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Sequenza sismica di Amatrice, aggiornamento 25/08/2016 ore 12:00 [10:00 UTC]

Alle 12.00 (ora italiana) del 25/08/2016, il numero totale delle scosse di magnitudo maggiore e uguale a 2 registrate nella Zona di Amatrice, Accumoli e Norcia è pari a 412 , 96 delle quali con magnitudo maggiore o uguale a 3 (23.3%).

Pubbl. il 25 agosto 2016 ore 16:43 | Silvia Bonetti e Vittorio Scarlini

Il 24/08 è stato caratterizzato da un totale di 306 eventi, di cui ben 8 di magnitudo compresa tra 4 e 5, oltre al Main shock di magnitudo Mw6 e all’evento di Mw 5.3. 
Dalla mezzanotte del 25/08 si è registrato un solo evento con magnitudo superiore a 4 (Ml 4.5R, ore 5.17) e 3 eventi con magnitudo superiore a 3 (Ml 3.3 ore 6.12; Ml 3.9 ore 6.51, Ml 3.2 ore 10.59).
Le localizzazioni degli epicentri coprono le zone sulla fascia appenninica compresa tra Norcia (a cavallo tra le province di Perugia, Ascoli Piceno, Rieti) e Amatrice, con eventi registrati anche più a sud nell’Aquilano verso Pizzoli.
 
 
 
Gli eventi di intensità maggiore (M ≥ 4) si localizzano comunque a ridosso dei comuni di Norcia e Amatrice.
 
 
In particolare l’evento di Main di magnitudo Mw 6 è localizzabile a ridosso dell’Abitato di Accumoli (RI) e della frazione Tino.
I Seismodrum riportati di seguito (asse Est – Ovest e Nord –Sud) con le registrazioni dell’Osservatorio meteo sismico di Perugia (Olmeto)  mostrano dunque un’intensa attività sismica a 24 ore dalla scossa principale, attività che viene sviluppata nelle peculiarità nei grafici riportati nei grafici seguenti.
 
SeismoDrum Nord – Sud
 
SeismoDrum Est – Ovest
 
Nei grafici sotto riportati si evidenzia la distribuzione temporale degli eventi in relazione alla magnitudo (valori temporali ora UTC), e la frequenza degli eventi stessi per classi di magnitudo. 
 
 
 
Il numero degli eventi a 30 ore dalla scossa principale si mantiene comunque alto, con frequenza non nulla di eventi di magnitudo superiore a 3 e ulteriore incremento degli eventi di magnitudo compresa tra 2 e 3.
Nei grafici che seguono si riporta l’evoluzione della profondità degli ipocentri, sia in relazione al dato temporale, sia in relazione alla magnitudo.
Come mostrano i grafici gli eventi di magnitudo elevata comunque registrati nell’immediato alla scossa principale, si sono registrate a profondità assolutamente modeste, mentre a profondità oltre i 10 km si sono registrati eventi di magnitudo più modesta.
 
 
 
Particolare interesse richiama la curva cumulativa delle energie rilasciate. Benché di seguito sia apparentata in forma qualitativa, mostra come solo eventi di magnitudo elevata (oltre il 4 R) incrementano in modo significativo il rilascio totale delle energie, mentre questo rimane pressoché costante anche in seguito a centinaia di eventi con magnitudo inferiore a 3.
 
 
In questa fase non si fanno valutazioni sismologiche ma prettamente statistiche con i dati messi a disposizione sui database INGV. Per ulteriori approfondimenti sui meccanismo focali e sulle peculiarità delle forme d’onda si rimanda alle fonti ufficiali dell’Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia.

 



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