Come è noto l’Italia è un territorio caratterizzato da un forte rischio sismico: 48 milioni di italiani vivono in 11 milioni di edifici e 17 milioni di abitazioni nelle aree di pericolosità sismica 1,2,3. Nelle prima zona sono possibili “fortissimi terremoti”, nella zona 2 “Forti terremoti”, ma anche nella zona 3 possono verificarsi seppur raramente, forti terremoti.    

 

I recenti provvedimenti di tipo fiscale volti a incentivare e agevolare gli interventi di diagnosi sismica e di messa in sicurezza degli edifici arrivano a coprire fino all’85% della spesa per una platea situata nelle zone a rischio 1, 2 e anche 3 e potrebbero finalmente dare inizio a un nuovo ciclo di investimenti finalizzati alla messa in sicurezza del patrimonio edilizio.

 

Sulla base dei livelli di vulnerabilità degli edifici che insistono nelle tre zone (epoca di costruzione, stato manutentivo, materiali impiegati, altezza e contiguità) e dei costi medi di intervento (in relazione al livello di vulnerabilità) gli investimenti potenzialmente attivabili per la riduzione del rischio sismico degli edifici che insistono nelle zone 1, 2 e 3, oscilla fra 900 e 1.000 miliardi di euro.

 

Esistono però dei freni allo sviluppo dell’azione, uno di questi è il deficit di conoscenza circa “cosa” e “come” fare per migliorare la sicurezza sismica degli edifici. In questo contesto, CRESME e ISI hanno deciso di mettere a disposizione le proprie competenze, attraverso uno studio accurato e aggiornato che permette di conoscere: il numero di persone e immobili in zone a rischio sismico nelle provincie italiane; le modalità per misurare la classe di rischio degli immobili; le modalità per beneficiare degli incentivi fiscali; le tecnologie oggi disponibili per ridurre il rischio in caso di terremoti; un abaco di prodotti disponibili. 

 

IL RAPPORTO

Il Rapporto “ Incentivi e riduzione del rischio Sismico in Italia: cosa fare, come fare" è realizzato da CRESME (Centro Ricerche Economiche Sociali e di Mercato nell’Edilizia) e ISI (Ingegneria Sismica Italiana), che ha portato il suo alto contributo ingegneristico, con la collaborazione, in materia finanziaria, di Harley&Dickinson, e verrà presentato in un primo ciclo di divulgazione, il 6 febbraio a Modena, presso Confindustria, il 21 febbraio a Roma presso l’Acquario Romano e successivamente a Macerata.

 

Lo studio è stato realizzato con il contribuito di importanti aziende attive nel campo dei prodotti e tecnologie antisismiche e dei prodotti dell’edilizia: (in ordine alfabetico) Atag, Chimetec, Ecosism, Fornace di Fosdondo, Gruppo Stabila, Hilti, Kerakoll, Knauf, Mapei, Saint Gobain, Schneider Electric,  TecnoKgiunti, Tecnostrutture, Tensacciai.

 

Lo studio e i convegni di presentazione hanno l’obiettivo di fornire a progettisti, amministratori locali, proprietari, gestori immobiliari, amministratori condominiali e imprese delle costruzioni un quadro dettagliato sulla dimensione complessiva delle attività potenzialmente realizzabili e sul quanto e come fare per adeguare gli immobili al rischio sismico. In altri termini, lo Studio risponde alle domande più frequenti e naturali come: quanti sono gli immobili suscettibili di miglioramento delle proprie prestazioni in chiave antisismica? Cosa fare per capire la vulnerabilità dell’edificio? Quali tecnologie e prodotti sono più adeguati ai singoli casi? Dove e quanto è possibile risparmiare e in che modo attraverso gli incentivi fiscali?

 

La dimensione dell’insicurezza

Secondo la classificazione sismica dei comuni italiani della Protezione Civile il 44% del territorio nazionale (133mila kmq) è in area ad elevato rischio (zona sismica 1 e zona sismica 2). Se si allarga questo bacino di rischio alla potenziale platea di beneficiari del “Sisma bonus” (è inclusa la zona 3) le dimensioni aumentano considerevolmente fino ad arrivare a quasi l’80% del Paese:

  • 48 milioni di abitanti; oltre 20 milioni di famiglie;
  • 11 milioni di edifici totali, di cui 1,7 milioni a destinazione produttiva o istituzionale;
  • Negli immobili a destinazione produttiva vi lavorano 13 milioni di addetti;
  • 9,3 milioni di edifici ad uso residenziale, di questi: il 57% è costruito prima degli anni ’80; il 56% è in muratura portante e il 36% ha più di 2 piani.

 

 

Le agevolazioni fiscali

La novità sostanziale è rappresentata dal Sisma bonus previsto nella Legge di Stabilità 2017 (Legge 232/2016) e confermato in Legge di Bilancio 2018: oltre ad estendere l’arco temporale nel quale è possibile eseguire gli interventi per i quali godere delle detrazioni fiscali, consentendo quindi una pianificazione ‘a lungo termine’, viene affiancato ad un sistema che quantifica il rischio sismico degli edifici e quindi i vantaggi ottenuti nell’esecuzione degli interventi. Questa quantificazione costituisce la garanzia dell’efficienza degli investimenti, sia dal punto di vista della sicurezza sismica che dei benefici economici attesi e rappresenta la condizione affinché l’impianto delle misure fiscali risulti efficace, cioè abbia una vasta applicazione, costituisca un incentivo agli investimenti e quindi all’economia del Paese, operi una riduzione generale del rischio sismico del patrimonio immobiliare italiano e quindi riduca i ‘costi’ del terremoto.

 

Il Rapporto di studio, si sofferma in particolare sulle misure fiscali (beneficiari, cessione del credito, spese agevolate, controlli dell’Agenzia Entrate); sull’iter da seguire per avere accesso alle misure; sulle modalità operative per la determinazione della classe di rischio (metodo convenzionale, semplificato ed edifici in c.a. e capannoni industriali).

 

Sulla base dei livelli di vulnerabilità degli edifici che insistono nelle tre zone (epoca di costruzione, stato manutentivo, materiali impiegati, altezza e contiguità) e dei costi medi di intervento (in relazione al livello di vulnerabilità) è stata stimata una sommatoria di risorse potenzialmente attivabili per la messa in sicurezza degli edifici che insistono nelle zone 1, 2 e 3, che oscilla fra 937 e 1.041 miliardi di euro.

 

Le tecnologie disponibili

Insieme alla pericolosità sismica del territorio nazionale, la rilevanza del rischio sismico in Italia è legata all’elevata vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio esistente.

 

La maggior parte degli edifici esistenti è stata realizzata in assenza di regole di progettazione antisismica o secondo norme di vecchia generazione, e pertanto non è in grado di garantire gli standard di sicurezza richiesti dalle attuali Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2008). A condizionare ulteriormente il comportamento del patrimonio edilizio esistente è la vetustà che lo caratterizza. Risultano quindi necessari controlli ed interventi.

 

La riduzione della vulnerabilità sismica di un edificio può essere perseguita attraverso specifici interventi, andando a intervenire sulle criticità (elementi di vulnerabilità) della costruzione, e avendo fissato quelli che sono obiettivi da raggiungere, in termini di prestazione sismica, attraverso le opere di progetto.

 

Lo studio "Incentivi e riduzione del rischio Sismico in Italia: cosa fare, come fare" riporta una panoramica delle principali strategie di intervento sugli edifici esistenti: gli interventi più diffusi e gli interventi innovativi e che si sono dimostrati particolarmente efficaci per l’adeguamento e/o miglioramento di edifici in cemento armato (c.a.) e in muratura.

 

In particolare lo studio si sofferma sulle vulnerabilità tipiche degli edifici esistenti e sui relativi approcci progettuali; ampio spazio è dedicato all’aumento della capacità della struttura di resistere (o assecondare) alle forze sismiche senza subire danneggiamenti eccessivi, distinguendo fra le diverse tipologie costruttive frequenti nel Paese. Fino a descrivere le tecnologie di interventi che riducono la domanda di prestazione dovuta alla sollecitazione sismica.

 

A conclusione del Rapporto viene presentato un abaco articolato di prodotti, tecnologie e metodologie disponibili sul mercato per ridurre il rischio sismico.

 

Prima tappa della divulgazione: Confindustria MODENA 6 Febbraio Auditorium “Giorgio Fini”

La provincia di Modena è stata oggetto nel 2012 degli eventi sismici di elevata intensità che hanno causato numerose vittime e pesanti danni alle costruzioni. Inoltre, nella regione Emilia Romagna, il 95% degli edifici (circa 925mila) sono realizzati nelle tre zone sismiche previste nei dispositivi di agevolazione fiscale.

 

Al convegno interverranno numerosi esperti di tecniche edilizie, di strumenti finanziari, di economia territoriale. Parteciperà il Commissario Straordinario del Governo per la Ricostruzione Sisma 2016.

 

Scarica il programma dell’evento...

 

Scarica il Comunicato Stampa...

Il 1 gennaio 2018 è entrata in vigore la legge 205 del 27 dicembre 2017, nota come legge di stabilità dello Stato per il 2018, che tra le varie misure adottate per il bilancio dello Stato contiene anche quelle, molto attese dal settore delle costruzioni, relative alla ristrutturazioni edilizie.
 
Già da settembre dello scorso anno, quando iniziarono i lavori di stesura della manovra, ISI ha segnalato in diverse occasioni pubbliche, ed in seguito ai propri referenti nel Governo ed in Parlamento, i diversi punti su cui la disciplina delle detrazioni fiscali per gli interventi antisismici necessitava di miglioramento (vedi comunicato stampa ISI del 17 Ottobre 2017).
 
Va purtroppo rilevato che, rispetto alle molte promesse ed impegni presi dallo stesso Ministro Delrio, sono rimasti pochi i provvedimenti presi tra quelli auspicati per rendere maggiormente efficace l’impianto del cosiddetto sismabonus.
 
Seppur restando lontani dall’ottimo desiderato, alcuni sostanziali risultati sono stati comunque raggiunti; vediamo perciò di seguito le principali novità introdotte dalla Legge n.205 del 27 dicembre 2017.
 
I risultati ottenuti
 
1 – Estensione delle detrazioni di cui all’articolo 16 all’edilizia popolare.
 
Grazie all’inserimento del nuovo comma 1-sexies.1 le detrazioni di cui all’articolo 16 del DL 63/2013, dal comma 1 bis al comma 1-sexies, sono state estese anche agli Istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati. L’emendamento, contenuto nell’art.1 comma 3 lett.b) punto 2 della legge di stabilità, è stato uno degli argomenti su cui ISI si è più spesa nel corso dell’anno passato, schierandosi a fianco, in particolare, di Federcasa, come annunciato ad esempio da quest’ultima in occasione della presentazione alla Camera dei Deputati il 25 luglio 2017.
 
2 – Agevolazioni particolari per interventi congiunti di riqualificazione energetica e miglioramento antisismico.
 
Va accolta con soddisfazione anche la modifica apportata all’articolo 14 (ovvero l’articolo del DL 63/2013 riguardante le detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica), che va incontro ad un’altra delle richieste formulate da ISI.
 
Infatti, l’introduzione (all’interno dell’art.14 del DL 63) del nuovo comma 2-quater.1 eleva il tetto dell’ammontare delle spese a 136 mila euro (dai 96 mila precedenti) quando i lavori hanno la congiunta finalità di riqualificare energeticamente l’edificio e di ridurne il rischio sismico.
 
Sempre il nuovo comma 2-quater.1 prevede inoltre un potenziamento delle detrazioni che salgono all’80% nel caso di riduzione di una classe di rischio sismico e all’85% nel caso che gli interventi determinino il passaggio a due classi di rischio inferiori.
 
3 – Proroga al 31 dicembre 2018 delle detrazioni fiscali di cui all’articolo 16.
 
Di non secondaria importanza è la proroga di un ulteriore anno, ovvero fino al 31 dicembre 2018, della detrazione al 50 per cento (fino ad un massimo di spesa pari a 96mila euro) per gli interventi di ristrutturazione edilizia indicati dall’articolo 16-bis, comma 1 del TUIR.
 
Il fatto che venisse data sin dall’inizia come probabile, se non certa da alcuni, rende nondimeno importante la notizia dell’estensione dei termini, in quanto, ricordiamo, essa è l’unica agevolazione prevista per tutti gli interventi di riduzione del rischio sismico eseguiti su edifici ricadenti in zona 4, per i quali non è possibile accedere ad alcuna delle agevolazioni specifiche del cosiddetto sismabonus.
 
4 – Detraibilità delle spese assicurative contro il rischio sismico.
 
Un’ulteriore buona notizia arriva sul fronte della detraibilità delle spese sostenute per l’assicurazione degli edifici contro il rischio sismico, tanto più se si considera che, tra i vari provvedimenti, questo implicava un intervento emendativo sul Testo Unico delle Imposte sui Redditi (e perciò su di un testo di legge considerato di suo molto meno “aggredibile” di altri).
 
La legge n.205 ha invece modificato l'art.15, comma 1 DPR 917/86 che prevede la detrazione di un importo pari al 19% di alcuni oneri sostenuti da contribuente.
 
Il comma 768 dell'unico articolo della Legge di Bilancio 2018, introduce all'art. 15 del TUIR una nuova lettera per la detraibilità degli oneri assicurativi, piu' precisamente la lettera f bis che testualmente recita:
<< f-bis) i premi per assicurazioni aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi stipulate relativamente a unità immobiliari ad uso abitativo; >>.
 
La detraibilità è consentita per le spese sostenute dal 1 gennaio 2018.
 
Le occasioni perse
 
E’ d’obbligo constatare comunque che nulla è invece stato fatto su molti altri fronti aperti del sismabonus, dove sarebbero bastati alcuni interventi puntuali a rendere la norma efficace ed applicabile (come ad esempio è per il caso degli edifici ad uso produttivo) o fruibile per una platea più vasta di cittadini (si veda, ad esempio, la questione della cedibilità del credito).
 
Ciò rende ancor più urgente, dunque, rilanciare l’azione di ISI in coordinamento con le altre associazioni di filiera affinché il prossimo Governo si consapevolizzi, sin dall’insediamento, almeno sulle necessità di intervento normativo più impellenti, tra cui:
  • La detraibilità totale delle spese sostenute per gli studi e per le attività di diagnosi degli edifici, indipendentemente dalla successiva realizzazione degli interventi;
  • La rimodulazione dell’importo della detrazione di cui all’articolo 16 comma 1 del D.L.63/2013, fissando, quale tetto massimo della detrazione dall’imposta lorda, un limite legato all’unità di superficie;
  • L’estensione della cessione credito d’imposta di cui all’art.16 comma 1-quinquies del D.L. 63, anche agli interventi eseguiti sulle singole unità abitative o destinate ad uso produttivo, e soprattutto la cedibilità del credito alle banche, per i soggetti ricadenti nella no-tax area (ovvero con reddito inferiore agli 8 mila euro), anche alla disciplina del sismabonus

 

 

Scarica il pdf del comunicato stampa...

 

L’urgente necessità di avviare un percorso di riqualificazione e messa in sicurezza sismica del patrimonio immobiliare nazionale, sembra aver finalmente acquisito una priorità nelle strategie di azione degli ultimi Governi.

Dal D.L. n.83/2012 in poi, ed in particolare con i D.M.n.58/2017 e n.65/2017 per arrivare all’ultima legge di bilancio dell’11 dicembre 2016 n.232, il Legislatore ha gradualmente potenziato gli strumenti di agevolazione fiscale previsti per gli interventi di messa in sicurezza ed adeguamento anti-sismico degli edifici.

Pur nell’apprezzamento per le misure fin qui già adottate, indispensabili per creare una consapevolezza diffusa sullo stato di vulnerabilità sismica del costruito, vanno comunque rilevate alcune questioni su cui occorre un rilancio dell’azione del Governo.

ISI, Associazione Ingegneria Sismica Italiana, ha individuato tra queste le seguenti come le più urgenti:

  • trovare una più idonea parametrizzazione del beneficio fiscale, rispetto all’attuale limite dei 96mila euro per unità immobiliare, rendendolo più efficace ed applicabile anche alle unità abitative indipendenti e agli edifici ad uso produttivo;
  • individuare strumenti che incentivino gli interventi di messa in sicurezza statica anche nel patrimonio immobiliare pubblico;
  • mettere nelle condizioni anche i soggetti fiscalmente incapienti di poter fruire delle agevolazioni previste, oltre a quanto già previsto per le parti comuni dei condomini;
  • favorire una presa di coscienza sullo stato dell’immobile da parte della società, incentivando la fase di diagnosi sugli edifici dando la possibilità di portarla in detrazione anche senza l’effettuazione degli interventi.

In tal senso, in vista della discussione ed approvazione della prossima legge di bilancio dello Stato per il 2018, la Scrivente ha individuato e formulato le seguenti proposte:

  • Estensione delle detrazioni previste dall’art.16 comma 1-septies  del D.L.n.63/2013 agli interventi realizzati in comuni ricadenti nelle zone classificate a rischio sismico 2 e 3;
  • Estendere, e potenziare possibilmente con una detraibilità alzata al 100%, i benefici fiscali previsti dall’articolo 16 comma 1 del D.L.63/2013 alle spese sostenute per l’effettuazione degli studi e delle attività di indagine propedeutiche agli interventi di cui all’articolo 16 comma 1-bis lettera i) del DPR 917 (TUIR), indipendentemente dall’effettiva implementazione e completamento degli interventi stessi;
  • Estendere l’agevolazione di cui al punto precedente anche agli studi ed attività di diagnosi dell’edificio effettuate su edifici ubicati in zona sismica 4;
  • Prevedere, per le detrazioni proposte al punto sopra, la possibilità di optare, in luogo della detrazione stessa, per la cessione del corrispondente credito, ai soggetti che hanno effettuato la diagnosi o ad altri soggetti privati;
  • Rendere usufruibili le detrazioni di cui all’articolo 16 del D.L.n.63/2013 commi 1-bis, 1-ter, 1-quater, 1-quinquies, 1-sexies anche dagli istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati, per interventi realizzati su immobili di loro proprietà adibiti ad edilizia residenziale pubblica;
  • Rimodulare l’importo della detrazione di cui all’articolo 16 comma 1 del D.L.63/2013, fissando, quale tetto massimo della detrazione dall’imposta lorda, un limite legato all’unità di superficie;
  • Prorogare a tutto il 2018 le detrazioni di cui all’art.16 comma 1 del D.L.63/2013, quantomeno per gli interventi indicati alla lettera i) del comma 1 art.16-bis del DPR n.917 (TUIR);
  • Estensione della cessione credito d’imposta di cui all’art.16 comma 1-quinquies del D.L. 63 anche agli interventi eseguiti sulle singole unità abitative o destinate ad uso produttivo;
  • Estensione della cedibilità del credito alle banche, per i soggetti ricadenti nella no-tax area (ovvero con reddito inferiore agli 8 mila euro), anche alla disciplina del sismabonus;
  • Studiare premialità particolari in forma di agevolazione fiscale per interventi che abbinino interventi di miglioramento della classe sismica dell’edificio ad interventi di riqualificazione energetica

ISI, associazione ingegneria sismica italiana, è un’organizzazione tecnico-scientifica che ha per missione quella di diffondere la cultura della riduzione del rischio sismico ed annovera tra i suoi iscritti operatori industriali, esponenti dell’Accademia, professionisti.

Fautrice e prima proponente, in Italia, di un sistema di classificazione sismica degli edifici, dialoga costantemente con le Istituzioni, con gli Enti Normatori e con i diversi stakeholder del settore al fine di migliorare e potenziare tutti quegli strumenti legislativi e normativi, sia in materia tecnica che economica, utili a promuovere la cultura della prevenzione sismica.

Scarica il comunicato stampa...

I risultati mostrano che in Italia il 40% degli edifici di edilizia residenziale pubblica, localizzati in zona sismica 1 (la più pericolosa), sono stati costruiti prima del 1980 e quindi non rispondono agli attuali requisiti antisismici e necessitano di interventi di miglioramento/adeguamento di particolare urgenza. A dirlo sono i dati contenuti nella ricerca “Patrimonio edilizio e rischio sismico. Necessità di conoscenza, possibilità di intervento nell’ERP”, presentata da Federcasa, che a partire dal 2015 ha avviato uno studio in collaborazione con l’Associazione ISI (Ingegneria Sismica Italiana), per valutare la vulnerabilità sismica delle case popolari, gestite dalle aziende casa, nelle zone a maggior rischio sismico (1, 2 e 3) e calcolare una stima del costo per incrementare la sicurezza dell’intero patrimonio a rischio. Ne emerge un quadro piuttosto serio, dove sul totale di 2.760 edifici, gestiti dalle aziende casa, presenti nella zona sismica 1 (la più a rischio), 1.100 necessitano di interventi di miglioramento urgenti. 
 
Lo studio condotto da Federcasa ed ISI ha permesso di raccogliere informazioni su un campione di 190.357 alloggi, per un totale di 20.448 edifici, che rappresentano circa il 30% del totale gestito nelle zone sismiche di riferimento (1, 2 e 3). Sono state analizzate importati informazioni, che influenzano fortemente la vulnerabilità sismica degli edifici considerati, ovvero le caratteristiche strutturali, geometriche e costruttive, la loro esposizione, nonché la pericolosità del sito di costruzione. Informazioni, queste, che hanno consentito di elaborare una provvisionale stima del rischio sismico dell’intero patrimonio, nonché del costo di miglioramento/adeguamento sismico. L’8.4% degli edifici si trova in zona sismica 1, il 38.1% nella 2 ed il restante 53.5% nella zona 3. Il 10.2% degli edifici rilevati risalgono a prima del 1940, mentre il 75,7% è stato realizzato dal 1941 al 1990. Gli edifici realizzati successivamente (dal 1991 al 2010) rappresentano l’11% del campione considerato. Una bassissima percentuale (3.9%) ha subito interventi di carattere strutturale, indipendentemente dall’anno. Per quanto riguarda la tecnologia costruttiva, il 44.6% è stato realizzato in cemento armato, mentre il 52% in muratura. Edifici in muratura realizzati prima del 1980 sono quelli maggiormente esposti agli effetti del sisma.
 
“La collaborazione con Federcasa - ha dichiarato il Presidente di ISI Luca Ferrari – iniziata nel 2013, ha come obiettivo primario il miglioramento della sicurezza degli occupanti degli alloggi gestiti dagli Enti associati a Federcasa stessa. Inoltre una massiccia operazione di riqualificazione di tale patrimonio garantirebbe un forte impulso all’economia del paese e al settore edilizio”.
 
Da parte sua Franco Daniele, Consigliere di ISI nonché Coordinatore della Sezione Tecnologie Antisismiche dell’Associazione, ha sottolineato che ”l’analisi della vulnerabilità sismica condotta sul patrimonio ERP è stata integrata con uno strumento tecnico/operativo – l’Abaco degli interventi strutturali – che individua una trentina di tecnologie di intervento innovative per l’adeguamento e il miglioramento sismico degli edifici esistenti e per ciascuna di esse pone in evidenza le metodologie di calcolo, le voci di capitolato d’appalto, i controlli di qualità e in cantiere e la valutazione costi/benefici.”
 
Prosegue quindi senza sosta l’azione di ISI per promuovere la cultura della prevenzione in ambito antisismico la cui pietra miliare è costituita dal Manifesto “Classificare la vulnerabilità sismica dei fabbricati – Come certificare la sicurezza e la sostenibilità del patrimonio immobiliare favorendo lo sviluppo economico” presentato da ISI nel maggio 2013 all’allora Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi che ha posto le basi per l’introduzione del Sismabonus basato sulla Classificazione Sismica nella Legge di Bilancio 2017.
 
 
25 luglio 2017 - Conferenza stampa presso la Camera dei Deputati per la presentazione dei risultati dello studio Federcasa/ISI. Da destra verso sinistra: Franco Daniele (Coordinatore sezione Nuove Tecnologie ISI); Luca Talluri (Presidente Federcasa); Graziano Delrio (Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti); Luca Ferrari (Presidente ISI); Andrea Barocci (Coordinatore sezione Norme, Certificazioni e Controlli in Cantiere)
 
 
 

Pochi numeri, provenienti dal Dipartimento di Scienze Geologiche e della Protezione Civile, sono sufficienti ad illustrare le dimensioni del problema sismico in Italia: - 30.000 terremoti nell’ultimo millennio, 220 dei quali assolutamente distruttivi - 120.000 vittime solo nell’ultimo secolo (oltre 80.000 nel terremoto di Reggio Calabria e Messina nel 1908) - Oltre 180 miliardi di Euro il costo degli interventi di ricostruzione post-terremoto negli ultimi 40 anni (fonte Ance-Cresme). 

L’elevato rischio sismico del territorio nazionale dipende, oltre che dalla frequenza ed intensità dei terremoti che periodicamente lo colpiscono, soprattutto dall’elevata vulnerabilità del patrimonio edilizio.

ISI, Ingegneria Sismica Italiana, si occupa infatti di promuovere attività di divulgazione di studi e ricerche, dialogare con gli organi ufficiali, istituzionali e normatori e favorire in generale l’aggiornamento continuo del settore, stimolando l’elaborazione di pubblicazioni scientifiche e attivando Commissioni di studio per lo sviluppo e l’approfondimento di temi specifici.

Harley&Dikkinson, l’Arranger Tecnologico, Finanziario e di Garanzia rivolto a chi opera nella riqualificazione e valorizzazione degli edifici, cogliendo l’assoluta rilevanza del tema, ha scelto di associarsi e di stringere una partnership con ISI al fine di andare a stimolare comunicativamente ed operativamente delle linee di azione istituzionali e di mercato volte alla messa in sicurezza strutturale del patrimonio edile italiano.

La convenzione tra le due realtà ha dunque l’obiettivo di unire le rispettive competenze e capacità di fare network per aumentare la massa critica e l’attenzione posta al tema e facilitare il raggiungimento, anche grazie agli strumenti finanziari pensati ad hoc da H&D, Credito Condominio in primis, dei comuni obiettivi di messa in sicurezza del Paese.

Il raggiungimento di questo obiettivo verrebbe senz’altro aiutato dalle Linee Guida per la Classificazione del Rischio Sismico delle Costruzioni – la cui realizzazione è stata curata da un Gruppo di Studio istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel quale ISI ha ricoperto il ruolo di Segreteria Tecnica - che, secondo quanto dichiarato recentemente dal sottosegretario del MIT, Umberto Del Basso De Caro, “verranno a breve rese pubbliche e certamente potranno costituire un valido supporto all’azione di riduzione del rischio sismico nonché alla migliore comprensione e percezione del rischio sismico da parte dei proprietari delle costruzioni, pubblici o privati, e da parte dei progettisti”.

 

Per ulteriori informazioni:

Segreteria Ingegneria Sismica Italiana

Tel. (+39) 331 2696084

segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it

 

Scarica il comunicato stampa....

“Il nostro obiettivo è promuovere il tema dell’antisismica nel settore dell’edilizia residenziale pubblica presso le Istituzioni. – afferma il presidente di Federcasa Luca Talluri – In tal modo vogliamo evidenziare l’importante impatto economico connesso ad una massiccia operazione di riqualificazione del patrimonio, proprio a partire dal miglioramento antisismico. A partire dalla classificazione del patrimonio Federcasa, fino alla definizione di un documento contenente gli interventi strutturali percorribili per ogni tipo di vulnerabilità strutturale, che consenta agli Enti a noi associati di ottimizzare le risorse a disposizione, selezionando la tipologia di intervento più adeguata e valutandone le caratteristiche in termini di prestazioni attese dal punto di vista antisismico. Siamo certi che la collaborazione con ISI, realtà della quale Federcasa è divenuta recentemente socio collettivo, ci condurrà ad importanti risultati”.
 
“Dopo il successo della prima fase del lavoro, siamo felici di continuare la collaborazione con Federcasa. – ribadisce il Presidente di ISI Luca Ferrari - La prima parte, che si è conclusa con la presentazione dei risultati in un convegno a Roma lo scorso luglio, è stato un primo passo verso un obiettivo più ambizioso. Fino ad ora ci siamo occupati di valutare lo stato conservativo di un campione di edifici con l’obiettivo di valutarne il grado di vulnerabilità sismica. Tuttavia, il campione di questa analisi preliminare è costituito da 8 edifici e come è ovvio non si può pensare che tale numero consenta di avere una visione d’insieme, l’obiettivo era infatti di individuare una metodologia che andremo ad applicare in questa seconda fase del lavoro. Dai risultati di questa seconda fase sarà possibile analizzare le risorse economiche necessarie ad una riqualificazione e di messa in sicurezza del patrimonio pubblico edilizio-residenziale, nonché si forniranno indicazioni sulle modalità di adeguamento. Oltre al primario obiettivo di migliorare la sicurezza degli occupanti, l'impatto economico che derivante da una massiccia operazione di riqualificazione di tale patrimonio garantirebbe un forte impulso all’economia del paese e al settore edilizio”.
 
 
 
Milano, 10 marzo 2016 
 
Contatti stampa: 331.2696084 – segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it
 
 
 

Bologna, 16 aprile 2014 – Sismocell, dispositivo antisismico in acciao e fibra di carbonio, rinnova il suo look sul web. E’ on line il nuovo sito: www.sismocell.com con informazioni tecniche e una panoramica su aspetti salienti del terremoto che ha colpito Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto nel maggio 2012. Navigando si troveranno approfondimenti riguardanti i danni provocati all’economia del territorio e sul quadro normativo che regola la programmazione delle opere e il rilascio delle certificazioni per il miglioramento sismico delle attività produttive. Da maggio al via una serie di seminari che si svolgeranno in alcune città del cratere sismico (Reggio Emilia, Ferrara e Modena), organizzati da Reglass H.T. S.r.l. di Minerbio (Bo), e rivolti a tecnici e strutturisti per illustrare gli studi più recenti per la messa in sicurezza dei capannoni industriali. 
 
In seguito al terremoto del maggio 2012 sono state dichiarate inagibili 8.575 attività sulle 13.362 che sono state verificate nei vari comparti produttivi del territorio: tessile, meccanica, biomedicale, agricoltura e ceramica (fonte Sole 24 ore, 29 ago 2012). La mancanza di un collegamento di tipo meccanico tra trave e pilastro è stata tra le cause principali dei gravi danni e dei crolli degli edifici prefabbricati. A ottobre 2013, secondo una stima di Confindustria Emilia-Romagna, la produzione nelle aree colpite è ripresa all’80% della capacità antecedente il sisma. 
Sono molte dunque le aziende che hanno già ottemperato alle prime e più urgenti misure previste dalla legge 122/2012. Tante però, in particolare quelle che non essendo state “testate” dal terremoto con un’accelerazione spettrale pari o superiore al 70%, devono ancora programmare quegli interventi da attuare in più ampio periodo di tempo per ottenere il certificato di agibilità sismica definitiva. 
 
Sismocell, cella cilindrica a plasticità controllata in acciaio e fibra di carbonio potrebbe rappresentare una soluzione ottimale in termini di costi e risultati. Montato sul nodo di collegamento trave-pilastro dei prefabbricati in cemento armato, serve a realizzare vincoli a fusibile non rigidi e conferisce capacità dissipative alla struttura. In alcuni casi, con il suo utilizzo, si realizza un miglioramento sismico definitivo (il 60% del livello di sicurezza costruttiva prevista per i nuovi edifici, da raggiungere in un determinato arco temporale per l’ottenimento dell’agibilità sismica definitiva, L. 122/2012) o comunque un miglioramento sismico tale da aprire la strada ad una progettazione complementare più leggera in termini di spesa e di disagi per le attività produttive. 
 
Progettato in collaborazione con l’Università di Bologna e ideato da Reglass H.T. S.r.l., azienda leader nel mondo per lo studio e la progettazione delle applicazioni della fibra di carbonio il dispositivo è stato brevettato nel 2012 e ha ottenuto la marcatura CE come vincolo a fusibile di tipo meccanico in conformità alla normativa europea UNI EN 15129 "Anti-seismic devices".
 
Il Gruppo Reglass - Azienda famigliare con sede a Minerbio nasce nel 1911. Impiega 80 addetti e fattura oltre 20 milioni di euro di cui l’8% reinvestito in attività di ricerca. Una percentuale che si prevede in aumento grazie all’assegnazione delle risorse europee del Settimo programma quadro per la ricerca con due progetti rispettivamente: uLites, Ultra-lightweight structure e Scypri, Smart cylinders for flexographic printing industry. Uno riguarda l’edilizia, l’altro gli Smart roller, rulli intelligenti ideali nel settore dello stampaggio e della produzione dei film plastici. La società opera da oltre 35 anni nel settore dei materiali compositi in fibra di carbonio nelle sue divisioni: articoli e componenti per lo sport e industria. Vanta 22 brevetti. Lo stabilimento in cui vengono prodotti i rulli e tubi in carbonio, occupa un'area coperta di circa 5000 mq. 
 
 

Classe 1960 Luca Ferrari si è laureato al Politecnico di Milano in Ingegneria Civile Edile, con specializzazione strutturale nel 1985 con una tesi sul tema dell’Ingegneria Sismica. Ha inizialmente svolto la propria attività professionale collaborando, tra gli altri, con lo Studio Finzi, Nova e Castellani di Milano. A partire dal 1990 ha contribuito alla nascita della società Harpaceas - attiva nella distribuzione di software tecnici per il settore delle costruzioni –che guida tuttora.

L’attività di ISI prosegue nel rispetto delle motivazioni che hanno portato alla sua costituzione alla fine del 2010 cioè l'obiettivo propositivo di ridurre le criticità causate dagli eventi sismici che purtroppo con frequenza ciclica si ripresentano nel nostro Paese
In questo direzione ISI Collabora con Legislatori, Istituzioni Pubbliche, Progettisti, Produttori e Costruttori, con apporto di esperienza e cultura tecnica maturate in ambito nazionale e internazionale per promuovere studi e ricerche per lo studio di tecnologie antisismiche e la conseguente sicurezza delle opere da costruire o da riabilitare.
Da qui le ragioni del sostegno che ISI ha recentemente fornito all’iniziativa promossa da MADEexpo volta all’istituzione del Libretto Sismico del Costruito, cioè del documento tecnico che valuti il possibile danno dell’edificio in funzione delle sollecitazioni derivanti dagli eventi sismici.
Proprio all’interno del Forum della Tecnica delle Costruzioni, manifestazione che si svolgerà nell’ambito di MADEexpo 2012, ISI ha organizzato per il prossimo 18 ottobre il Convegno “La struttura intelligente: antisismica, sostenibile e basata sul conceptual design”. Sarà l’occasione, così come avvenuto in occasione dell’affollatissimo convegno organizzato da ISI lo scorso 25 maggio a Bologna (Recupero del costruito in zona sismica. Alla luce delle NTC 2008 e degli aspetti assicurativi) per potersi confrontare con alcuni tra i massimi esperti nazionali e internazionali di ingegneria sismica.
 
La segreteria
Associazione ISI

L’assicurazione del rischio sismico unitamente alla qualità del costruito nel rispetto degli standard antisismici, è il binomio imprescindibile per salvaguardare le risorse e contribuire a far crescere la cultura del costruire sicuro. Questo in sintesi quanto emerso dal convegno organizzato da Associazione ISI – Ingegneria Sismica Italiana - lo scorso 25 Maggio a Bologna. Il convegno sottolineando la vulnerabilità del patrimonio immobiliare italiano, ha posto l’accento sul tema scottante dell’assicurazione del rischio sismico e sulla necessità di formare una coscienza civica in materia di prevenzione.

Leggi il comunicato completo....

Scarica il programma completo...

 

COME ASSOCIARSI

Associazione ISI
Ingegneria Sismica Italiana

Sede legale e operativa

via del Colosseo n. 62
00184 Roma (RM)

Sede territoriale di Catania

c/o ANCE Catania
Viale Vittorio Veneto,109
95127 Catania (CT)

Contatti

segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it

ingegneriasismicaitaliana@pec.it

(+39) 331 2696084

Be social

© 2025 ISI Ingegneria Sismica Italiana • All Rights Reserved • Partita iva 02562780029 • Codice Fiscale 96063240186 • Privacy & Cookie Policy